Il volume ripercorre l'opera di Giovanni Battista Piranesi, architetto, scenografo e incisore che dall'età di vent'anni viaggiò come disegnatore al seguito di Marco Foscarini, inviato veneziano a Roma, e iniziò lo studio dell'architettura romana. Sotto la guida di Giuseppe Vasi intraprese l'attività di vedutista e si avvicinò alle tecniche dell'acquaforte e dell'incisione su rame. Il suo primo ciclo di incisioni, del 1943, fu "Prima parte di architetture e prospettive", vedute della città realizzate con una tecnica di bulino e acquaforte, al quale fecero seguito "Grotteschi e Capricci". Dopo numerosi anni trascorsi studiando e rilevando una quantità innumerevole di edifici dell'antica Roma realizzò l'importante ciclo di incisioni "Vedute di Roma", che seppero esercitare una forte influenza durante il Neoclassicismo e, nel 1760, le note "Carceri d'invenzione". Le sue tavole incise appaiono improntate a un'idea di dignità e magnificenza espresse attraverso la grandiosità e l'isolamento degli elementi architettonici, così da affermare la grandezza del passato antico.
II volume affronta la storia della costruzione della piazza del Campidoglio dalle sue origini nel XIV secolo al rifacimento della pavimentazione di A. Munoz nel 1938. La piazza è sempre stata il simbolo delle libertà cittadine e nel 1538 si decise di dare forma architettonica alle idealità del Popolo Romano. L'artista scelto dal Papa e dal popolo per la riqualificazione dei palazzi fu Michelangelo, che affrontò il tema della piazza civica con il consueto impegno civile, sebbene gli esiti siano in parte lontani dalle sue intenzioni originarie. Il testo è accompagnato da una serie di ricostruzioni grafiche che restituiscono i molti progetti per la piazza e per i palazzi che si susseguono, in una lotta per il prestigio personale e familiare che ha sempre un riflesso nell'allestimento del complesso. L'analisi, inoltre, delle scelte politiche, delle presenze sul cantiere, della sua organizzazione, della successione degli interventi e delle tecniche scelte viene fatta su base documentaria. Una esaustiva appendice completa gli apparati del libro.
"Il Tempio Vaticano e sua origine. Con gli edifici più cospicui antichi e moderni fatti dentro, e fuori di esso" è stato pubblicato in Roma nel 1694 dallo stampatore Giovanni Francesco Buagni. Il testo ripercorre la storia progettuale della basilica vaticana dalle origini, quando venne eretta per voler dell'imperatore Costantino presso la tomba dell'apostolo Pietro, fino alla fine del XVII secolo. Il suo autore fu Carlo Fontana (1638-1714), erede della tradizione degli architetti ticinesi. "Il Tempio Vaticano" è stato concepito sin dall'inizio per la più ampia diffusione: al testo in italiano, redatto da Fontana, è affiancata, infatti, la traduzione in latino (omessa nella presente edizione), la lingua comune dell'Europa del tempo.