Scopo del movimento open access è rendere gratuiti e disponibili tramite internet i risultati di ricerche originali finanziate con denaro pubblico e privato, nell’interesse della comunità scientifica e dei cittadini. Il libro ricostruisce la nascita, le fasi principali e le caratteristiche di un movimento che ha inaugurato un nuovo modo di socializzare la conoscenza. In particolare esso discute sulla funzione, l’uso, la struttura organizzativa e le finalità degli archivi istituzionali depositati presso le università, sul ruolo dei docenti e dei bibliotecari, sulla gestione, conservazione e disseminazione dei documenti digitali. Approfondisce aspetti specifici come la qualità dei metadati descrittivi e semantici, e indaga sulle nuove modalità di valutazione della produzione scientifica in ambito universitario. Il volume è corredato dai saggi di Andrea Marchitelli, "La via d'oro. Strategie open access per l’editoria e le riviste elettroniche", di Antonella De Robbio e Rosa Maiello, "Archivi istituzionali e diritto d’autore" e di Roberto Delle Donne, "Open access e pratiche della comunicazione scientifica. Le politiche della CRUI".
IL tema della "gestione responsabile" tende a coniugare un approccio biblioteconomico consapevole, e perciò critico, alle culture e metodologie organizzative (comunicazione, qualità, fund raising) con spunti riconducibili a prospettive di management etico per le biblioteche italiane (sostenibilità, autovalutazione, rendicontazione sociale). Definire e praticare modelli validi di gestione responsabile è una delle risposte da opporre alla natura complessa della crisi di legittimazione che sta affliggendo il settore e la stessa professione bibliotecaria. È indispensabile, però, sciogliere diversi nodi teorici, applicativi e professionali. Su questi si sofferma l'autore, conducendo a sintesi un coerente percorso di studi e riflessioni, riguardanti lo stato dell'arte e le potenzialità della biblioteconomia gestionale, il suo rapporto con le discipline sociali e con quelle manageriali, il confronto con le domande che l'economia della cultura pone al mondo delle biblioteche.
I thesauri sono tra gli strumenti di indicizzazione che più si stanno rivelando adatti al nuovo ambiente digitale, mentre si accresce il loro apprezzamento per la descrizione del contenuto di documenti cartacei o di qualsiasi altra natura. L'esigenza da parte dei professionisti dell'informazione di creare propri thesauri si fa sempre più marcata: il volume risponde a queste esigenze con un taglio a forte impronta didattica, nella convinzione che per comprendere a fondo i thesauri, per gestirli e usarli professionalmente, sia necessario un processo di apprendimento guidato e ben strutturato. Questo libro offre quindi un approccio pratico tale da renderlo adatto sia a chi voglia fare un percorso di autoapprendimento sia all'utilizzo come testo di corsi. La costruzione del thesauro viene mostrata in tutte le sue fasi, dalla raccolta dei termini alla visualizzazione, attraverso la costruzione di un caso reale. Oltre ad un'esemplificazione esaustiva, vengono chiariti gli aspetti rilevanti della teoria che soggiace alla costruzione dei vocabolari controllati.
Il volume affronta i vari aspetti della gestione delle risorse digitali, remote e locali, che oggi riguardano tutte le tipologie di biblioteca. Con un approccio che mira all'integrazione delle risorse digitali e delle risorse cosiddette "tradizionali" e ne esplora gli stretti e complessi legami risultanti dalle dinamiche del mercato dell'editoria, vengono trattate le tematiche, i problemi e le opportunità per i bibliotecari nelle diverse fasi del trattamento della documentazione in formato digitale. Partendo dai cambiamenti intercorsi nella natura delle raccolte delle biblioteche, nei flussi di lavoro interni e dalle nuove competenze professionali richieste al bibliotecario, vengono successivamente presentati gli strumenti e le tecniche necessari per la costruzione di una politica di sviluppo delle raccolte digitali e per la creazione di una carta delle collezioni, per la selezione e acquisizione delle risorse, per la valutazione dell'uso dei servizi digitali, nonché le soluzioni e le prospettive legate alla cooperazione e alla conservazione.
