Nel suo linguaggio Von Hildebrand, parlando di 'detronizzazione della verità', si riferisce alla detronizzazione di Dio, del cristianesimo, della rivelazione, della norma assoluta. E gli effetti che egli vede e denuncia di questa detronizzazione sono gli stessi che si producono, come oggi sempre più si vede, allorché Dio sia espunto dal nostro orizzonte intellettuale, il messaggio cristiano sia cancellato o distorto, la rivelazione messa in dubbio, la norma assoluta negata.
Sin dalle origini, il cristianesimo ha avuto un rapporto difficile col denaro. Attraverso una sofisticata comprensione della natura del capitale e della sua capacità di creare ricchezza, teologi, filosofi ed esperti di finanza cristiani hanno esercitato una notevole influenza sulla nascita e lo sviluppo dei sistemi finanziari internazionali che hanno contribuito a provocare una rivoluzione nel modo in cui il mondo pensa al capitale e lo utilizza. In Per Dio e per il profitto: Banche e finanza al servizio del bene comune, Samuel Gregg evidenzia i diversi modi in cui i cristiani sono intervenuti nella creazione di sistemi finanziari e bancari che hanno aiutato milioni di persone a fuggire dalla povertà per molti anni. L'autore fornisce anche una chiave critica per valutare il funzionamento e i fallimenti della finanza e delle banche moderne. Gregg mostra come la fede cristiana e la ragione, lungi dall'essere destinate a produrre instabilità economica e crisi finanziarie, possano dar vita a pratiche e istituzioni bancarie in grado di ripristinare l'integrità dei nostri sistemi finanziari che sono oggi in difficoltà.
Le società che prendono sul serio il ruolo positivo dell'impresa, del libero mercato e la proprietà privata, anche senza porsi come obiettivo il miglioramento di tutta la comunità umana, hanno storicamente comportato un miglioramento materiale dell'intera umanità. È in quest'ottica che l'autore offre le sue riflessioni sul mercato e le sue implicazioni morali. Nella lettura dei segni dei tempi, è più pericolosa l'ideologia del collettivismo che la disuguaglianza materiale in quanto tale; vi sono più vantaggi che svantaggi da un commercio sempre più libero e globale; c'è più possibilità di crescita - anche tra chi oggi è povero - se la creatività umana è in grado di esprimersi attraverso la libertà economica invece che subire le limitazioni imposte da interventi e regolamentazioni statali. Difendere il libero mercato non implica necessariamente sostenere l'individualismo radicale, o l'ingrandimento ancora maggiore del mondo dei grandi affari, o l'ulteriore arricchimento dei ricchi. Una difesa del mercato è ancora possibile se vi è la consapevolezza che, con le parole di Papa Francesco, "il nostro sogno vola più alto" rispetto alle necessità primarie dell'esistenza fisica, auspicando "una prosperità nei suoi molteplici aspetti". Che produrremo espandendo il mercato, non denigrandolo.
In dieci capitoli che si sviluppano nella forma di un dialogo, Robert Spaemann descrive episodi, esperienze ed incontri che lo hanno durevolmente segnato. Dialoghi ed episodi formano così un libro nel quale Robert Spaemann racconta le tappe della sua vita e il proprio itinerario intellettuale. Elementi biografici e filosofici si mescolano, e il racconto - come è tipico per questi e per molti altri dialoghi con Robert Spaemann - si allarga fino a sfociare in un nuovo pensare. Ne è derivato un panorama di immagini e di pensieri dalle tappe di vita, ritratti, discussioni e posizioni, che farà gioire chi già conosce Spaemann, ma terrà pure viva l'attenzione di ogni altro lettore che ancora non lo abbia incontrato. I due interessi della ragione, un testo che in nuce ripropone il pensiero di Robert Spaemann degli ultimi anni, costituisce il punto conclusivo e l'ultimo atto di questa concisa biografia intellettuale in forma di dialogo.
Questo saggio, del filosofo britannico Roger Scruton dedicato alla musica, prende in esame tutti gli aspetti relativi alla funzione che essa svolge nella cultura fin dai tempi remoti in cui essa ha fatto la sua comparsa. La musica imita gli stati umani, o i gesti del corpo, o qualsiasi altra cosa che ha a che fare con l'uomo? o essa ha solo una valenza naturale e fisica completamente disarticolata dalla sua funzione di trasmettere sensazioni e impressioni attraverso un linguaggio non convenzionale? Nella musica si esprime metaforicamente, come nella poesia o nell'arte pittorica, uno stato d'animo o una percezione fisica o spirituale? La materia prima della musica è il suono, e la musica è un'arte del suono. Ci sono altre arti del suono, come la poesia (l'arte del suono fonetico) e l'arte del paesaggio sonoro (parte della progettazione di giardini e fontane). La poesia dipende da come è stato preventivamente organizzato il suono come linguaggio; le fontane dipendono dal rapporto tra il suono e il suo contesto fisico. La musica non fa affidamento né sull'ordine linguistico, né sul contesto fisico, ma sull'organizzazione e l'armonia che si percepisce nel suono stesso.
