«Nessun pensatore dell'Ottocento ha avuto un'influenza così diretta, meditata e profonda sull'umanità quanto quella esercitata da Karl Marx ». L'incipit di questo libro ha la cadenza perentoria del dato acquisito, eppure registra un paradosso: Marx non possedeva né «le qualità che fanno un grande capo» (come Herzen), né la «meravigliosa eloquenza » di Bakunin, né un qualsivoglia tratto che suscitasse l'«intensa, quasi religiosa venerazione dei discepoli» (come Kossuth o Mazzini). Muovendo da questo enigma, Berlin ripercorre magistralmente gli eventi "esterni" della biografia di Marx e gli aspetti salienti della sua formazione intellettuale (la mediazione tra l'empirismo scientifico dei francesi e lo storicismo metafisico dei tedeschi; il peso decisivo della «critica della religione»; la passione divorante per la letteratura). E ci fa via via scoprire come Marx, «pensatore dogmatico e pedante», interessato più alle teorie che agli uomini, sia tuttavia riuscito a cogliere lucidamente gli effetti dell'economia e dell'ideologia sulla società, inquadrandoli in una serie di prognosi di impressionante esattezza, a partire da quella sull'influenza decisiva dei mutamenti tecnologici e del capitale finanziario. Quello di Berlin è dunque un Marx opportunamente depurato da ogni presunta ortodossia - aderente al suo celebre autoritratto: «Solo una cosa posso dire, e cioè che non sono, in nessun modo, marxista!».
Individuo e comunità, pluralità dei valori, loro conflitto e possibile conciliazione: sono alcuni dei temi decisivi della filosofia politica contemporanea. Temi che qui trovano un loro distillato nel dialogo tra Isaiah Berlin e Charles Taylor: due prospettive differenti nel declinare questi termini, pur all'interno del comune orizzonte di un liberalismo che non dimentica i suoi limiti.
Sir Isaiah Berlin è considerato oggi il rappresentante più eminente della storia delle idee in Occidente. In libertà ci permette di seguire l'itinerario intellettuale di questo pensatore, instancabile analista della scienza morale, sociale e politica. Volentieri controcorrente, si interessa tanto a Machiavelli e a Marx che a pensatori meno noti come Vico, Hamann, Herder o Herzen, a partire dai quali ha potuto approfondire i suoi concetti della libertà e del pluralismo.
"La ricerca dell'ideale" e "Un messaggio al Ventunesimo secolo" possono a buon diritto essere considerati scritti testamentari, giacché in questi due limpidi discorsi Berlin ha voluto esporre i punti che riteneva essenziali del suo pensiero e della sua esperienza, quello che egli stesso definiva il suo "breve credo".
Pochi filosofi o storici della cultura hanno saputo restituire l'essenza del Romanticismo come Isaiah Berlin. L'età romantica rappresenta la sintesi definitiva del suo accurato lavoro. In sei illuminanti capitoli, Berlin spazza via con decisione i luoghi comuni su quella che egli considera la più grande rivoluzione culturale dell'Occidente moderno, e rintraccia nel Romanticismo le origini del lessico e dei concetti centrali della politica moderna e contemporanea. Dopo aver distinto un Romanticismo "temperato" e un Romanticismo "senza briglie", egli addita le ramificazioni politiche del Romanticismo nel corso del Novecento, da quelle devianti (sfociate nel fascismo) a quelle più autentiche che sviluppano le idee romantiche di libertà, identità e democrazia, parole chiave della nostra stessa vita contemporanea.
Isaiah Berlin, original historiador de las ideas, rescata la inquietante figura de uno de los más incondicionales adversarios de la Ilustración, Johann Georg Hamann. El trabajo de Berlin no sólo saca a la luz un nuevo capítulo del pensamiento reaccionario —en el que Hamann ocupa sin duda un lugar destacado—, sino que sugiere ciertas dimensiones de la reflexión y la expresión que fueron suprimidas por las ideas ilustradas. Hamann, al señalar estas pérdidas —en el ámbito de la creencia, el lenguaje y la corporalidad—, es principalmente un crítico insobornable de todo exclusivismo. La obra y la figura del Mago del Norte —sobrenombre que complacía a Hamann— da que pensar, en especial, en el alcance que Berlin ofrece a sus ideas. "Soy un admirador de los enciclopedistas, los grandes materialistas liberales del siglo XVIII que llevaron a cabo la tarea de burlarse y minar una gran cantidad de cosas oscurantistas y odiosas en la Europa de la época [...]. Voltaire fue el liberador más grande de los tiempos modernos.” El homenaje de Isaiah Berlin a la Ilustración es inequívoco —escribe Henry Hardy en el prólogo a la edición española de esta obra—. Sin embargo, en su reflexión hay una línea crítica al pensamiento ilustrado, particularmente a su confianza en la construcción por la razón humana de un saber “completo”. Una crítica similar podemos encontrar en Popper, pero la reflexión de Berlin presenta características propias, nada afines al carácter popperiano: su atención a las fuentes y al desarrollo del Romanticismo, y su preocupación por la diversidad de las culturas.
Trasmesse con enorme successo dalla BBC nel 1952, queste conferenze sono sei ritratti memorabili di altrettanti "nemici della libertà" e al tempo stesso la migliore introduzione al pensiero filosofico di Berlin. In ciascuno dei sei "cattivi maestri" - tutti appartenenti al periodo della Rivoluzione francese Berlin individua un nucleo irriducibilmente autoritaristico o illiberale, che ne offusca la portata teorica o le singole intuizioni. Berlin ci mostra così come le sofferenze individuali e collettive scaturiscano dalla pretesa di intervenire astrattamente sui difetti e sui limiti della nostra specie, di voler raddrizzare con la violenza fredda di un sistema - filosofico, politico o economico - il "legno storto" dell'umanità.
"Libertà" è l'edizione critica ampliata di uno dei classici del liberalismo moderno, "Quattro saggi sulla libertà", che Isaiah Berlin considerava il suo libro più importante. Henry Hardy, curatore testamentario delle sue opere, ha rivisto il testo, individuato le fonti e inserito un quinto saggio che lo stesso Berlin avrebbe voluto includervi. Questa nuova edizione degli scritti di Isaiah Berlin sulla libertà, completamente rivista e con l'aggiunta di nuovi saggi, mette a disposizione dei lettori italiani una delle più significative testimonianze del liberalismo contemporaneo, una voce unica, che parla con ironia e umanità di cosa voglia dire essere una persona.