I salmi sono preghiere antiche, composte in periodi diversi della storia del popolo di Israele. Venivano letti nella preghiera delle sinagoghe e del tempio, anche al tempo di Gesù e degli apostoli. In questo senso il libro dei Salmi è qualcosa di unico: ogni volta che lo apriamo e recitiamo o cantiamo i salmi, cantiamo la salvezza di Dio, lodiamo il suo amore che si manifesta nella condizione umana, esprimiamo anche il nostro dolore e lo affidiamo al Signore. E ci avviciniamo alla preghiera di Gesù. L'esigenza di questo Salterio corale è cresciuta nell'esperienza della preghiera comune della Comunità di Sant'Egidio a Roma e in molte città italiane e del mondo. Ma è anche un libro che può accompagnare la preghiera personale, la ricerca di uno spazio per la lettura della Parola di Dio e il dialogo con il Signore. È un libro di preghiere, quindi, antico come è la tradizione di preghiera che raccoglie e che esprime, e nuovo come il desiderio di ogni generazione di incontrare pienamente e con forza il Signore: Dio misericordioso, Signore nostro, Gesù Cristo, crocifisso e risorto, padre e amico di ogni uomo e di ogni donna.
Il pranzo di Natale della Comunità di Sant'Egidio è diventato un'icona del Natale in cui nessuno è escluso. Chi partecipa al banchetto, con il suo nome e la sua storia spesso dolorosa, è al centro della Chiesa. «La Chiesa è di tutti, particolarmente dei poveri», ricordava san Giovanni XXIII nel Concilio Vaticano II. E il «particolarmente», nel pranzo, non è un generico auspicio. I poveri per la Chiesa non sono una categoria sociologica, né una realtà separata, semplici destinatari di aiuto e di assistenza, ma fratelli e sorelle, secondo quanto si legge nel Vangelo. Chi lo ascolta si fa prossimo, come il Buon Samaritano, di chi è abbandonato, povero, malato. Il servizio a chi è povero per Sant'Egidio non è una "attività sociale", ma un modo di vivere in un rapporto di affetto, prossimità e cura con coloro che sono nel bisogno, percepiti non come utenti di un servizio, ma come familiari. E, come ha detto, alla tavola di Sant'Egidio, Benedetto XVI: «qui si confonde chi serve e chi è servito». Prefazione di Matteo Zuppi.
Periferia «è una frontiera da osare, rischiando fallimenti, delusioni: è quella frontiera che abbiamo cercato quando non ci siamo più accontentati di ridurre il nostro annuncio alla scuola, ma l'abbiamo misurato sulla realtà del quartiere, perché sempre più parte di noi e della nostra città» scrivevano nel 1973 i fondatori di quella che avrebbe preso, da allora, il nome di Comunità di Sant'Egidio. La nuova edizione di questo Vangelo in periferia, rivisitando alcuni testi espressivi di un modo di comunicare il Vangelo a persone considerate "lontane", è un contributo non occasionale su un tema-chiave come il rapporto tra Chiesa e mondo operaio prima, e poi Chiesa e nuove periferie della società. È la parabola di una Chiesa "in missione", al centro del pontificato di Francesco, su cui fa luce l'ampio saggio introduttivo di Mario Marazziti attraverso una riflessione storico-ecclesiologica. Catechesi molto dirette, fedeli ai testi biblici, riguardanti la vita quotidiana di donne, ragazzi, uomini che sopportano lavoro precario e fatica, bisognosi di punti di riferimento: la Chiesa e la Bibbia possono essere centro della vita e antidoto allo spaesamento. È questa l'intuizione che sta alla base della Comunità di Sant'Egidio: la rivoluzione biblica, il Vangelo e la Bibbia per tutti, nessuno escluso. Una proposta di cristianesimo popolare e comunitario, che ha lo stile di un'autentica "antropologia dialogica" capace di creare ponti tra le periferie urbane e umane, le "periferie esistenziali" del nostro tempo.
Dal Salvador al Malawi, passando per Buenos Aires fino a Napoli, questo libro ripercorre la storia dell'amicizia tra tanti giovani e i bambini, attraverso l'esperienza delle Scuole della Pace della Comunità di Sant'Egidio, presenti in oltre settanta Paesi. Ne descrive l'azione nelle periferie umane ed esistenziali del mondo globale e si sofferma sul loro particolare metodo educativo, disegnando un itinerario che può essere di aiuto e riflessione per genitori, maestri, educatori, insegnanti e quanti si trovano accanto ai bambini a diverso titolo. Un libro per ascoltare la voce di migliaia di bambini del mondo globale. Le loro domande, i desideri, le scoperte, la voglia di futuro. Uno strumento per dare risposte e ricevere un messaggio. La cultura del dialogo e dell'incontro è necessaria: educare alla pace costituisce un grande investimento sul futuro, perché imparare a vivere insieme, in pace, sugli orizzonti del mondo è un processo lungo e impegnativo.
