La dottrina che Gesù Cristo Nostro Signore ci ha insegnato per mostrarci la strada della salute è compendiata e spiegata da questo catechismo maggiore, voluto da papa San Pio X nel 1905. È composto da 993 domande e risposte e riflette l'esperienza catechistica personale di Giuseppe Sarto, mantenendo le sue caratteristiche di semplicità di esposizione e di profondità di contenuti. Al catechismo propriamente detto fa seguito una istruzione sopra le feste del Signore, della Beata Vergine e dei santi, che conserva ancora oggi un solido valore dottrinale e ascetico e ben si adatta alla struttura dell'anno liturgico. Infine viene riprodotta la breve storia della religione, fatta compilare dal pontefice.
Come ha sempre insegnato la Chiesa cattolica, il demonio è un essere personale che opera con violenza per distruggere l'uomo nella sua dignità: vende falsità come verità e i vizi come virtù, confonde, corrompe e semina discordia, in alcuni casi giunge anche a possedere. Attraverso un sintetico ma esauriente percorso storico-scritturistico-magisteriale su chi è realmente Satana, la sua natura i suoi limiti, il suo stato creaturale (e perciò limitato) il suo modo di operare, l'Autore ci offre gli elementi di conoscenza e mezzi per affrontarlo e combatterlo. Senza sottrarre l'uomo alle sue responsabilità, non bisogna tuttavia disperare: Gesù Cristo dice infatti "Io ho vinto il principe di questo mondo", "Le porte degli inferi non prevarremmo".
Il Concilio Vaticano II doveva annunciare un'età dell'oro nella Chiesa Cattolica, ma il caos e la discordia hanno scosso i pulpiti e svuotato i banchi delle chiese. "Vaticano II. Che cosa è andato storto?" è uno dei testi fondamentali del dibattito (sociologico, filosofico e teologico) che si è svolto negli Stati Uniti sulla crisi post-conciliare. Esso registra il declino della Chiesa dopo il concilio a causa della disobbedienza dei fedeli e soprattutto dei teologi, manifestatasi in modo emblematico nel rifiuto dell'Humanae vitae di Paolo VI (1968): un'opposizione che va molto al di là delle questioni di morale sessuale e si pone come contestazione globale dell'autorità del magistero di sempre della Chiesa Cattolica. Prefazione Stefano Fontana.
La Chiesa cattolica ha una dottrina politica? Una domanda di questo genere oggi fa spaventare molti fedeli e, soprattutto, molti ecclesiastici, anche di alto e altissimo rango. Eppure, la Chiesa ha sempre pensato di averla, e solo oggi questa consapevolezza è in grave crisi, perché nella cattolicità sono entrate da tempo errori e idee che contrastano tale possibilità. Questo manuale di dottrina politica cattolica affronta il problema in forma sistematica e innovativa, con brevi domande e risposte, sul modello del Catechismo di San Pio X: così facendo, prende per mano il lettore e lo guida, passo dopo passo, a scoprire il pensiero politico cattolico.
Chiusure, allarmismi, distanziamento, passaporti vaccinali, violazione delle libertà fondamentali, misure punitive nei confronti dei contestatori della narrazione dominante: la recente pandemia ha prodotto una gestione basata su un'errata concezione di bene comune inteso come assenza di malattia senza considerare la dimensione psicofisica, mentale e spirituale delle persone. Ma cosa c'è dietro? Quale visione di uomo si vuole far emergere da parte di chi ha in mano le leve del potere? Questo libro risponde a tali domande, evidenziando l'emergere di un nuovo tipo di totalitarismo basato sulla manipolazione della paura e sulla continua gestione delle emergenze: un regime che rende suoi complici anche coloro ai quali il totalitarismo è rivolto.
Multinazionali dell'intrattenimento e dell'informazione col concorso di giornalisti compiacenti moltiplicano da anni documentari e pubblicazioni sui vangeli apocrifi per accattivarsi il pubblico. In questo modo milioni di persone (come prova il caso del Codice da Vinci di Dan Brown) sono indotte a credere che Gesù non sia mai stato crocifisso. Così il tradimento del Gesù storico viene rinnovato in una forma inaspettata annullandone la credibilità. Questo saggio spiega in base a quali criteri gli storici laici riconoscono l'attendibilità storica dei quattro Vangeli canonici, mentre smascherano come tradimenti o contraffazioni della storia altri testi come il vangelo apocrifo di Giuda e i vangeli gnostici di Nag Hammadi. Prefazione di Massimo Introvigne.
