Pochi filosofi o storici della cultura hanno saputo restituire l'essenza del Romanticismo come Isaiah Berlin. L'età romantica rappresenta la sintesi definitiva del suo accurato lavoro. In sei illuminanti capitoli, Berlin spazza via con decisione i luoghi comuni su quella che egli considera la più grande rivoluzione culturale dell'Occidente moderno, e rintraccia nel Romanticismo le origini del lessico e dei concetti centrali della politica moderna e contemporanea. Dopo aver distinto un Romanticismo "temperato" e un Romanticismo "senza briglie", egli addita le ramificazioni politiche del Romanticismo nel corso del Novecento, da quelle devianti (sfociate nel fascismo) a quelle più autentiche che sviluppano le idee romantiche di libertà, identità e democrazia, parole chiave della nostra stessa vita contemporanea.