Questo libro si rivolge a chiunque abbia fatto esperienza della malattia nell'arco della propria esistenza o a chi ne sia stato in qualche modo coinvolto. Si rivolge, quindi, a tutti. Di qui la domanda stringente dell'essere umano sul perché del dolore, della sofferenza e del male. Con Giobbe, Paolo, ma soprattutto attraverso l'incontro di Gesù con i malati - L'indemoniato di Gerasa, I lebbrosi, L'epilettico indemoniato, La donna guarita, Il buon samaritano, Il paralitico di Cafarnao, Il cieco nato, Maria di Magdala... - gli Autori mostrano che la Bibbia è sempre una risposta sapiente alle domande esistenziali dell'uomo e della donna. Comprendere questi interrogativi è una preziosa indicazione per essere "prossimo" a chi è malato. Di più: è una rivelazione, uno sguardo alternativo sulla realtà umana.
In una piccola piazza di Trastevere, a Roma, vi è una chiesa dedicata a sant'Egidio. Oggi è un luogo significativo per la Comunità che vi prende il nome e che ha sede lì e in vari paesi del mondo. Chi era sant'Egidio? Qual è il messaggio che da lui deriva e in che modo si è diffuso? In tutta Europa vi sono luoghi di culto a lui dedicati, il più importante è a Saint-Gilles-du-Gard, dove è conservata la tomba. Qui sorgeva un'abbazia che si riferiva propriamente alla figura del santo, tappa fondamentale nel cammino del pellegrinaggio a Santiago de Compostela, perché risalente alla nascita di una comunità monastica che aveva Egidio come fondatore. Il volume ripercorre per la prima volta la vita, i miracoli, il culto del santo che ha dato il nome alla Comunità, rivelando una storia e una tradizione antiche ma ancora vive.
Queste pagine contengono una intensa meditazione sulla pace scandita attraverso più di trenta scene bibliche, da Caino e Abele alle parole di Gesù, e sono frutto di una lunga esperienza di impegno per la riconciliazione e il dialogo. Di fronte ai conflitti in corso le guerre in Ucraina e in Siria, le violenze in Mozambico, nel Sud Sudan, nei paesi del Centroamerica i passi biblici che ispirano queste riflessioni invitano a soffermarsi sugli eventi drammatici e minacciosi che ci riguardano, anche se non sempre lo comprendiamo, sempre più da vicino. La Parola di Dio, nei percorsi della storia, indica vie di speranza e ricorda che il Signore non è lontano ma è un Dio che partecipa al dolore e protegge il mondo dalle forze del male, la cui espressione più tragica è la guerra. La Scrittura aiuta a riscoprire anche il legame tra i popoli, e soprattutto la responsabilità affidata a tutti e ai cristiani in particolare di essere operatori di pace.
La vicenda personale, davvero unica, di Anastasio di Albania, primate della Chiesa Ortodossa Autocefala di Albania, rimette in discussione quel fenomeno tipico del mondo ortodosso che vede la religione unita o addirittura subordinata alla nazione, a danno dell'universalità. Il vissuto della Seconda guerra mondiale nella sua Grecia, poi un'intensa esperienza missionaria e una prolungata esperienza di ricerca scientifica, sono le premesse di una severa presa di distanza dai nazionalismi. Sollecitato dallo storico Roberto Morozzo della Rocca e dal sacerdote Tommaso Opocher, l'arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l'Albania ripercorre la sua vita, dal Pireo delle origini al mondo intero, fino alla sorprendente opera di ricostruzione dell'Ortodossia albanese dopo il comunismo. Ne emerge il profilo di un "uomo dalle molte patrie", non solo dal punto di vista geografico ma antropologico: capace di capire e abbracciare le più diverse forme della spiritualità e dell'umanità contemporanea. Dinanzi alle crisi e alle guerre del mondo contemporaneo, la figura di Anastasio di Albania risalta come costruttore di coabitazione pacifica tra i popoli, mediante il dialogo e l'incontro, nel rispetto delle tradizioni storiche. Prefazione Andrea Riccardi.
Periferia «è una frontiera da osare, rischiando fallimenti, delusioni: è quella frontiera che abbiamo cercato quando non ci siamo più accontentati di ridurre il nostro annuncio alla scuola, ma l'abbiamo misurato sulla realtà del quartiere, perché sempre più parte di noi e della nostra città» scrivevano nel 1973 i fondatori di quella che avrebbe preso, da allora, il nome di Comunità di Sant'Egidio. La nuova edizione di questo Vangelo in periferia, rivisitando alcuni testi espressivi di un modo di comunicare il Vangelo a persone considerate "lontane", è un contributo non occasionale su un tema-chiave come il rapporto tra Chiesa e mondo operaio prima, e poi Chiesa e nuove periferie della società. È la parabola di una Chiesa "in missione", al centro del pontificato di Francesco, su cui fa luce l'ampio saggio introduttivo di Mario Marazziti attraverso una riflessione storico-ecclesiologica. Catechesi molto dirette, fedeli ai testi biblici, riguardanti la vita quotidiana di donne, ragazzi, uomini che sopportano lavoro precario e fatica, bisognosi di punti di riferimento: la Chiesa e la Bibbia possono essere centro della vita e antidoto allo spaesamento. È questa l'intuizione che sta alla base della Comunità di Sant'Egidio: la rivoluzione biblica, il Vangelo e la Bibbia per tutti, nessuno escluso. Una proposta di cristianesimo popolare e comunitario, che ha lo stile di un'autentica "antropologia dialogica" capace di creare ponti tra le periferie urbane e umane, le "periferie esistenziali" del nostro tempo.
«Il numero degli anziani è cresciuto. La loro età media si è innalzata. È la realizzazione di un sogno antico dell'umanità: vivere a lungo, allontanare le frontiere della morte il più in avanti possibile, una vera "benedizione". Ma non possiamo nasconderci un paradosso: tale benedizione è divenuta una "maledizione" in parecchi casi. Un dramma per tanti. È un problema sociale complessivo. La lettura della Bibbia aiuta a comprendere meglio il valore degli anziani: come facciano parte, in maniera rilevante, della storia umana e religiosa. Ecco il senso di questo libro, una riflessione sulle figure "anziane" della Bibbia - Noè, Abramo, Giobbe, Zaccaria, Simeone e Anna, Nicodemo... - nel loro rapporto con la vita e con i giovani, frutto di un'esperienza di amicizia pluridecennale con gli anziani da parte della Comunità di Sant'Egidio. Gli "anziani biblici", in modi diversi, hanno avuto un rilievo nella storia per la loro fede e la loro umanità. Forse abbiamo perso, in parte, il senso della "benedizione", ma la Bibbia ci aiuta a recuperarlo. Ed è un senso della vita che s'irradia e si allarga a tutte le stagioni dell'esistenza. Porre gli anziani nel cuore della famiglia, della comunità o della società, è l'inizio di un cambiamento umano radicale, che abbiamo chiamato "rivoluzione comunitaria". Gli anziani sono la "pietra d'angolo" da cui ricominciare la ricostruzione della società». Dalla Prefazione di Andrea Riccardi.