Papa Francesco ha scritto questa Lettera sul «valore della lettura di romanzi e poesie nel cammino di maturazione personale», con lo scopo di sottolineare come la letteratura contribuisca a nutrire la libertà interiore e a sollecitare il discernimento; questo è fondamentale non solo per i laici, ma anche e soprattutto per i sacerdoti. Come scrive p. Spadaro nell'Introduzione, quella di affrontare un tale argomento è «una decisione forte, inedita per un pontefice, che riconosce nella pagina letteraria l'apertura di uno spazio interiore di libertà che permette di non chiuderci dentro "poche idee ossessive che ci intrappolano in maniera inesorabile". Uno spazio che si apre perfino "quando neanche nella preghiera riusciamo a trovare ancora la quiete dell'anima"»
Nella sua prima lettera pastorale dopo la nomina e l'insediamento a vicario apostolico dell'Arabia del Sud, Paolo Martinelli riflette sul tema della nostra vita come vocazione. Il vescovo ci ricorda che «il cristianesimo inizia con un incontro, con un invito a stare con Gesù» e ci sprona a vivere «con gioia la nostra vita come un dono, come risposta all'amore di Dio, che ci chiama a fare grandi cose», evitando la mediocrità.
L'Anno Santo 2025 "orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù". Lo scrive il Papa, nella Bolla di indizione Spes non confundit. Il Papa aggiunge inoltre: "stabilisco che la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano sia aperta il 24 dicembre del presente anno 2024, dando così inizio al Giubileo Ordinario." Il Giubileo Ordinario terminerà con la chiusura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano il 6 gennaio 2026, Epifania del Signore.
La dichiarazione Dignitas infinita fa memoria del 75° anniverario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e riafferma l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana (Introduzione). La principale novità del documento, frutto di un lavoro durato cinque anni, è l’inclusione di alcuni temi portanti del recente magistero pontificio che affiancano quelli bioetici.
Tra le violazioni della
dignità umana, accanto all’aborto, all’eutanasia e alla maternità surrogata compaiono la guerra, il dramma della povertà e dei mi granti, la tratta delle persone. In questo modo, la Dignitas infinita si propone come un testo che, pur radicato nella storia, si proietta con urgenza verso le questioni più pressanti del nostro mondo.
Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, meglio conosciuta come Teresa di Lisieux, e confidenzialmente come Santa Teresina, è una figura molto popolare, che il papa ricorda per i 150 anni della nascita con questa esortazione apostolica. La profondità del suo pensiero ha permesso che Giovanni Paolo II la proclamasse Dottore della Chiesa, la terza donna dopo Caterina e Teresa d'Avila. L'introduzione della teologa Simona Segoloni Ruta arricchisce l'esortazione con una riflessione importante su Santa Teresa. Introduzione di Simona Segoloni Ruta.
Un'esortazione apostolica sulla crisi climatica? Proprio questo è Laudate Deum: un'urgente richiesta di prestare attenzione al clima. Un testo che esprime una volta di più la costante preoccupazione di papa Francesco per la creazione e per la famiglia umana che la abita. Laudate Deum prende nettamente le distanze da coloro che cercano di minimizzare la questione. Il Santo Padre esprime molto chiaramente la sua volontà di radicare gli appelli eticopolitici in una lucida comprensione dei problemi ambientali, attenta allo stato dell'arte della ricerca che ne emerge.
La prospettiva dell'Enciclica Laudato si' non è esclusivamente «ecologica», nel senso che il suo contenuto non si limita a fenomeni - peraltro molto importanti - quale il cambiamento climatico. La Laudato si' è una vera e propria Enciclica sociale a tutto campo. A otto anni di distanza Papa Francesco, con l'Esortazione apostolica Laudate deum, chiede con forza che la crisi climatica venga riconosciuta come «un problema sociale globale che è intimamente legato alla dignità della vita umana», e richiede il «coinvolgimento di tutti». L'urgenza del problema del cambiamento climatico rimane quindi al centro dell'agenda di Francesco, che con questo nuovo testo completa le riflessioni e le informazioni raccolte negli anni dopo la pubblicazione della Laudato si' e richiama con forza all'impegno di tutti per la salvaguardia del creato e per un futuro più sostenibile per le prossime generazioni.
