Maria Montessori ha scoperto la forza dell'infanzia, ha scoperto che ogni bambino è un genio dalle enormi potenzialità intellettuali e umane. L'educazione, sia scolastica che familiare, non è ancora all'altezza di questa scoperta. La società degli adulti non ha compreso ancora il popolo dei bambini i quali sono facili da amare ma difficili da capire. Il nuovo ambiente dell'informazione creato dai new media rappresenta una minaccia per esseri che non sono affatto nativi digitali ma nativi umani e animali, i quali hanno bisogno di fare con le loro mani per crescere e capire, che hanno bisogno di conversazioni faccia a faccia non mediate da macchine e da schermi. Che ne sarà dell'infanzia con la nuova rivoluzione dell'intelligenza artificiale? La mente del bambino, scoperta da Montessori e confermata dalle neuroscienze, la più potente mente naturale, saprà fare fronte a questa sfida?
Al di là del mito tecnocratico e della sbornia elettronica, e con la speranza che una terza guerra mondiale non segni la fine del genere umano, un nuovo umanesimo è possibile. Sarà il compito del secolo Ventunesimo. Il tema di questo libro non è soltanto la critica della «società irretita», come in varie occasioni mi è parso lecito definirla. Riguarda invece un compito, filosofico e politico-pratico, che investe e tende a riorientare tutta la tradizione filosofica europea. Si tratta, in altre parole, di passare dal dualismo platonico, che contrappone la scienza dei pochi alle dicerie dei molti, alla verità intersoggettiva come certezza vivente, intravista da Giambattista Vico e Edmund Husserl. In questo senso, questo libro è la continuazione e, spero, l'approfondimento di L'accademia e l'agorà, Memoria e vissuto e Verso l'uomo autotelico.
Scritta per un concorso indetto dall'Accademia danese delle scienze e pubblicata per la prima volta nel 1841, l'opera "Il fondamento della morale" può essere considerata come un'introduzione all'etica e alla metafisica schopenhaueriana. Situata tra le due grandi opere filosofiche di Schopenhauer, "Il mondo come volontà e rappresentazione" (1819) e "Parerga e Paralipomena" (1851), essa propone un'etica descrittiva e non prescrittiva, che all'imperativo categorico di Kant sostituisce il sentimento della compassione. Scopo della presente edizione è di riproporre, in una nuova traduzione, quest'opera di Schopenhauer, nella quale l'autore, a partire dalla critica della morale kantiana, perviene a una nuova fondazione dell'etica che trova il proprio fondamento ultimo nella metafisica.
Il volume si divide in tre parti. La prima analizza il giubileo ebraico e quello cristiano e tutto ciò che a esso si lega esso si lega. La seconda riguarda il primo vero giubileo della storia, quello del 1300 istituito da Papa Bonifacio VIII. L'ultima parte invece riguarda il rapporto di Dante con tale giubileo: se sia andato o no a Roma in quell'occasione, la presenza nella Commedia di luoghi di Roma e altre problematiche nel rapporto Dante-giubileo.
Un breve profilo storico di ciascun papa, da San Pietro a Francesco, in cui l'attenzione è focalizzata sugli aspetti più significativi del Papato. Il testo fornisce informazioni essenziali su ogni Papa, esposte in una forma semplice e chiara; le note di curiosità contribuiscono a rendere viva e facilmente accessibile alla mente e al cuore dei pellegrini una realtà storica che, a prima vista, potrebbe sembrare "morta" o lontana rispetto al tempo moderno.
Questo volume offre una panoramica sintetica sugli aspetti più rilevanti e più incisivi che hanno determinato la fisionomia del pontificato di ciascun papa dei Giubilei. I dati informativi, strutturati in un inquadramento storico, sono articolati in forma semplice e chiara e puntano a far comprendere la funzione che ciascun pontefice ha svolto nel processo storico.
Un'originale lettura storica e spirituale del pellegrinaggio a Roma nelle sue origini e significati, nel suo sviluppo attraverso i secoli - dalla prima età cristiana a quelli istituzionalizzati fino ad oggi - viene proposta qui al lettore. Il volume offre una miniera di altre informazioni in merito e di curiosità di piacevole lettura. Gli elenchi dei Giubilei, la cronologia dei Papi e degli antipapi completano questo libro del "perfetto pellegrino".
Questo volume offre una panoramica sintetica sugli aspetti più rilevanti e più incisivi che hanno determinato la fisionomia del pontificato di ciascun papa dei Giubilei. La trattazione, da Bonifacio VIII (1300) fino al 2015, segue l'ordine cronologico con cui gli Anni Santi sono stati indetti e celebrati; individua e sottolinea il contesto storico nel quale si staglia la figura del pontefice come protagonista di molteplici attività che segnano il carattere e lo sviluppo dei tempi. I dati informativi, strutturati in un inquadramento storico, sono articolati in forma semplice e chiara e puntano a far comprendere la funzione che ciascun pontefice ha svolto nel processo storico. Ampio spazio viene riservato al Giubileo sia come evento storico-religioso sia come "opera d'arte": un'occasione straordinaria per promuovere e realizzare opere urbanistiche e artistiche che hanno abbellito la Roma dei papi, rinascimentale e barocca. Il richiamo, infine, a qualche particolare che sa di curiosità rende il testo un utile strumento di conoscenza di base e di facile consultazione.
Il volume verte sulla teologia politica e la filosofia della storia. L'acceso dibattito novecentesco conclude che la prima sia un 'dispositivo escludente' da abbattere. La sua presunta liquidazione ignora che sulla disciplina tutto resta ancora da dire, e che una nuova partenza è possibile. La crisi dell'antropocentrismo apre inedite possibilità per coniugare storia e trascendenza, battendo nuovi cammini nel moto verso un umanesimo inclusivo che colga le implicazioni storico-politiche dell'incarnazione, e che rilanci la ricerca sul senso della storia.
Il volume è un "eserciziario" diretto a psicoterapeuti in formazione ma anche a psicoterapeuti con esperienza che desiderino esercitarsi sul proprio stile interpretativo, considerando che da sempre l'interpretazione viene ritenuto lo strumento principe dell'intervento psicoterapeutico. L'obiettivo di questo Eserciziario è permettere a ciascun partecipante di sviluppare il proprio stile interpretativo, avendo l'opportunità di metterlo a confronto con quello degli altri partecipanti e con una agile, sintetica ed estremamente fruibile parte teorica propedeutica alla Teoria del Campo Analitico. Il poter leggere contemporaneamente differenti formulazioni interpretative della medesima narrazione del paziente - formulazioni caratterizzate da stili diversi - permette inoltre di individuare quale di questi stili può essere sentito come più sintonico con il proprio ed utilizzare quindi la pluralità interpretativa non solo come riflessione sulla tecnica ma anche come fattore di sviluppo e di modulazione del proprio stile personale. Che cosa si dice? In quale momento? Con quale obiettivo? Con quali modalità?