"La natura è un libro completamente aperto a tutti e dal quale tutti possono leggere e imparare. Ogni pianta, ogni animale, ogni organismo microscopico racconta qualcosa, rivela un segreto, denota una straordinaria coerenza ed eleganza. Tutto converge verso lo stesso incontro e lo stesso mistero". Di questo mistero, e di questo libro completamente aperto che è la natura, tratta con particolare finezza "Una casa chiamata terra". Bartolomeo, patriarca ecumenico e figura rilevante nel panorama del cristianesimo contemporaneo, ha maturato e affinato un profondo sguardo cristiano sull'umanità e sul creato. Alla sua visione ha fatto esplicito riferimento papa Francesco nell'enciclica Laudato si'. Questo piccolo libro di grande sapienza umana e spirituale offre alla lettura pagine luminose e intense, che ci prendono per mano aiutandoci ad "ascoltare la voce della creazione", ricreando un poco di silenzio fra i mille messaggi, i fiumi di parole, la moltiplicazione delle immagini e il loro consumo. Bartolomeo I è dal 1991 arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico.
Il cristianesimo è una religione della gioia. In un tempo - il nostro segnato da crisi, preoccupazione, paura, sembra difficile trovare ragioni per gioire. Olivier Clément scruta il mistero della vita e della fede. Attinge alla sua ampia conoscenza della Bibbia e del patrimonio mistico e spirituale dell'Oriente cristiano e indica nella Resurrezione il motivo ultimo della gioia dei cristiani. Questo volume immerge il lettore in una riflessione profonda sul fondamento della fede cristiana, la morte e la Resurrezione di Gesù. È una meditazione sulla Settimana santa e sul suo culmine, la Pasqua. Le pagine del libro sollevano interrogativi decisivi sull'esistenza umana. Clément lo fa senza enfasi, né intende imporre soluzioni. Si confronta con le domande sul senso della vita, sulla morte, sull'incontro con l'altro, sul male e sulla sofferenza, sulla ricerca di Dio e sull'amore. In modo mite e nel contempo autorevole ripropone senza stancarsi la risposta dei Vangeli: quella di un amore più forte della morte. È una celebrazione della vita. È la gioia della Resurrezione. Introduzione di Matteo Zuppi.
"La parola di Dio ogni giorno 2016" si apre con l'icona dell'arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, beatificato il 23 maggio del 2015. E stato un evento che lo ha mostrato come l'immagine del pastore che offre la sua vita per le pecore, particolarmente per quelle oppresse. La beatificazione di Romero getta un raggio di luce in questo anno che papa Francesco ha voluto che fosse un "anno di misericordia". Nella Bolla di indizione dell'anno santo della misericordia, Misericordiae Vultus, papa Francesco scrive: "Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell'agire del Padre. E per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti". Il libro, con umiltà e semplicità, si iscrive in questo tempo della misericordia per aiutare a viverlo nell'ascolto della Parola di Dio. E nella pratica continuata dell'ascolto che si coglie il mistero dell'amore di Dio che rinnova i cuori e la storia.
Questo libro attraversa la storia, le religioni, le diverse culture. Fa il punto sul movimento mondiale che ha portato il pianeta, oggi, in maggioranza, a rinunciare alla pena capitale. L'autore, con la Comunità di Sant'Egidio, ha avuto un ruolo personale in questo cambiamento epocale. Un libro sulla vita, l'arte di vivere che si scopre assieme alle famiglie delle vittime, ai condannati, agli innocenti, mentre si fa un viaggio in luoghi sconosciuti. E leggere è quasi un'avventura: dentro il braccio della morte in Texas, nel sistema giudiziario e nelle sue contraddizioni, nella vita di un condannato a morte innocente, il numero 100 in America. Scritto in presa diretta, "Life" è anche un resoconto dettagliato del ruolo che l'Italia e l'Europa hanno in questa intelligente diplomazia umanitaria.
L'Islam è un universo complesso e articolato. Spesso si cerca di ridurlo a un'unità che non corrisponde alla sua realtà plurale. Il mondo degli sciiti ne costituisce una parte consistente e importante, spesso poco nota. Entrare in dialogo vuol dire iniziare un itinerario di conoscenza profonda dell'altro. Questo libro offre una bussola per muoversi in un terreno poco noto.
E' il contributo di un confronto inedito tra il pensiero e la tradizione della fede cattolica e quelli del mondo sciita. Non è solo argomento da specialisti, ma è tema di stringente attualità. In una stagione segnata dal dramma dei conflitti in Siria e in Iraq, della violenza esercitata dall'Isis, dai conflitti interni al mondo mussulmano, c'è bisogno di conoscere e comprendere senza superficialità e semplificazioni.
Personalità religiose sciite di primo piano provenienti dall'Iraq, Iran, Libano, Arabia Saudita, Bahrein, Kuwait, si confrontano con figure autorevoli del modo cattolico, su temi di grande rilievo e attualità, come il rapporto tra Stato e religione, il ruolo dei credenti nella società contemporanea, le prospettive della pace.
E' un volume che indica una via di dialogo praticabile, in grado di aprire orizzonti nuovi per il futuro.