Questo studio costituisce la prima monografia italiana su una delle più complesse pensatrici dell'ultimo millennio. Filosofa dal pensiero formidabile, così ne parlò Sarah Boxer sul New York Times, Gertrude Elizabeth Margaret Anscombe, moglie di Peter Geach e madre di sette figli, ha sempre battagliato per la verità. In lei vita, passione e filosofia sono un tutt'uno e in tale unità si cela l'irriducibilità e il fascino del suo pensiero. In compagnia dei classici dell'antichità, dei moderni e di quei filosofi del panorama contemporaneo con cui era solita dialogare, in primis Ludwig Wittgenstein, ella arrivò a elaborare un pensiero del tutto personale quale risposta ai diversi problemi sollevati in ambito sociale. Non a caso, come osserva Jane O'Grady, talvolta venne soprannominata la Dragon Lady di Oxford. Basti citare la sua opposizione pubblica al conferimento della laurea honoris causa al presidente Truman, o alle sfide che fronteggiò in campo morale. Autrice di numerosissime pubblicazioni, nel 1958 stilòil famoso scritto Modern Moral Philosophy, poi divenuto il manifesto della rinascita di un'etica di tipo neo-aristotelico. Il volume si conclude con una breve raccolta di testimonianze di persone, docenti, allievi e amici che hanno avuto occasione di incontrarla. E come ricorda Rosalind Hursthouse, Anscombe era una "filosofa straordinaria, e del tutto eccezionale".
In occasione del 50mo anniversario del Concilio Vaticano II si apprezza in modo speciale questo volume che studia la recezione dell'ecclesiologia conciliare, a partire da quel Sinodo, la cui Relatio finalis individuo' nella nozione di communio ''l'idea centrale e fondamentale nei documenti del Concilio''. Attraverso una rassegna critica degli studi riguardanti l'ecclesiologia di comunione, nel periodo compreso tra il 1985 e il 2000, ed esaminando un'ampia letteratura nelle aree linguistiche italiana, francese, spagnola e inglese, l'autore presenta la recezione della nozione di communio in ordine ad una migliore conoscenza dell'insegnamento conciliare sulla Chiesa. Il pregio di questo lavoro consiste innanzitutto nel fornire una visione sintetica del dibattito ecclesiologico sul tema, permettendo al lettore di orientarsi nella vasta bibliografia considerata e di cogliere al tempo stesso le principali linee di sviluppo dell'ecclesiologia di comunione.
La filosofia a cui alludono queste pagine e' cio' che rifugge l'altezza dell'idea, come riflesso di cio' che viviamo giorno dopo giorno, convinta, al contrario, che sia la vita, in tutte le sue complicate manifestazioni, ad offrire al pensiero il luogo della riflessione e della fatica nell'intelligenza. Questo libro, frutto di una meditazione pensosa su quanto ci accade, dai problemi impellenti posti dalla bioetica alle questioni legate al pensiero femminile e a quello culturale ed ecclesiale, non fa che confermare questo pensiero, quello cioe' che sia proprio la vita quotidiana, colma di piccoli gesti e di grandi attese, a costituire il bene che ci abbraccia, anche quando prende la forma di un dolore o di una interrogazione.
Dalle Parole di Pierre Goursat scopriamo la sua ricca personalità e facciamo esperienza del modo con il quale introduceva le persone ad una vita cristiana ed evangelizzatrice nella concretezza della vita nel mondo. La semplicità e la gioia rendono piacevole la lettura del libro, da cui scaturisce l'interesse per il cammino umano e spirituale che Pierre propone. È un libro non solo da leggere, ma anche da meditare.
Un particolare del "Malgoverno" di Ambrogio Lorenzetti campeggia in copertina, non poteva essere diversamente per un libro, questo di Michele Taddei e dedicato alla città di Siena che ci racconta in modo puntuale la cronaca di dodici mesi, dal 17 marzo 2012 data dello storico sciopero dei "montepaschini" al 21 aprile 2013 con la rielezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica e Bruno Valentini candidato unico alle seconde primarie per la scelta del sindaco nel comune di Siena, dopo quelle di febbraio. Addio l'immagine della città meravigliosa e beata nel suo felice isolamento, rimane l'istantanea di un luogo che in uno stretto lasso tempo, appena un anno, ha vissuto le pagine più brutte della sua storia e che forse nessuno poteva immaginare. Sono le cronache di un anno narrate nel blog del giornalista e scrittore Michele Taddei "Ah, s'io fosse fuoco", dal celebre incipit di una poesia di Cecco Angiolieri, che trovano la forma del libro, per fermare il racconto, per evitare che questi episodi di storia vera non vadano perduti e per offrire al lettore momenti importanti di riflessione. Dallo sciopero di migliaia di bancari monteaschini per le strade medievali al commissariamento del Comune alle primarie del centrosinistra, celebrate due volte in pochi mesi. Sullo sfondo lo scandalo della banca Mps, l'inchiesta giudiziaria che ancora oggi è al centro delle cronache giudiziarie e non solo.
Con un approccio nuovo, percorrendo strade inesplorate, sono qui affrontati tutti i temi classici della metafisica. Per riflettere sui temi fondamentali dell'esistenza umana.
Cosa sono i diritti dell'uomo? Da dove prende origine questa dizione cosi' usata e abusata della nostra epoca? Sono effettivamente utili e possono considerarsi la panacea di tutti i mali?
Considerato nell'Oxford Companion to Philosophy ''il maggior filosofo britannico fra J.S. Mill e Bertrand Russell'', F.H. Bradley e' oggi autore piu' storicamente studiato.Il testo di Cimmino e' uno studio controcorrente su questo grande filosofo.
E' un libro straordinario, questo di Robert Spaemann. Un libro filosofico su Dio - il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe e di Gesu' Cristo - che tocca nel profondo le nostre inquietudini e i temi piu' scottanti della nostra epoca.