A otto anni dalla pubblicazione della Lettera enciclica Laudato si', con l'esortazione apostolica Laudate deum Papa Francesco condivide nuovamente la preoccupazione per la cura della casa comune, sottolineando fortemente la scala globale del problema del cambiamento climatico e le implicazione legate alla dignità della vita umana. L'urgenza del problema del cambiamento climatico rimane quindi al centro dell'agenda di Francesco, che con questo nuovo testo completa le riflessioni e le informazioni raccolti negli anni dopo la pubblicazione della Laudato si'.
La ricerca di Blaise Pascal, è sempre stata caratterizzata dalla capacità di porre domande in grado di toccare l'esperienza esistenziale di ogni persona. Si tratta di una ricerca fatta a partire dalla fede, ma questo non lo stacca dal suo mondo di scienza. La sua capacità di parlare a tutti nasce dal confronto che pone con la stessa condizione umana, tesa fra la sublimità cui è chiamata e la fragilità dei suoi bisogni. A questa umanità egli offre la personale convinzione che il confronto con la figura di Gesù Cristo può rispondere alle molte domande che la vita umana fa sorgere. Premessa di Alberto Peratoner.
La nuova Lettera Apostolica di Papa Francesco nel quarto centenario della nascita di Blaise Pascal. Con guida alla lettura di Giovanni Cucci.
Christus vivit è il titolo dell’Esortazione apostolica – una lettera ufficiale – che Papa Francesco scrive per consegnare ai cristiani, in particolare ai giovani, le conclusioni del Sinodo – assemblea dei Vescovi – che si è tenuto in Vaticano nel mese di ottobre 2018 e che aveva come tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
Il testo dell’Esortazione è denso, ricco di riflessioni stimolanti e di slogan cari a Papa Francesco. I giovani di cui si parla e ai quali si parla hanno dai 16 ai 29 anni e vivono nei contesti geografici e culturali più diversi. La Chiesa è “cattolica”, cioè diffusa su tutta la terra.
Come dice il titolo, Christus vivit, la lettera è un inno alla vita, invito ai giovani a vivere con Gesù “eternamente giovane” le gioie e le fatiche della giovinezza.
Il Papa affronta anche temi scottanti sempre con uno sguardo positivo e di grande fiducia nei giovani.
La lettura di questa Esortazione fa bene al cuore delle nuove generazioni e rasserena chi non è più giovane ma si trova a navigare nel pianeta giovanile.
Il libretto contiene tre parti:
Il testo dell’Esortazione.
Undici schede di lettura che commentano il testo e offrono spunti per un lavoro personale o di gruppo. Le schede sono state preparate da una équipe di educatori.
Il racconto di come si è arrivati alla stesura di questo testo, a cura di padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica.
Con ancora nella memoria l'eco della visita a Barbiana di papa Francesco, i vescovi toscani mettono a tema l'acuta riflessione di don Lorenzo Milani sul primato della comunicazione e sul valore della parola. «Da sempre la storia umana ne ha riconosciuto il potere - parola che trasforma e guarisce, ma anche immobilizza e ferisce -, al punto da elaborare vere e proprie strategie per irregimentarla e tenerla, se possibile, sotto controllo. Ed è paradossale che, proprio nel tempo in cui la comunicazione si moltiplica e tocca ogni sfera della vita, la parola umana subisce, in realtà, un vero e proprio esilio, un'incapacità a essere utilizzata con l'essenzialità e la forza che essa possiede».
L'individualismo neo-pelagiano e il disprezzo neo-gnostico del corpo sfigurano la confessione di fede in Cristo, Salvatore unico e universale. Il documento della Congregazione per la dottrina della fede ribadisce che la salvezza consiste nella nostra unione con Cristo, che, con la sua incarnazione, vita, morte e risurrezione, ha generato un nuovo ordine di relazioni con il Padre e tra gli uomini e ci ha introdotto in quest'ordine grazie al dono del suo Spirito.
Costituzione apostolica circa le università e le facoltà ecclesiastiche.
Alla luce dei due sinodi sulla famiglia, la diocesi di Bari-Bitonto riflette su come coinvolgere la comunità cristiana soprattutto là dove le famiglie vivono una fragilità di relazioni. A tal fine, in questo documento, è stato scelto il baricentro della "giovinezza" e delle relazioni tra generazioni, scegliendo, come riferimento per la riflessione, la storia di Giuseppe e i suoi fratelli.
Libero, creativo, partecipativo, solidale. Linee di preparazione per la 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Cagliari, 26-29 ottobre 2017)
"Il signore scende fino alla soglia in cui il Regno dei Cieli diventa Regno della terra, e stende le sue mani sulla coppia: uomo e donna".
