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In questo lavoro l'autrice propone una specifica e inedita interpretazione del senso del diaconato, non senza offrire un'ampia panoramica storica, dalle origini al Vaticano II. Restituito dopo secoli di oblio come grado autonomo e permanente, il diaconato sollecita la Chiesa a riconsiderare la teologia complessiva del ministero ordinato, decostruendo il modello tridentino di leadership clericale e promuovendo una chiesa sinodale e missionaria. In più, spinge la Chiesa a estendere la propria presenza oltre le strutture ecclesiali, raggiungendo i luoghi di lavoro e di vita familiare: i diaconi sono coinvolti nella vita ordinaria (spesso coniugati e con figli, svolgono una professione, intrattengono relazioni di amicizia e di vicinato...), sicché il loro annuncio può avere il sapore delle gioie e delle fatiche del quotidiano. In definitiva, l'agire pastorale dei diaconi - e in futuro, si spera, della diacone - introduce nuove voci, nuovi linguaggi, nuove prospettive sulla realtà: favorisce lo sviluppo di quello stile di servizio che deve qualificare l'intera comunità, non solo alcuni singoli. Noceti, così facendo, apre criticamente la riflessione all'oltre, a un di più decisivo. Una affermata specialista internazionale del tema offre una sintesi e apre a nuove prospettive per la teologia e la pastorale.
Il libro raccoglie una serie di riflessioni bibliche, spirituali e poetiche sulle ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce, offrendo un suggestivo e insolito percorso meditativo. A ogni capitolo i diversi autori e autrici si confrontano in profondità con uno dei momenti più intensi della Passione, interpretando le ultime parole di Gesù alla luce della contemporaneità. Voci come quelle di Adriana Valerio e Cristina Simonelli, insieme a quelle di altri teologi, biblisti e poeti, contribuiscono a rendere l'opera una sinfonia corale, dove ciascuna e ciascuno aggiungono una sfumatura diversa alla comprensione del mistero del Venerdì santo. Le meditazioni proposte, pur mantenendo una rigorosa aderenza alle fonti bibliche, si aprono a una lettura sensibile alle esperienze umane universali: il perdono, il senso del sacrificio, la fragilità umana, la compassione, l'amore incondizionato. Attraverso questo cammino, i lettori e le lettrici sono invitati a meditare sul mistero della croce e sul senso delle ultime parole di Cristo, riscoprendo la potenza del messaggio evangelico nel contesto delle sfide e delle sofferenze umane.
Viviamo in una società sempre più polarizzata, incattivita, divisa su tutto e su tutti. La coesione sociale si è indebolita, vecchie tensioni che sembravano sopite sono riemerse o vengono perfino esasperate. Ai consueti conflitti generazionali o di tipo economico (ricchi e poveri) o di marca ideologica (progressisti e conservatori), si sono aggiunte le diatribe fra globalisti e sovranisti, euroscettici ed euroentusiasti, ecologisti e negazionisti, pro-vax e no-vax... Anziché solidarietà, stiamo sperimentando una sempre maggiore ostilità. Anche all'interno delle nostre Chiese. C'è una sola via per tornare a una maggiore coesione: la riconciliazione. Purché non la si intenda in senso intimistico. E il requisito fondamentale per una convivenza più armoniosa, ci ricorda Grün, è tentare di capirsi reciprocamente, per quanto a volte sia arduo. Il celeberrimo autore di spiritualità ne parla ampiamente in questo libro, dimostrando che la divisione non è un destino già segnato: la riconciliazione è anzi possibile e necessaria.
Un itinerario attraverso sei incontri fatti da Gesù con altrettanti personaggi del vangelo: il giovane ricco, Maria Maddalena, Pietro, il paralitico, la samaritana e Nicodemo. Ecco il percorso che offre questo libro, con l'obiettivo di scoprire o riscoprire alcuni elementi centrali della nostra fede di cristiani. Roberto Repole, apprezzato teologo e oggi arcivescovo di Torino, conduce il lettore a cogliere in profondità nella Parola un senso per la vita, come risposta alla sete di verità e alla ricerca di senso presente nel cuore di ciascuno di noi. Queste pagine, pensate in particolare per i giovani, sono adatte però a tutti e rivolte tanto a chi crede quanto a chi è in ricerca. Chi è assetato di senso e vuol trovare il coraggio di uscire dal proprio guscio scoprirà lo sguardo pieno di tenerezza di Gesù. Incontrando e conoscendo meglio Gesù, ci è dato di incontrare e liberare noi stessi.
Secondo il cardinale Walter Kasper, una risposta alla crisi della tradizione nel cristianesimo occidentale richiede molto di più di una modernizzazione superficiale, di qualche rattoppo su un ambito consunto. Ne va, infatti, della questione fondamentale di come il vangelo di Gesù, in quanto origine normativa del cristianesimo, si comunichi nella storia della Chiesa e apra il futuro, innescando oggi il rinnovamento. Questo volume contiene appunto tre nuovi saggi inediti sul rinnovamento a partire dalle origini e sui temi centrali della fede che hanno animato il grande teologo tedesco per tutta la sua vita. Kasper risponde a domande decisive come queste: che cosa significa fare teologia nella Chiesa? Chi è Gesù Cristo per i credenti? Come sperimentano i credenti la sua presenza nella celebrazione dell'eucaristia? Tre saggi che riepilogano e completano il pensiero di Kasper.
Berger affronta un'apparente contraddizione: il cristianesimo è una religione della parola. Se si mette a tema il silenzio bisogna essere consapevoli della tensione esistente fra parola e silenzio. Berger raccoglie il guanto della sfida, chiedendosi: Dio parla veramente quando "parla"? Quanto è comprensibile il suo discorso? Egli parla anche nel silenzio, cioè quando tace? Per cercare di rispondere a queste domande, l'esegeta e teologo tedesco sviluppa dapprima una "fenomenologia del silenzio", poi un'indagine ampia ed esauriente sul tacere: dal silenzio dei grandi testimoni biblici, a quello dei cristiani di ogni epoca; dalla quiete silente della creazione, no al silenzio della liturgia (in particolare del Sabato santo); dal silenzio dei mistici a quello ascetico, fatto di riverenza per il Mistero. Da questi passaggi Berger ricava gli elementi di una teologia del silenzio: tacendo Dio si rivela. Dio si rivela quando gli uomini si lasciano raggiungere dal suo silenzio, lo interpretano e lo comprendono, quando nel loro stesso silenzio si fanno simili a Dio, quando si rivolgono a lui senza troppe parole e, così, avvertono la sua volontà.
Strumento di lavoro per la comunicazione di fede, il suo intento non è di sostituirsi ai responsabili delle comunità cristiane, ma di offrire loro un qualificato contributo per animare in modo sempre più adeguato e incisivo le assemblee liturgiche.
Bimestrale per la formazione e l'aggiornamento degli operatori liturgici.