Colin Kruse vede nel Vangelo di Giovanni un pensiero dominante: conoscere Dio e Gesù Cristo, da lui mandato nel mondo, è sperimentare la vita eterna (Giovanni 17:3). Nell'Introduzione al suo commentario l'Autore espone le caratteristiche specifiche del Quarto Vangelo: la composizione, lo scopo della testimonianza dell'evangelista, la paternità dello scritto, la sua attendibilità storica e la sua teologia. Segue un attento commento al Vangelo in cui si tiene conto della sua struttura tutta particolare, e cioè: un prologo (1:1-18) una descrizione dell'opera di Gesù nel mondo (1:19,12:50) il ritorno di Gesù al Padre (13:1,20:31) un epilogo (21:1,25). Nella sua opera Kruse non si allontana mai dal suo scopo: portare i lettori per il tramite della testimonianza del Quarto Vangelo ad entrare sempre più nella piena esperienza della vita eterna.
Secondo l'autore di questo commentario ognuno dei quattro Vangeli ha un contributo da dare alla nostra conoscenza di Gesù. Quali sono le caratteristiche della sua versione del vangelo? È un Vangelo per il popolo "giudaico" ma è anche un Vangelo per "tutte le nazioni". Matteo presenta Gesù come il vero Messia giudaico, il Salvatore il promesso Re, contrapponendolo all'indegno Erode; ma lo presenta pure come il Re e Salvatore di tutti i popoli e di tutte le nazioni. La visita dei dignitari stranieri, i magi, venuti a rendere omaggio al nascituro Gesù, storia narrata solo da Matteo, illustra questo aspetto globale, e presenta Geù come colui che adempie le speranze dei Gentili.