Milioni di pellegrini giungono ogni anno a Fatima. Era il 13 maggio del 1917 quando una Signora "più splendente del sole" apparve a tre pastorelli, in quello sperduto villaggio del Portogallo, annunciando un messaggio che, nonostante il rumore del male, è ancora attuale. È un richiamo alla penitenza, alla preghiera e alla conversione, quello trasmesso dalla Vergine Maria, un invito a guardare, con lo stupore dell'innocenza che fu dei tre giovanissimi veggenti, alla vita di Cristo. L'autore accompagna, con semplicità e immediatezza, coloro che si mettono in viaggio verso Fatima, aiutandoli ad accantonare gli abiti dei "turisti", per diventare autentici pellegrini, scoprendo fatti, protagonisti, parole e luoghi di quella storia che è entrata di diritto nella trama delle tumultuose vicende del XX secolo.
Viaggio nella memoria, quando l'odore della cucina ci accompagnava per il resto della giornata, ma anche viaggio antropologico all'interno del senso vero della parola "cibo", scoprendo che cielo e terra spesso vanno d'accordo. Pagine intense e leggere che disegnano una pratica della convivialità e della speranza, sapendo che cucinare bene significa dire in anticipo "ti voglio bene". Una profonda e umana orazione cristiana raccontata con Enzo Bianchi, Giancarlo Bruni, Paolo Rumiz, Pedrag Matvejevic, Rubem Alves e Carlo Petrini; orazione che parte dal pane e dal vino e ha nel piatto e nel bicchiere l'immancabile sogno di un Dio che sorride.
Giornalista di lungo corso, l'Autore affronta con il solito linguaggio frizzante ed esperienziale questioni antiche e più recenti legate ai temi "caldi" della famiglia: unioni di fatto, affido, manipolazione genetica. . . La famiglia è morta, è viva? La famiglia "per sempre", quella con un marito e una moglie, aperta ai figli e decisa a durare, subisce gli assalti di chi osteggia tutti i "corpi solidi". Il libro tenta una risposta alla domanda che lo percorre come un filo rosso: la famiglia "per sempre" è un modello storicamente contingente, oppure è iscritto nel Dna dell'anima? Per concludere che, comunque, le sorti della famiglia sono in larga parte affidate a noi, a ciò in cui crediamo, al futuro che intendiamo costruire.
Il libro nasce dal desiderio di dire con forza no alla guerra, alla violenza, al terrorismo, alle dittature, troppo spesso distratti come siamo di fronte a diritti violati, a scelte economiche sbagliate, alle ingiustizie sociali, alle vecchie e nuove povertà. Perché anche queste sono, in un certo senso, guerre contro altri, violenze verso i più deboli, i più poveri. Cambiare si può, si può colmare il divario che separa il nord ricco dal sud povero, possiamo esportare democrazia e valori non con le armi ma con il dialogo, con la voglia di sporcarci le mani, cercando di capire prima ancora di insegnare. Diversi Autori mettono insieme le loro riflessioni, accompagnate da approfondimenti e dalle parole di Giovanni Paolo II, tenace ed instancabile cercatore e costruttore di pace. Pagine da leggere e rileggere per non dimenticare e non abbassare la guardia: fare memoria ci aiuta a costruire il futuro, se abbiamo la voglia di leggere e di imparare dalla storia.
Mons. Pero Sudar fa una lucida analisi della drammatica situazione dei Balcani alla luce degli scontri e degli eventi in Bosnia-Erzegovina.Si può parlare di guerra con motivazioni religiose? Che rapporto intercorre tra la guerra e la fede? Oltre a rispondere alle domande su temi inerenti la fede, la cultura, l'islam, il dialogo, Sudar si confronta su argomenti drammaticamente attuali a Sarajevo quali integrazione o separazione, dialogo o scontro, accoglienza o chiusura dai quali dipende il futuro del Paese ma anche di tutta l'Europa. Come trovare il modo di rispettare le identità che sono diverse, le culture dei diversi popoli?"Si tratta di un processo che non avviene naturalmente ma ha bisogno di un'educazione ad nuova mentalità. La Bosnia Erzegovina può diventare una sorta di laboratorio, un esperimento di convivenza tra la cultura occidentale e quella islamica".
Una nuova anima per l'Europa è quanto auspica il Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi. Esaurito lo slancio che ha portato alla moneta unica occorre recuperare l'orizzonte delle grandi scelte. La nuova Costituzione europea e l'allargamento dei confini sono l'attualizzazione degli ideali e dei metodi che hanno condotto alla costruzione della Comunità. Quali sono le prospettive per il vecchio continente, quanto sapranno cedere gli Stati membri a favore dell'Europa? C'è il rischio di fermarsi all'integrazione monetaria o esiste qualche spiraglio per l'integrazione politica e la costruzione di un'Europa sociale? Occorre definire una nuova identità comune, occorre operare per una sintesi creativa capace di aprire un orizzonte, la costruzione di una futura Europa. L'intervista affronta le tematiche più urgenti di valore etico e sociale: l'impatto ambientale, la questione nucleare, la tutela dei consumatori europei, i cibi transgenici, le nuove biotecnologie.
Nell'incrocio tra identità religiosa, situazioni storiche e culturali, le donne si ritrovano ad essere il segnale vivo di un richiamo che niente riesce ad interpretare totalmente: la vita con tutte le sue esigenze e la sua radicale ulteriorità. Emerge il fatto, qui variamente testimoniato, che la via spirituale è per le donne occasione di libertà oltre che di liberazione. Una via che pone di fronte a compiti di responsabilità, dignità e capacità. I sette contributi provengono da un incontro dell' Unione Mondiale Organizzazioni Femminili Cattoliche sul tema "la missione profetica delle donne". Il testo si arricchisce di un'appendice significativa che, attraverso una serie di documenti, sottolinea l'attenzione della Chiesa cattolica ai problemi della pace e del dialogo tra le religioni.
Una conversazione con Riccardo Moro, economista che si occupa di questioni internazionali e in particolare del problema della lotta alla povertà. Si è occupato del problema del debito estero dei paesi del sud del mondo, concorrendo ad animare la campagna per la remissione del debito lanciata dalla Chiesa italiana. Direttore della Fondazione Giustizia e solidarietà, è tra iccordinatori di Sentinelle del mattino. Il libronon offre risposte preconfezionate né propone percorsi ben precisi da seguire, ma ha l'obiettivo di spiegare le dinamiche, mostrare i rischi e offrire punti di riflessione perché ognuno possa scegliere responsabilmente le proprie azioni. Segue un'appendice con una breve raccolta di documenti e una nota bibliografica per l'approfondimento: i manifesti presentati da Sentinelle del mattino, il discorso del papa all'Accademia delle Scienze sociali e un interveto di Peter henriot, un gesuita americano tra i massimi esperti contemporanei di dottrina sociale della chiesa che ha animato in Zambia la campagna sul debito.