Con il documento base intitolato «Giustificazione e libertà», pubblicato il 14 maggio 2014, la Chiesa evangelica tedesca si propone di «interpretare le tesi della Riforma sulla relazione fra Dio e l'uomo per il presente» e di riflettere «sul contributo della Riforma alla storia della libertà in Europa, nonché sulle differenze fra la concezione della "libertà" propria della Riforma e l'esperienza contemporanea della libertà». La dottrina della giustificazione è presentata come il cuore della teologia e della pietà evangelica e quindi come una risposta alle domande dell'uomo di oggi. Il legame fra Riforma e storia moderna della libertà «è la ragione fondamentale per cui il giubileo non è solo una festa delle Chiese, ma dovrebbe diventare una festa di tutta la società e dello stato».
Papa Francesco invita le comunità monastiche a intessere un dialogo con la storia umana salvaguardando i valori fondamentali della vita contemplativa. Attraverso il silenzio, l'ascolto, il richiamo all'interiorità, essa può e deve costituire una sfida per la mentalità di oggi.
La necessità di superare ogni sterile contrapposizione o estrinseca giustapposizione tra doni gerarchici e carismatici è richiesta dalla stessa economia della salvezza, che comprende la relazione intrinseca tra le missioni del Verbo incarnato e dello Spirito Santo.
SINTESI ufficiale dell'Amoris Laetitia
Presentazione del card. Christoph Schönborn.
************ NON CONTIENE L'INTERO TESTO MA UNA SINTESI ************
"La gioia dell'amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa". Affidando alla Chiesa l'Esortazione postsinodale che raccoglie il lavoro dei due Sinodi, papa Francesco auspica che "ognuno, attraverso la lettura, si senta chiamato a prendersi cura con amore della vita delle famiglie, perché esse 'non sono un problema, sono principalmente un'opportunità'".
Una delle novità principali della riforma voluta da Papa Francesco circa i processi per la dichiarazione di nullità del matrimonio è certamente costituita dal processo più breve davanti al vescovo, enunciato nel motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus del 15 agosto 2015. Il successivo Sussidio applicativo, emesso dal Tribunale Apostolico della Rota Romana, intende offrirsi come strumento pratico soprattutto per i vescovi diocesani e i loro collaboratori, proponendosi di rispondere alle principali domande che sono sorte a seguito della riforma dei processi matrimoniali. Il libretto contiene entrambi i documenti e relative appendici, nonché un'ampia presentazione di 42 pagine a firma di Luigi Sabbarese.
Le disposizioni del papa intendono favorire «non la nullità dei matrimoni, ma la celerità dei processi (...) affinché, a motivo della ritardata definizione del giudizio, il cuore dei fedeli che attendono il chiarimento del proprio stato non sia lungamente oppresso dalle tenebre del dubbio».
Il messaggio dell'enciclica è accompagnato da commenti che guardano al testo a partire da tre prospettive diverse: quelle di un teologo, di un vescovo e di un politico.
Citata negli Atti degli apostoli e nelle lettere di san Paolo, Priscilla è una donna della prima Chiesa cristiana e viene sempre ricordata con il marito Aquila, con il quale condivide la fede e l'impegno ecclesiale. La lettera del vescovo di Gorizia si rivolge idealmente a lei e alla sua famiglia, perché la rinascita delle comunità cristiane potrebbe partire proprio da uomini e donne "che con semplicità si mettono in gioco quotidianamente forti della grazia che è stata data loro nel sacramento del matrimonio".
-Comunicato della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi
-Prefazione
-Relatio Synodi della III Assemblea Generale Straordinaria
-Domande per la recessione e l'approfondimento della Relatio Syndodi
-Preghiera del papa per il Sinodo sulla famiglia
Una traccia per il cammino verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale
Nel 2017 ricorrono i 500 anni dell'inizio della Riforma. Dopo un secolo di ecumenismo e 50 anni di dialoghi tra luterani e cattolici, oggi non vi sono più scomuniche reciproche ma crescente comprensione, rispetto e collaborazione. Il documento della Commissione luterana-cattolica sull'unità propone un racconto condiviso della Riforma e riflette sulle due grandi sfide del 2017: la purificazione delle memoria e la ricerca della comunione.
I due documenti fondamentali di Paolo VI sulla gioia e sull'evangelizzazione che tracciano il percorso maturato 50 anni dopo nell'"Evangelii gaudium" di papa Francesco. Commento di Dionigi Tettamanzi ed Ettore Malnati.