La scuola di lingua e cultura italiana Louis Massignon, dalla cui esperienza è tratto questo corso, è nata a Roma nel 1983, promossa dalla Comunità di Sant'Egidio, per favorire, attraverso l'apprendimento della lingua, il pieno inserimento dei cittadini stranieri nel tessuto economico, culturale e sociale del paese, la conservazione della cultura e delle tradizioni del paese di provenienza e l'incontro tra persone di paesi e culture differenti. La scuola, riconosciuta nel 1989 dal ministero della pubblica istruzione, ha sedi a Roma, Napoli, Genova, Novara e Firenze. Il corso di lingua italiana per stranieri "L'italiano per amico" parte dalla convinzione che la conoscenza del contesto culturale debba costituire uno degli elementi portanti di ogni corso linguistico. "L'italiano per amico", a tal fine, riproduce materiale preso dalla realtà e fornisce spunti per ampliamenti e approfondimenti individuali e collettivi. Nel presente volume di livello intermedio le aree tematiche prescelte, riguardanti sia temi di costume sia temi culturali di più ampio respiro, intendono porsi come invito e introduzione a una maggiore conoscenza della cultura italiana ed anche come occasione di riflessione su alcuni argomenti di sicuro spessore culturale. A ogni area tematica corrisponde, secondo una progressione ordinata per unità didattiche, uno o più contenuti grammaticali.
La Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant'Egidio, dalla cui esperienza è tratto questo corso, è nata a Roma nel 1983 per favorire, attraverso l'apprendimento della lingua, il pieno inserimento dei cittadini stranieri nel tessuto economico, culturale e sociale del paese, la conservazione della cultura e delle tradizioni del paese di provenienza e l'incontro tra persone di paesi e culture differenti. La scuola ha sedi, oltre che a Roma, a Milano, Novara, Torino, Genova, Padova, Trieste, Firenze, Livorno, Pisa, Napoli, Caserta, Catania. Questo volume è il risultato dei molti anni di insegnamento della lingua e della cultura italiane a migliaia di immigrati - giovani e adulti, donne e uomini -: un punto di partenza e una chiave per avviare un percorso di integrazione dei cittadini stranieri. I cinque moduli che compongono il volume guidano il lettore - grazie a una ricca antologia di testi italiani o stranieri egregiamente tradotti - lungo un cammino di cittadinanza, nel quale sono evidenziati i valori e i talenti fondamentali sui quali nel prossimo futuro si edificherà la casa comune degli italiani e dei nuovi italiani. I temi affrontati sono quindi quelli che maggiormente aiutano a orientarsi tra le caratteristiche di una società ricca di storia e civiltà. Questo volume, rivolto a studenti dei livelli più alti di conoscenza dell'italiano, è altresì specchio del nuovo volto dell'immigrazione che, superata la fase dell'emergenza, cerca l'integrazione anche grazie alla cultura. Si tratta di persone che nello studio investono ore sottratte a impegni lavorativi e familiari, in condizioni economiche non sempre facili. L'obiettivo, dunque, è quello di conoscere e vivere l'Italia come cittadini e non più come stranieri. "L'italiano per amico" è dunque, innanzitutto, un'esplorazione, un viaggio guidato nella parola, nella lettura e nella letteratura, alla scoperta di un piacere che, oltre che un viaggio nella lingua, sarà anche un percorso nella complessità del nostro mondo.
Il Binario 21 della Stazione Centrale di Milano è testimonianza diretta della deportazione e della Shoah. Da qui partirono i convogli dei deportati verso Auschwitz. Dal 1997, la Comunità di Sant'Egidio, insieme alla Comunità Ebraica di Milano, ogni anno fa memoria del tragico evento, con le parole dei sopravvissuti e di altri testimoni dei genocidi del XX secolo. Questo libro raccoglie i loro racconti, primo fra tutti quello di Liliana Segre, ebrea milanese, partita il 30 gennaio 1944 per Auschwitz e fra i pochi sopravvissuti. Infine, le parole dei profughi, approdati a Milano nel 2015 e ospitati presso il Memoriale della Shoah, testimoniano come possa essere interrotta, anche oggi, la catena dell'indifferenza.
"La forza degli anni" raccoglie contributi qualificati (tra cui tre interventi di Andrea Riccardi) su aspetti diversi della condizione degli anziani nel mondo contemporaneo (sociali, medici e culturali) e dell'attività di Sant'Egidio per gli anziani stessi (le iniziative per favorire la domiciliarità e per umanizzare gli istituti, le case famiglia, la religiosità, la vita spirituale e così via). L'attività della Comunità di Sant'Egidio con gli anziani ha ormai quarant'anni di vita: si tratta dunque di una lunga esperienza. Pertanto il libro si configura come una raccolta preziosa di indicazioni e consigli, anche pratici, per l'incontro con gli anziani e per la cura e l'assistenza, ma anche come un'articolata, colta e profonda meditazione sulla condizione degli anziani, espressione di una sapienza maturata in tutti questi anni di amicizia, di solidarietà concreta, di accoglienza, di compagnia, di condivisione di vita.