"Vivere senza paura nell'età dell'incertezza significa poter fare esperienza di una speranza senza 'sconti', una speranza 'tangibile' anche nell'abisso della paura." Un intenso dialogo fra tre grandi personalità religiose e filosofiche - Julián Carrón, Charles Taylor e Rowan Williams - è l'occasione preziosa per tornare a parlare del nostro presente, un periodo storico caratterizzato da profondi mutamenti che generano in tutti noi timori e riflessioni. Dal momento che il mondo in cui viviamo ci pone quotidianamente di fronte all'incertezza, è doveroso provare a trovare delle risposte e chiedersi come si possa vivere con pienezza nell'età secolare. Questo dialogo propone quindi un percorso in grado di fornire punti di vista e prospettive differenti, una riflessione sui valori umani e sullo spazio che possono avere nella realtà attuale, sul senso della fede nella contemporaneità, sul desiderio, sulla libertà e il modo di viverla, sull'amicizia, per trovare infine un cammino comune, qualificato dall'incontro con l'altro pur nelle divergenze. Un'appassionata riflessione sul senso della vita, un messaggio per tutti coloro che intendono restituire valore alle relazioni umane, per provare a vivere il reale senza paura.
A più di un decennio dalla pubblicazione di A Secular Age, Charles Taylor, all'interno della lectio inedita contenuta in questo volume, si sofferma su alcuni snodi teorici tracciati nell'imponente studio sulla secolarizzazione, nonché su alcune importanti sfide emerse in quest'arco di tempo. Mentre, secondo molti, il trascorrere degli anni avrebbe dato luogo a un ulteriore e inevitabile declino della religione dall'orizzonte dell'esperienza umana fino a una sua progressiva scomparsa, oggigiorno ci troviamo di fronte a un'anomalia alla quale Taylor non si sottrae e della quale intende rendere ragione. La nostra epoca è caratterizzata, oltre che da terribili tragedie a livello globale, anche da una "cultura dei cercatori" i quali, nella fede religiosa così come nei diversi ambiti della vita, cercano una risposta ai loro interrogativi di senso. Tale ricerca spirituale, che vede coinvolti sia credenti, sia non credenti, si configura secondo i termini di un "viaggio" che investe tanto la questione della propria identità, quanto la riflessione etico-politica. Questa indagine viene condotta dal pensatore canadese all'interno dei tre saggi pubblicati nel volume, dominati dall'interrogativo circa ciò che è bene essere e amare a scapito di un'etica di stampo procedurale: solo affrontando tali sfide, infatti, sarà possibile sviluppare una riflessione adeguata concernente il senso del vivere e del con-vivere in una società post-secolare.
Se, in tutto il mondo, le democrazie soffrono di una disconnessione tra la maggior parte dei cittadini e le élite politiche, molti riterranno che il governo non sia in grado di comprendere le loro esigenze o di affrontare i loro problemi. La frustrazione derivante porterà gli elettori a scegliere demagoghi più che amministratori capaci. Affidarsi agli esperti e dialogare con i residenti locali e i funzionari preposti, soprattutto nei quartieri poveri e svantaggiati, è uno dei modi per rifondare una nuova democrazia. Grazie a esempi concreti di democrazia partecipativa attivi a livello locale, gli autori di questo saggio dimostrano come, se si vuole puntare a una nuova democrazia, si deve non soltanto ipotizzare soluzioni ma definire prima i problemi specifici da affrontare. Bisogna percepire di essere tutti dalla stessa parte, superando le differenze e generando fiducia, se si intende progettare insieme democraticamente il futuro della propria comunità.
Tre testi mai pubblicati prima d'ora in Italia (La poetica romantica, Forza e senso, le due dimensioni irriducibili di una scienza dell'uomo e La spiritualità della vita e la sua ombra) e una conversazione, anch'essa inedita, offrono una sorta di bilancio dell'eredità intellettuale del filosofo canadese, tra i maggiori studiosi della società moderna e dei suoi disagi. Alle risposte di Taylor fanno da controcanto undici brevi interventi dei principali interpreti internazionali della sua opera.
