Il Professor Orfeo, un alter ego dell'antico aèdo tracio, ritorna dall'Italia nel suo Paese e, sorpreso dall'invasione dei minatori sulle strade di Bucarest nel giugno 1990, si rifugia sotto le impalcature del " Palazzo del Popolo" voluto da Ceausescu e scopre che sotto le sue fondamenta continua ad esistere il vecchio centro storico di Bucarest, abbattuto in gran fretta dal dittatore per costruire il Palazzo del Potere. Gli "irriducibili", gli abitanti che non hanno voluto abbandonare le vecchie abitazioni, le hanno riscostruite e con l'aiuto del corso sotterraneo del fiume Dambovitza e dei suoi vecchi affluenti hanno messo in funzione delle centrali idroelettriche che forniscono l'energia per l'illuminazione del mondo sotterraneo, mentre i mulini a acqua, ritornati alla loro vecchia gloria, macinano il raccolto della campagna, assicurando l'autonomia degli abitanti che hanno rifiutato la storia degli ultimi anni della dittatura. Essi vivono già nel postcomunismo o nel postglobalismo... L'ultima parte del romanzo descrive la distruzione del mondo a opera dell'uomo e si conclude con l'avvento di una nuova era, di vera pace con tutto il creato, in cui dalle gallerie della storia riemergono alla luce, redenti, i vinti della storia...
Siamo a Roma, a partire dall'anno 800 dopo Cristo quando, nella notte di Natale, Leone incorona Carlo Magno, è questo lo sfondo delle vicende narrate da Beniamino Baldacci. Con rapidi tratti sulla complessa scena di una Roma altomedievale si affacciano molteplici personaggi che fanno rivivere un mondo dove ancora si mescolano l'eredità romana, il dominio longobardo e l'arrivo dei nuovi signori franchi, le vicende di corte e la quotidianità del popolo, gli intrighi politici e le passioni più genuinamente umane. In un susseguirsi di scene e di episodi dal ritmo sincopato, quasi convulso, si avvicendano personaggi molto umani e molto concreti, a partire dallo stesso Leone III, un papa tanto importante quanto controverso, poco amato dalla nobiltà locale e fatto oggetto persino di un attentato, di un processo e di un tentativo di deposizione. Così nel libro le congiure e i giochi di potere di conti e prelati si intrecciano con la quotidiana avventura della vita di Ottavia, Lucia, Lucrezia, Tullia, Flavia, tutte personalità forti capaci di sfidare a testa alta il destino avverso e la difficile condizione di donna, diventando addirittura chi guerriera, chi abile imprenditrice, chi saggia governante. Tanto che saranno le donne a chiudere il libro, guidando davanti a cardinali e a principi il corteo funebre di Leone.