Si fa un gran parlare di una riforma in senso sinodale della Chiesa che la trasformi in una specie di democrazia dal basso e realizzi il tanto auspicato "aggiornamento" (liturgico e dottrinale) in senso ortodosso e protestante. La sinodalità diviene dunque un vero e proprio metodo per affrontare i problemi di oggi e rendere la Chiesa più credibile agli occhi della società. In questo modo si nega la struttura gerarchica e organica del corpo ecclesiale per favorire una gestione decentrata e periferica fatta di conferenze episcopali e comitati diocesani: così si rischia di produrre rovinose conseguenze nella stessa Chiesa perché la si trasforma in una piramide rovesciata dove non c'è più chi dice l'ultima parola, anzi, non c'è più chi insegna.
Il crollo della cattedrale di Norcia, l'incendio di Notre Dame di Parigi, la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina (con lo spettro di una Terza guerra mondiale) hanno riportato l'attenzione sul problema del male: le catastrofi naturali e le calamità che si abbattono sul mondo sono il castigo che Dio riserva agli uomini per la loro malvagità? E, se Dio esiste, come può permettere il male? Questo libro affronta questioni centrali della teologia e della filosofia cristiana della storia. Il male non può essere considerato come una "distrazione di Dio", ma deve essere necessariamente collegato alla libertà dell'uomo e inserito in una prospettiva provvidenziale che trova la sua ragione nella mente imperscrutabile di Dio.
Può sembrare strano che una filosofia possa dirsi atea: la filosofia appartiene al mondo della ragione mentre l'ateismo all'ambito della fede. Eppure, in ambito cattolico, la fede necessita della filosofia in quanto disciplina capace di conferire un senso unitario all'intero sapere e all'esistenza. A volte però la fede si avvale di strumenti inadeguati o addirittura fuorvianti, come il razionalismo e l'idealismo, filosofie esplicitamente atee perché negatrici della metafisica e della teologia. Ecco che appare allora un paradossale "ateismo cattolico", che deforma la comprensione delle verità di fede dall'interno (fino ai vertici della Chiesa) in nome dello spirito del tempo e dell'aggiornamento.
Che cos'è l'uomo? Come parlargli? Confusi dal mondo delle apparenze, abbiamo smarrito il senso dell'esistenza e la scintilla divina che vive nel nostro corpo mortale. Lontani dall'amore di Dio, incapaci di concepire la gratuità, diventiamo spietati calcolatori. L'uomo moderno, che vuole sfuggire alla morte e superare i propri limiti, vive nell'illusione e nell'idolatria: al posto di Dio ha messo miti vuoti come la rivolta, il progresso e l'abolizione delle differenze. Il sociale si è sostituito alla carità, l'istruzione alla saggezza, l'ideologia al pensiero, la moda ai costumi, la propaganda all'informazione.
Uno strumento per l'insegnamento alternativo a quello della cultura e dalla politica dominanti, perché l'Educazione Civica non diventi una "religione civile" imposta dallo Stato.
Viviamo in una realtà virtuale? L'universo di cui facciamo parte è forse un software generata da qualcuno in un altrove non ben definito? La scienza sta scoprendo che l'universo scaturisce da una realtà immateriale che supera la nostra comprensione e che ogni cosa esiste in relazione a qualcos'altro. Se c'è un software, però, allora c'è anche un programmatore, e questo non contrasta con alcuna verità di fede rivelata: anzi, i credenti avrebbero un nuovo e stimolante argomento per comprendere la natura della creazione e di Dio stesso.
Il vero San Francesco d'Assisi, ripulito dalle incrostazioni delle ideologie che ne sminuiscono la portata.
I dogmi sono le verità di fede che la Chiesa ci dona per vivere coscientemente la nostra fede e pienamente la nostra vita. Non sostituiscono le Sacre Scritture ma le illuminano e sono il risultato di un millenario processo di comprensione passato attraverso i concili e le decisioni magisteriali. Questo libro li racchiude tutti, sottolineandone i diversi livelli di importanza: solo attraverso la mediazione fatta dalla Chiesa cattolica durante i secoli sarà possibile evitare fraintendimenti e interpretazioni sbagliate.