Individuo e comunità, pluralità dei valori, loro conflitto e possibile conciliazione: sono alcuni dei temi decisivi della filosofia politica contemporanea. Temi che qui trovano un loro distillato nel dialogo tra Isaiah Berlin e Charles Taylor: due prospettive differenti nel declinare questi termini, pur all'interno del comune orizzonte di un liberalismo che non dimentica i suoi limiti.
Il saggio, concepito espressamente per il pubblico italiano, illustra la direzione che ha assunto negli ultimi anni la riflessione di Charles Taylor sulla secolarità. Da un lato il filosofo canadese sembra interessato a contestualizzare ulteriormente la traiettoria secolarizzante moderna proiettandola sull'orizzonte di un ampio tempo storico. Poiché i successi incontestabili della modernità occidentale hanno da sempre esercitato, al suo interno e all'esterno, un fascino quasi ipnotico, per lo studioso è importante resistere al loro potere di suggestione diluendone l'impatto e la significatività grazie all'effetto calmierante della lunga durata. La seconda leva utilizzata da Taylor per rendere meno ovvio l'orientamento secolarista della mentalità moderna consiste nella moltiplicazione dei significati della modernità, della reiterazione del suo progetto in una prospettiva globale: in una parola, nel "provincializzare l'Europa". Davvero esiste un unico modello di laicità? O un solo prototipo di libertà, individualismo, autorealizzazione? Per chi è scettico riguardo alla pretesa arrogante della civiltà occidentale di aver esaurito l'intero spettro delle possibilità di espressione umane, una delle principali fonti di interesse è rappresentata proprio dagli effetti imprevedibili, e spesso rigeneranti, della migrazione da un angolo all'altro del pianeta delle teorie e pratiche escogitate in risposta a specifiche difficili sfide storiche.
Non ha senso contrapporre laicità e religione. La laicità ben intesa difende la libertà religiosa e la natura non confessionale delle istituzioni ma non per questo è indifferente o ostile al contributo decisivo che anche le culture religiose possono offrire alle società pluraliste. Per evitare che un'ipocrita neutralità azzeri le differenze, il rispetto della parità morale tra individui e la tutela della libertà di coscienza e di religione dovrebbero costituire i due obiettivi principali della laicità. I sostenitori di concezioni del mondo quali i grandi monoteismi storici, le religioni orientali, l'eclettismo spirituale, l'ateismo militante, l'agnosticismo e così via devono imparare a convivere e a stabilire legami di solidarietà. È la laicità pluralista di cui si parla in questo libro a garantire tutto questo.
Due autorevoli pensatori contemporanei, analizzano il rapporto tra fede e modernità, evidenziando tra esse la possibilità di un'osmosi positiva. Si tratta di riscoprire il cristianesimo come partner di un percorso di umanizzazione, portatore di una mentalità critica contro le illusioni di un'esistenza paga di se stessa.
Muchas de las opiniones comunes sobre la religión y la vida pública son mitos que tienen poco que ver con la realidad política y social o con la experiencia cotidiana. Por ejemplo, la religión no es ni meramente privada ni puramente irracional. Y la esfera pública tampoco es un ámbito de franca deliberación racional ni un espacio pacífico de acuerdo libre de coacción.
En los últimos años, en medio de una extendida recuperación del interés por la relevancia pública de la religión, son las categorías mismas de lo religioso y lo secular las que se reexaminan, reelaboran y replantean. Es lo que hacen, en este libro, cuatro destacados pensadores y representantes de la filosofía política y social contemporánea: Jürgen Habermas, Charles Taylor, Judith Butler y Cornel West.
Se recogen aquí sus intervenciones en un coloquio sobre «el poder de la religión en la esfera pública», tanto sus propias exposiciones como su posterior diálogo mutuo. Cada uno de ellos en su peculiar estilo intelectual y, traspasando los confines de las disciplinas académicas, desde un fuerte compromiso público. Juntos representan algunas de las voces filosóficas más originales e influyentes de hoy, y abarcan el espectro de la teoría crítica más reciente, del pragmatismo y el posestructuralismo a la teoría feminista y la teoría crítica de la raza, la hermenéutica o la filosofía del lenguaje.
La presente edición española se completa con una conversación entre Jürgen Habermas y Eduardo Mendieta sobre la relevancia filosófica de la conciencia postsecular y la sociedad mundial multicultural.