L'imperativo di mettere il vangelo al centro dell'azione e della parola della chiesa ha permesso a quest'ultima di iniziare un processo di cambiamento e aggiornamento, nella linea del concilio Vaticano II. In questo cammino è prioritario ascoltare tutti, specialmente chi sta ai margini della società e delle comunità ecclesiali, perché è a partire da lì che emergono esigenze spesso dimenticate e perché proprio nel volto di chi è altro da noi appare spesso quell'immagine di Dio che sostiene la nostra comune umanità. Le opere di misericordia «dar da mangiare» e «dar da bere» sono finalizzate prima di tutto a sostenere questa misteriosa presenza di Dio nel mondo.
Knohl spiega la sua comprensione di come la Torah sia stata redatta nella sua forma finale, gettando un ponte tra l'antico Israele (circa 1400-586 a.C.) e l'epoca del Secondo Tempio (circa 536 a.C.-70 d.C.), mostrando la continuità tra queste epoche e la graduale evoluzione della visione del mondo biblico. Interpretando le prove testuali, in particolare le contraddizioni e le ridondanze nel testo, vuole dimostrare che l'idea di una comprensione pluralistica della rivelazione può essere ricondotta alla stessa redazione della Torah. L'interpretazione della composizione biblica da parte dell'autore sfida una diffusa convinzione nella biblistica contemporanea: l'idea che l'antico Israele non sia mai esistito come realtà storica, ma sia stato inventato e «retroiettato» indietro nel tempo dai successivi sacerdoti israeliti come parte del loro mito nazionale.
Nell'avvento 2024 i giorni di preparazione al Natale hanno un valore particolare, perché sono anche i giorni in preparazione all'inizio ufficiale del Giubileo. Viverli bene significa approfittare meglio di questo tempo. Gli schemi di preghiera proposti, adattabili a vari momenti liturgici ed extraliturgici, prevedono una lettura e un commento su nove momenti per accompagnare la novena di Natale: l'attesa, la porta, il pellegrino, la luce del perdono, la promessa, la notte, la carità, i sogni, il bimbo. Uno strumento utile per non farsi travolgere dal tempo.
Un sussidio per la benedizione delle famiglie prendendo spunto dai temi del Giubileo: la speranza, la pazienza e il viaggio.
La conoscenza di Dio costituisce il nucleo teologico del libro di Osea. Le due metafore di sposo e padre sono strutture espressive portanti della comunicazione del profeta. Entrambe sono presenti in testi fondamentali dell'Antico e del Nuovo Testamento, ma trovano in Osea il loro qualificato testimone. Il profeta non si pone mai nelle vesti del «solito uomo» che, ricorrendo a luoghi comuni, non osa e non vuole mettere in crisi il «solito Dio», ma ha il coraggio di testimoniare i tratti di un Dio diverso e inaudito. Os 1-2 e Os 11 vengono affrontati nella prospettiva comunicativa in ogni stadio dell'analisi esegetica. In questo modo il senso del testo non è colto unicamente attraverso riferimenti storici o redazionali, bensì mediante le sue potenzialità pragmatiche. Più che nella speculazione teologica, i lettori si scoprono coinvolti nel pathos di un dinamismo interpersonale.
Fratel Enzo Bianchi accompagna il pellegrino-lettore a conoscere e sperimentare il Giubileo: biblico, ebraico e cristiano. Celebrare l'anno giubilare, particolarmente questo ordinario del 2025, come «Pellegrini di speranza» significa vivere un tempo forte, impegnarsi tutti insieme, ecclesialmente, ad accogliere la misericordia del Signore, rinsaldare la vita cristiana, unica vera testimonianza a Cristo. Questo vademecum è rivolto a chi si appresta a vivere il cammino giubilare, perché avrà la sapienza di tutti i pellegrini che nella storia della fede ebraica e cristiana hanno camminato per strade di speranza.
Al centro delle riflessioni di Copeland, Dalferth e Orsi c'è la questione del destino della civiltà occidentale moderna e le ragioni per confidare ancora nella sua capacità di rispondere alle sfide epocali che ci attendono dietro l'angolo, prima di tutto quella del cambiamento climatico. I tre testi raccolti hanno il respiro ampio, il senso dell'urgenza, l'ambizione tipica delle grandi orazioni pubbliche, dei bilanci d'epoca.
Questa proposta di Novena dell'Immacolata presenta un itinerario di preghiera e meditazione sulle virtù evangeliche della Vergine Maria, accompagnando ad ogni virtù una riflessione e una preghiera. Il testo può essere utilizzato sia nella preghiera personale che comunitaria. La novità sta nella possibilità, per ogni lettore, di creare il proprio itinerario in base alle proprie esigenze. Le virtù scelte sono: fede, speranza, carità, umiltà, fedeltà, pazienza, povertà, castità, obbedienza.
La Bibbia ispira un pensare e un vivere altrimenti. La sua narrazione diventa espressione paradigmatica di un vissuto che ha saputo riorganizzarsi attorno ad alcuni principi orientativi decisivi per la realizzazione di un cammino di libertà, di giustizia, di amore, di felicità. Come letteratura, ancora prima che come testo sacro, la Bibbia offre spazio a una immaginazione diversa, capace di intercettare i nuclei di senso che l'immaginario contemporaneo attesta nel quotidiano. Essa, quindi, è in grado di aprire un futuro diverso e una società nuova. Riattivare l'immaginazione teologica significa introdurre nell'arte del vivere un codice interpretativo che aiuti la capacità di stare al mondo nella ricerca di una differente saggezza.
L'anno liturgico procede con il ritmo cosmico delle stagioni, la trama storica della memoria del Signore e il fremito di tempi sempre nuovi e protesi nell'oltre. Questi passi intrecciati sono segnati dalla celebrazione dell'eucaristia domenicale, convocata dalla Parola: nel ciclo C particolarmente attorno al Vangelo secondo Luca. Di fronte a un simile impianto non c'è giudeo né greco, non c'è schiavo né libero, non c'è uomo e donna: radicalmente in ascolto della Parola, orecchie mani bocche pronte ad accoglierla, condividerla, annunciarla. Qui il compito è assunto da alcune credenti, a diverso titolo teologhe e bibliste, che senza indugio rispondono all'appello di una notizia buona e promettente, per ogni vita.