Questo volume presenta le principali tecniche di organizzazione della conoscenza (classificazione, soggettazione, tesauri ecc.) quali strumenti per la gestione semantica di tutti i servizi forniti da una biblioteca, non limitandosi dunque alle classiche applicazioni alla catalogazione e alla collocazione dei materiali, ma estendendosi allo sviluppo delle collezioni, alla circolazione, al reference. L’idea soggiacente è che l’organizzazione semantica dei contenuti sia la sostanza principale dei servizi documentari, guardando alla quale è possibile gestirli in modo integrato, collegando in circoli virtuosi i dati su consultazione e prestito, le richieste degli utenti, le politiche di acquisizione, l’impiego ottimale dei bilanci di spesa e le interfacce di ricerca nei cataloghi e negli altri strumenti di consultazione. Potenzialità e costi dei diversi sistemi di organizzazione della conoscenza vengono presentati e discussi in pratica, anche attraverso l’illustrazione di recenti realizzazioni in biblioteche italiane di diverse tipologie, e con particolare attenzione al loro sfruttamento negli archivi digitali e nelle interfacce web.
Dopo una prima parte più teorica, in cui vengono definiti e messi a fuoco concetti cardine come l'ipertestualità, la biblioteca ibrida e virtuale, i documenti digitali, le risorse elettroniche e la natura dell'intermediazione bibliotecaria, il volume affronta, alla luce del paradigma ipertestuale, tutti gli aspetti pratici della gestione e della fruizione delle biblioteche digitali: dagli open archive al print on demand, dai periodici elettronici agli e-book, dalla selezione alla conservazione. Seguono una panoramica sulle principali questioni aperte relative al futuro delle biblioteche e dell'universo documentario (web semantico, open access, reference linking, deposito legale digitale, rapporto fra lettura e scrittura) e la proposta di alcune soluzioni innovative in tali ambiti.
Il libro parte da argomenti teorici (quali la bibliografia teorica con i suoi fondamenti intellettuali e culturali) per passare poi a quelli metodologici o tecnici (i metodi e le tecniche di compilazione di liste di lettura) e infine a quelli pratici (conoscenza e valutazione, studio e uso dei repertori bibliografici). Rispetto alle precedenti edizioni è stato aggiunto un capitolo su significato e forme della bibliografia in rapporto a Internet e ambiente digitale. Tra le appendici, la novità è rappresentata da una serie di simulazioni di ricerche bibliografiche, di varia natura e di diversi livelli, desunte dalla pratica effettiva di importanti biblioteche con differenti caratteristiche, finalità e utenti.
Il volume intende esplorare le forme in cui si è articolato il percorso di avvicinamento dei lettori ai servizi e alle raccolte della biblioteca, prendendo in esame le tappe storiche dell'"istruzione dell'utente", a partire dalle biblioteche universitarie statunitensi dei primi anni del Novecento, per approdare al più recente concetto di "information literacy". Se nelle biblioteche dei college americani e inglesi i corsi di orientamento e istruzione degli utenti hanno trovato ampio spazio sin dalla prima metà del secolo scorso, soltanto negli ultimi decenni si sono avviate, anche in Italia, le prime esperienze da parte di biblioteche che hanno cominciato a porsi l'obiettivo di familiarizzare il proprio pubblico con i documenti, gli strumenti per l'accesso, gli spazi e l'organizzazione dei servizi. Questo studio si sofferma sull'esame delle più recenti e innovative tecniche di istruzione, della "literacy" come alfabetizzazione lungo l'arco della vita, nella quale diverse biblioteche hanno investito negli ultimi anni risorse umane e tecnologie, utilizzando al massimo le potenzialità e le funzioni dell'apprendimento a distanza, dell'elettronica e della rete.