C'è un senso alla storia? I fatti hanno un senso e rispondono a un disegno provvidenziale? Se molti pensano che tutto sia frutto del caso o che la storia sia il grande palcoscenico sul quale si realizza l'opera dell'uomo, il cristiano è invece invitato a pensare diversamente. Infatti, tutto quello che accade è la realizzazione di un progetto divino, al cui centro sta l'avvenimento più grande che l'umanità conosca: l'Incarnazione del Verbo, la venuta del Figlio di Dio, il Cristo. La storia si realizza quindi attraverso personaggi che testimoniano le insidie del diavolo (le eresie e le aberrazioni) e la sollecitudine divina (i santi e i miracoli). Compito dello storico cristiano è quello di illuminare i credenti sulla corretta interpretazione senza cedimenti o concessioni, in nome della verità.
Secondo una certa visione del cristianesimo, tutti gli uomini (anche i peggiori peccatori) sono buoni e orientati a Dio. Su queste basi la concezione tradizionale cattolica dell'inferno come luogo di pena eterna perde del tutto senso. La Sacra Scrittura, la tradizione apostolica, il Magistero della Chiesa e l'insegnamento dei santi invece concordano sul fatto che l'inferno sia una verità divinamente rivelata e unica garanzia della nostra libertà e dignità. Il rischio della dannazione eterna, come ogni verità di fede, è necessaria per accogliere la misericordia di Dio senza perdere la propria libertà.
La Gnosi è un'eresia che pretende che la salvezza non venga da Dio ma dall'uomo attraverso una conoscenza iniziatica che rifiuta la realtà naturale per riplasmarla. Da sempre presente nella storia del cristianesimo e ripetutamente condannato, lo gnosticismo è stato inteso invece negli ultimi anni come un contributo positivo al dibattito teologico e uno sviluppo dialettico utile al futuro della Chiesa. Questo libro analizza l'eresia gnostica nelle sue relazioni con il pensiero moderno attraverso pensatori come Rahner, Maritain o Metz, la "svolta antropologica" della teologia cattolica contemporanea e movimenti come la Riforma luterana o la Teologia della Liberazione. L'esito di tutto questo però può essere solo uno: la secolarizzazione.
L'uomo vive come in una scatola e ha due interessi: sapere se le cose dentro la scatola hanno un ordine e se fuori della scatola c'è qualcosa d'Altro. È a partire da questa metafora e facendosi guidare da due massime - nessuno si dà ciò che non ha; un errore all'inizio è grande nella conclusione - che viene intrecciata questa breve storia della filosofia che, con linguaggio semplice, spiega i nodi della filosofia e perché essi debbano essere sciolti tramite il buon senso e il realismo. Ad alimentare la fabbrica degli scettici e dei disperati ci pensano infatti già i professori di filosofia! Una storia della filosofia semplice è possibile perché la filosofia è per i semplici e parla il linguaggio delle cose. Fare semplicemente filosofia è possibile.
Non esiste libertà senza ordine. Questo libro presenta, attraverso una rassegna di articoli e aforismi, il pensiero di Gustave Thibon, definito "filosofo-contadino". SI tratta di testi pensati e scritti per il grande pubblico che traggono ispirazione da fatti di attualità o da conversazioni di vita quotidiana e che evidenziano la necessità di rimettere al centro di tutto Dio e un ordine del Creato autenticamente vivo, principi messi in crisi dall'odio rivoluzionario. Solo così l'umanità dispersa e smarrita potrà recuperare il senso autentico della libertà, dell'individuo e della società.
Il presente saggio non ha la pretesa di rappresentare uno studio teologico o dottrinale, ma vuole semplicemente apportare un piccolo ma significativo contributo da parte di chi, dai banchi dell'assemblea ecclesiale, osserva con attenzione la liturgia odierna, la raffronta (in materia di sacralità) con quella esistente prima del Concilio, ne trae opportune considerazioni e si prefigge di raccogliere spunti e suggerimenti utili per migliorarla. L'autore invoca la necessità di un pronto cambiamento, soprattutto in riferimento all'effettiva applicazione delle vigenti norme in materia liturgica dettate dal Magistero; regole che, purtroppo da molti anni, vengono parzialmente disattese (o peggio ancora completamente trasgredite) da gran parte dei presbiteri (di grandi quanto di piccole parrocchie). E questo anche grazie all'assordante silenzio di un sempre più cospicuo numero di prelati, deputati (nella loro qualità di Ordinari) al relativo controllo.