La V Conferenza generale dell'episcopato latino-americano e dei Caraibi, che si è svolta ad Aparecida, in Brasile, dal 13 al 31 maggio 2007, ha prodotto un documento conclusivo che si rivela fondamentale per interpretare lo stile di papa Francesco e il suo sguardo sulla Chiesa. In qualità di arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio guidò i lavori per la redazione del testo. Ne è scaturita un'ampia riflessione ricca di indicazioni pastorali per l'annuncio del vangelo e la comprensione del compito che le comunità cristiane sono invitate a svolgere nel mondo contemporaneo.
La Nota pastorale – curata dalla Commissione episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'università della Conferenza episcopale italiana – arriva in un momento di gravi preoccupazioni sul futuro delle scuole cattoliche in Italia, stretto tra un insufficiente riconoscimento del principio di sussidiarietà, i tagli dei finanziamenti e la contrazione del personale religioso che fino ad oggi ne ha assicurato in larga parte il funzionamento.
Il documento sottolinea la finalità principale della scuola cattolica: assicurare ai genitori la libertà di scegliere che tipo di indirizzo educativo dare ai propri figli. Vengono quindi evidenziati i valori che vengono trasmessi dalla scuola cattolica per passare a sottolineare il valore che la scuola cattolica ha per la società di oggi. Per esempio quello dell'attenzione alla persona e la cura dei soggetti più fragili.
"Esiste un rapporto necessario fra il monoteismo e le guerre di religione? In quale modo la purezza religiosa della fede nell'unico Dio può essere riconosciuta come principio e fonte dell'amore fra gli uomini?". Il testo affronta la questione del nesso tra monoteismo e violenza, mettendo in luce come la fede nell'unico Dio possa essere riconosciuta come principio e fonte dell'amore fra gli uomini.
"L'originalità che deve rendere attraente e desiderata una scuola cattolica dipende da quanto essa, partendo da un progetto educativo che ha di mira la 'vita buona del Vangelo', sia in grado di diventare un luogo in cui l'educazione schiude orizzonti ampi e invitanti, raccoglie le sfide del nostro tempo, accende la passione per la verità l'amore, la giustizia, la solidarietà, la libertà, la legalità".
"il triste e grave fenomeno degli abusi sessuali nei confronti di minori da parte di chierici sollecita un rinnovato impegno da parte della comunità ecclesiale, chiamata ad affrontare la questione con spirito di giustizia, in conformità alle presenti Linee guida. In quest'ottica, assume importanza fondamentale anzitutto la protezione dei minori, la premura verso le vittime degli abusi e la formazione dei futuri sacerdoti e religiosi".
“Offrire punti di riferimento per orientare scelte concordi nelle Chiese particolari che vivono in Italia, in attuazione della normativa ecclesiastica vigente”. È l’obiettivo della Nota pastorale “L’Ordo Virginum nella Chiesa in Italia”, resa nota dalla Commissione episcopale Cei per il clero e la vita consacrata e già annunciata, nei giorni scorsi, dal comunicato finale del Consiglio episcopale permanente, che l’ha approvata come documento che “offre orientamenti e indicazioni per elaborare criteri comuni e attivare prassi condivise”.
L’Ordo Virginum, riporta il comunicato ripreso dall'agenzia Sir, è “presente oggi in Italia in 113 diocesi: alle circa 500 consacrate se ne affiancano quasi altrettante in fase di discernimento e di formazione”. “La verginità consacrata, nella pluralità delle sue forme, è stata una grazia di santificazione per molte donne - rileva mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini e presidente della Commissione episcopale, introducendo la Nota - fin dagli inizi della storia della Chiesa e un segno del primato del Regno di Dio per la Chiesa e per il mondo”. I vescovi, con il documento, intendono inoltre “esprimere un’attenzione incoraggiante” e “una concreta aspettativa” circa una “più compiuta maturità” per “i percorsi formativi, lo stile di presenza nella Chiesa, le forme della missione, i tratti della spiritualità delle vergini consacrate”.
Il documento analizza, in tre capitoli, “la vocazione dell’Ordo Virginum”, “il discernimento e la formazione”, “la vita e la testimonianza delle vergini consacrate”. Richiama “la sollecitudine pastorale” del vescovo diocesano, “chiamato a favorire il cammino di tutti i fedeli per il compimento dell’unica vocazione alla santità, operando un sapiente discernimento per riconoscere tutti i carismi e le vocazioni”, e la possibilità che questi nomini “un sacerdote come suo delegato”, “determinandone facoltà e competenze”.
