È il percorso del discepolo. La vera meta dell'uomo è dentro di lui. È il cuore che deve mettersi in un cammino dove ogni passo in avanti è già una meta. I troppi bagagli e gli interessi vari ritardano il passo: «Non prendete nulla per il viaggio: né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non abbiate tunica di ricambio ... e non salutate nessuno per via» suggeriva Gesù ai discepoli. Seguire lui è ritrovare se tessi; amarlo è sentire realizzarsi una festa: "Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te" (sant'Agostino). Il libro offre 18 capitoletti, ricavate dalle pagine dei Vangeli, per dirci il piacere del cammino e la gioia della festa.
«Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente, danzerà di gioia per te» così si esprimeva il profeta Sofonia duemilaseicento anni fa. La preghiera non è qualcosa che noi diamo a Dio ma qualcosa che egli dona a noi. Pregare, prima che un dovere, è una necessità e un piacere. I Salmi sono come uno spartito che Dio ci offre per danzare con lui. Non hanno lo scopo di piegare Dio alle nostre attese ma di aprire noi ai progetti che egli ha su di noi. I Salmi hanno la capacità di svegliare in noi quella ricchezza che il Padre ci ha affidato, introducendoci nell'avventura della vita.
I testi dei due autori sulla virtù teologale della fede sono di grande attualità anche oggi. Lo si può verificare nella parte introduttiva contenente una sintesi dei testi sulla fede del Concilio Vaticano II, del "Catechismo della Chiesa cattolica" e alcuni paragrafi dell'Enciclica "Fides et ratio" di Giovanni Paolo II.
Il volume propone la vita di una mistica laica, morta nel 1964, e di cui è in corso la causa di beatificazione. Madeleine Delbrel si dedicò per circa quarant'anni ai più emarginati, a Ivry alla periferia di Parigi, tesimoniando, in un ambiente scristianizzato, la sua fede, il suo amore e la sua solidarietà per tutti.
La carmelitana Elisabetta dell Trinità, nata nel 1880 ad Avor e morta nel 1906, è stata beatificata da Giovanni Paolo II nel 1984. A 21 anni entrò nel Carmelo di Digione e, sull'esempio di Teresa di Lisieux, si dedicò totalmente a Dio nella preghiera, nell'attenzione ai problemi del mondo e nella sofferenza, che affrontò con erosimo e con grande fede fino alla morte.