<<Come mi piacerebbe una Chiesa povera e per i poveri!>>. Sono le parole pronunciate da papa Francesco in una delle sue prime udienze dopo l'elezione a vescovo di Roma. In qualche modo facevano eco a quelle di Giovanni XXIII che aveva parlato di una <<Chiesa di tutti e particolarmente dei poveri>>.
La realtà del mondo della globalizzazione si caratterizza ovunque per un aumento della disuguaglianza e l'emersione di una povertà dai tanti volti. La Chiesa dei poveri è davvero una sfida sempre attuale.
Per comprenderne il messaggio è fondamentale ritornare al Concilio Vaticano II, dove il tema fu sollevato e approfondito con particolare attenzione. Lo spiega, in un'illustrazione chiara ed esauriente, Joan Planellas i Barnosell in questo libro che costituisce la prima presentazione articolata e completa dei dibattiti che sul tema dei poveri e della povertà sono stati fatti durante il Concilio.
L'insegnamento di Giovanni XXIII e di Paolo VI si affianca nelle pagine del libro alle riflessioni di teologi e vescovi, che hanno elaborato a partire dai poveri un pensiero sulla Chiesa e sul mondo. E' una chiave decisiva per comprendere papa Francesco, la Chiesa e il mondo del nostro tempo.
Un libro per capire le premesse di un dialogo che ha cambiato la storia. Gennaio 1998: Giovanni Paolo II va a Cuba e incontra Fidel Castro. È l'inizio di un itinerario, il cui compimento è la visita di Francesco a L'Avana nel settembre 2015, dopo l'annuncio della fine dell'embargo statunitense, grazie anche alla discreta mediazione tra i due governi compiuta dal papa. Nel 1998 l'allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, pubblica questo libro dopo una approfondita riflessione sul viaggio di Wojtyla a Cuba. È uno sguardo su Cuba alle radici della svolta di oggi. "È un libro illuminante sulla visione di Bergoglio, che anticipa molte posizioni prese da lui come papa, non solo su Cuba, ma sull'America Latina e sull'economia mondiale. Papa Francesco, da latinoamericano, ha realizzato quello che tanti avevano sognato prima di lui, anche grazie all'interlocuzione con il presidente Obama. Ha mostrato la forza del dialogo. Leggere queste pagine di riflessione sul viaggio di Giovanni Paolo II nel 1998 aiuta a capire meglio come Jorge Bergoglio guardasse da tempo con grande attenzione a Cuba e al suo futuro, convinto che la Chiesa dovesse avere un ruolo in questo quadro".
Uno sguardo originale sulle domande della vita, una lettura spirituale delle periferie e della povertà: concreto e umano, e allo stesso tempo sapiente, "Elogio dei poveri" è un libro che si legge con piacere. In un tempo i cui i poveri fanno paura e di fronte ai quali spesso si reagisce con disprezzo e violenza, questo volume rivela un segreto dell'umanesimo cristiano: a partire dai poveri si può umanizzare il nostro tempo. Il volto del povero, in queste pagine, assume il profilo familiare dell'anziano, del disabile, del condannato a morte. La riflessione dell'autore non è speculazione teorica, ma ha la concretezza di una ricca esperienza di incontro e di amicizia con i più poveri, maturata nella Comunità di Sant'Egidio. Non è messo a tacere il grido di dolore che proviene da chi è escluso, vittima della cultura dello scarto. Dal rapporto premuroso con i poveri, affinato dalla frequentazione delle pagine della Bibbia, giunge un messaggio di speranza per tutti.
A cinquant'anni dal Concilio Vaticano II, una diocesi nel cuore d'Italia, la diocesi di Terni Narni Amelia, rilegge se stessa per il tramite degli spazi edificati ed arredati, con le chiese e i progetti di chiese dove edifici e dipinti concorrono a definire il vissuto liturgico della vita e il cammino nella storia di una comunità di fedeli che si scoprono pietre vive. Dal Grande Giubileo del 2000 con san Giovanni Paolo II, a papa Benedetto XVI e a papa Francesco: nella memoria presente di san Giovanni XXIII e del beato PaoloVI, il volume, presentato dal vescovo della diocesi, P. Giuseppe Piemontese, e curato da Mariano Apa, documenta il vissuto spirituale e pastorale, culturale e artistico, nella testimonianza di mons. Vincenzo Paglia che della diocesi di Terni Narni Amelia è stato vescovo dal 2000 al 2012.
Il volume "La Parola di Dio ogni giorno 2015" si apre con l'icona di san Giovanni XXIII. Vuole essere un piccolo segno di gratitudine per questo santo pastore a cinquanta anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II. Da quell'evento - com'è noto - si sprigionò una stagione nuova per la Chiesa, una nuova primavera che ha segnato la vita di tanti. Anche questo volume si lega alle indicazioni conciliari sulla riforma della Liturgia e sulla centralità della Sacra Scrittura per la vita della Chiesa e di ciascun credente. "La Parola di Dio ogni giorno 2015" vuole iscriversi nella lunga scia dei discepoli che si affidano alla Parola di Dio per camminare ogni giorno alla sua luce. Accoglierla nel cuore, meditarla e metterla in pratica è il modo di essere discepoli del Signore Gesù.