Diversi erano gli eserciti di Cartagine, fatti da uomini differenti per etnia, specializzazione militare e motivazioni. Mentre alcuni erano cittadini-soldati che combattevano per la loro patria, altri erano spietati mercenari la cui lealtà dipendeva da una paga puntuale. Con il procedere delle guerre puniche e l'apprezzamento dei meriti dei soldati professionisti, i mercenari divennero la spina dorsale dell'esercito cartaginese. Con il supporto di dettagliati riferimenti alle fonti storiche, questo libro prende in esame la vita del guerriero cartaginese, seguendo la sua esperienza dal reclutamento iniziale alla battaglia, e si concentra su ciò che mangiava, suo suo equipaggiamento e sulle sue tattiche di combattimento.
Taranto, nata come colonia di Sparta, era la più grande potenza tra le colonie greche sparse nell'Italia meridionale, e la sua forza era basata sulla famosa cavalleria armata di giavellotto. In questo libro Nic Fields prende in esame i cavalieri tarantini, le loro origini, storia, tattiche, armi e il loro equipaggiamento; analizza inoltre il modo in cui i tarantini combattevano come mercenari nel Mediterraneo nei turbolenti anni che seguirono la morte di Alessandro Magno. Fotografie di rari reperti e tavole illustrative realizzate espressamente per questo lavoro completano la descrizione dei cavalieri di Taranto e del loro ruolo in molte, cruciali battaglie.
Il prototipo del legionario romano, come spesso viene presentato nelle diverse forme della moderna iconografia, è in realtà il risultato di un'evoluzione militare millenaria. Agli inizi dell'Età del ferro, prima che sorgesse Roma, una manciata di borghi poteva dare vita a un villaggio, base dalla quale i guerrieri romani dell'età arcaica lanciavano gli assalti contro i loro vicini. Con la crescita dell'Urbe, aumentarono e si espansero anche gli sforzi militari di questi uomini, che adottarono i classici metodi bellici dei greci e crearono la leva cittadina. Il libro esamina la cultura e i sistemi di combattimento di questi antichi guerrieri, tracciando le fasi dello sviluppo di una forza che avrebbe conquistato il mondo.
Il Generalfeldmarshall Erwin Rommel, la leggendaria "volpe del deserto", è uno dei più famosi generali della Seconda guerra mondiale. Audace ufficiale di fanteria durante il Primo conflitto mondiale, nei primi mesi del Secondo assunse il comando di una divisione Panzer, guidandola in una delle aree più critiche dell'offensiva tedesca a Ovest. Fu con l'incarico di comandante dell'Afrikakorps dal 1941 che combatté le sue battaglie più famose e giunse sul punto di cacciare i britannici dall'Egitto. Sconfitto da Montgomery a El Alamein, condusse poi le forze tedesche nella battaglia per la Normandia nel 1944 ma, dopo essere stato coinvolto nel complotto contro Hitler, fu costretto a suicidarsi. Esaltato dagli storici britannici del dopoguerra come rappresentante di tutto ciò che di positivo era presente nella tradizione militare tedesca, Rommel viene valutato in questo libro nel suo ruolo di comandante sul campo di battaglia e ne sono analizzati punti di forza e di debolezza.
Creati prima della guerra per effettuare azioni o missioni speciali, e forgiati sui campi di battaglia dell'Africa settentrionale o del fronte orientale, i reparti d'élite e le forze speciali dell'esercito italiano si misero sempre in evidenza nonostante le condizioni in cui dovettero operare e combattere non fossero favorevoli date le carenze in fatto di armi ed equipaggiamenti. In questo libro sono descritti i reparti che si guadagnarono il rispetto dei loro alleati tedeschi e dei loro avversari britannici e del Commonwealth - la divisione corazzata "Ariete", la divisione motorizzata "Trieste", la divisione paracadutisti "Folgore" e i guastatori del genio insieme a quelle forze speciali talvolta meno note tra le quali figurano il X reggimento arditi, il battaglione sciatori "Monte Cervino", il gruppo battaglioni da sbarco Camicie Nere e i battaglioni di volontari stranieri del raggruppamento "Frecce rosse". Il volume è riccamente illustrato con rare fotografie dell'epoca e con dettagliate tavole a colori che raffigurano le uniformi, i distintivi e gli equipaggiamenti.
L'immagine popolare della legione romana è strettamente collegata a quella della sua più famosa classe di ufficiali: i centurioni, caratterizzati dalla cresta trasversale sull'elmo, dagli schinieri decorati a protezione delle gambe, dal bastone di vite impugnato nella mano destra. Furono i centurioni a mantenere esercizio e disciplina tra i legionari, con brutalità ma con efficacia, e furono le loro virtù militari e il loro coraggio a costituire il nerbo della macchina militare romana. Attingendo a una gran quantità di reperti archeologici e di fonti storico-letterarie, questo libro descrive gli incarichi, le carriere e l'aspetto dei centurioni durante l'epoca regia, consolare e classico-imperiale, fino alla caduta dell'Impero d'Occidente.
Nate come una miscela di fervore religioso, ardore militare e volontà politica, le crociate rimangono un aspetto affascinante e spesso mal compreso della storia medievale. Il regno di Gerusalemme, fondato tra enormi sofferenze e spargimenti di sangue, fu un campo di battaglia per almeno duecento anni. Le crociate videro il sorgere degli Ordini militari dei Templari e degli Ospitalieri, nonché di numerose organizzazioni minori, e fecero da sfondo alla carriera di alcuni tra i più famosi condottieri, fra cui Riccardo I "Cuor di Leone" e Saladino. David Nicolle descrive con grande efficacia lo scenario, la strategia, le fortificazioni e le armi di queste campagne che segnarono profondamente il Basso Medioevo.