Circa il “discernimento dell’autenticità della vocazione”, richiede tra l’altro “la verifica dei criteri evangelici che motivano l’intenzione di orientarsi a questa particolare forma di vita consacrata”, prevedendo “un congruo periodo di formazione iniziale e di attenta verifica circa la solidità del proposito”. Per le consacrate raccomanda “la regola di vita personale”, “la direzione spirituale”, “la preghiera”.
La Nota sottolinea quindi lo “speciale rapporto di comunione” che lega le vergini consacrate “con la Chiesa particolare e universale” e il “forte vincolo di comunione tra tutte le consacrate dell’Ordine, presenti in diocesi”. Il documento analizza pure la possibilità di “associazioni” e “comunità” tra vergini consacrate per “osservare più fedelmente il loro proposito e aiutarsi reciprocamente”, il caso di trasferimento in altra diocesi, il mantenimento personale e l’eventuale dimissione dall’Ordo Virginum. (R.P.)
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2014/04/09/vescovi_italiani:_nota_pastorale_sullordo_virginum/it1-789195
del sito Radio Vaticana
Tra il 9 e il 13 novembre 2015, a Firenze, si terrà un nuovo Convegno Ecclesiale Nazionale, che i Vescovi hanno titolato: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo. A tale appuntamento desideriamo avvicinarci con impegno ed entusiasmo. Queste pagine, più e prima che uno strumento di lavoro finalizzato a organizzare la preparazione, sono un appello alla relazione e all'interazione ecclesiale in vista di quell'incontro: una semplice e cordiale preghiera - rivolta alle nostre Diocesi e alle varie realtà in cui si articola il cattolicesimo italiano - a prendere in consegna l'idea matrice del Convegno sintetizzata nel suo titolo. Vogliamo, in altri termini, suscitare l'interesse e la disponibilità di tutti a collaborare affinché l'incontro di Firenze sia un autentico evento ecclesiale, comunitario e comunionale.
Il documento, approvato dai vescovi austriaci nel corso della loro assemblea generale dal 19 al 22 marzo 2012 a Tainach, è pensato come un "direttorio per la catechesi" su come condurre un'evangelizzazione "nuova" nell'Austria di oggi (un paese dalla profonda tradizione cattolica, ma con segnali di progressiva secolarizzazione, un trauma da perdita di credibilità dell'istituzione ecclesiale dopo i casi di violenza perpetrati da personale ecclesiastico su minori, istanze di riforma interna portate avanti anche in forme quasi "insurrezionali" come l'Appello alla disobbedienza dei parroci). Si concentra su un annuncio della fede di tipo esperienziale e vuole accompagnare l'Anno della fede proclamato da Benedetto XVI a partire dall'11 ottobre 2012, mese nel quale si è celebrato anche il Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Nella conclusione un'eco delle recenti vicende ecclesiali: "Vogliamo apprezzarci, rafforzarci e incoraggiarci a vicenda. (...) I conflitti, che non potremo mai superare del tutto, non ci devono scoraggiare. I problemi di comunicazione e collaborazione non ci devono dividere".
È la seconda enciclica di papa Giovanni Paolo II (30.11.1980), continuazione della Redemptor hominis.
Il tema viene impostato su sette punti principali: Gesù Cristo è la rivelazione della misericordia del Padre; questo è il suo messaggio; il popolo ebraico ne ha fatto l'esperienza nella storia della sua alleanza con JHWH; Gesù descrive l'atteggiamento del Padre nella parabola del «figlio prodigo»; è nel mistero pasquale che la misericordia di Dio arriva al culmine; questa misericordia infinita si estende di generazione in generazione, e quindi anche alla nostra; la missione della chiesa è quella di rendere testimonianza alla misericordia di Dio rivelata in Cristo.
Sommario
I. Chi vede me, vede il Padre (cf. Gv 14,9). II. Messaggio messianico. III. L'Antico Testamento. IV. La parabola del figlio prodigo. V. Il mistero pasquale. VI. «Misericordia... di generazione in generazione». VII. La misericordia di Dio nella missione della Chiesa. VIII. Preghiera della Chiesa dei nostri tempi.
Note sull'autore
GIOVANNI PAOLO II (1920-2005), eletto al soglio pontificio il 16 ottobre 1978, è stato il 265° papa della Chiesa cattolica.