Il Corso di estetica del 1945-'46 rappresenta l'esordio di Luigi Pareyson quale docente universitario, e le relative dispense racchiudono un'inesauribile riserva di spunti, sollecitazioni, proposte e problemi in cui appaiono già stagliate le linee guida del futuro sviluppo del suo pensiero, soprattutto per quanto riguarda il fecondo intreccio di personalismo ontologico, problematica estetica e teoria dell'interpretazione; appare già chiaro insomma, in questi testi, come per lui l'estetica non costituisca soltanto un ambito particolare e regionale della riflessione filosofica, ma una via d'entrata privilegiata alla filosofia in quanto tale.
Luigi Pareyson suggerì di ripartire i 24 saggi contenuti in questo volume in quattro sezioni: filosofia dell'esistenza, idealismo, esistenzialismo positivo e spiritualismo cristiano, dibattiti odierni, più un'appendice intitolata "La filosofia italiana alla fine degli anni Quaranta". Alcuni di questi scritti, nonostante la loro freschezza, sono di data lontana (il saggio su Carlini è del 1941, quello su Spirito e Della Volpe del 1947, quello su Marcel del 1948) mentre altri sono di data assai recente (uno su Guzzo del 1987 e uno su Maddalena del 1989).