Coleridge non pubblicò mai insieme i tre componimenti poetici che qui vengono presentati: sono stati riuniti dal curatore, sotto il titolo di "Poemi demoniaci", perché hanno tutti a che fare con misteriose manifestazioni del mondo naturale, presenze oscure e allucinate della coscienza. Si tratta di due ballate e di un'ode: "La Rima dell'Antico Marinaio" (1798), "Christabel" (1801), "Kubla Khan" (1816).
Il libro propone quanto rimane di un vasto repertorio di aforismi, riflessioni, dialoghi e aneddoti, andato perduto nei giorni convulsi della Rivoluzione francese e pubblicati postumi. Non si tratta però di una semplice raccolta di pensieri, perché la scrittura di Chamfort ha il respiro di un grande romanzo, con tanto di storia, personaggi ed eroe. La vicenda si svolge alla fine del XVIII secolo, nel pieno della crisi dell'Ancien Régime, i personaggi sono per lo più esponenti della classe nobiliare, colti attraverso pochi, precisi dettagli, ciascuno dei quali implica un ritratto e rinvia a una varietà di situazioni che si porgono felicemente alla mente di chi legge.