La valutazione d'azienda è una materia che trova una crescente affermazione nella prassi professionale e che è oggetto di ampio, costante approfondito dibattito nell'ambito della Dottrina economico-aziendale, anche in conseguenza dell'assenza di normativa specifica. Tale vuoto legislativo, in particolare, ha permesso l'elaborazione di diversi metodi valutativi da parte di studiosi, professionisti e società di consulenza italiane ed estere, che si trovano ad affrontare, seppure da punti di vista diversi, le problematiche connesse ai processi valutativi in questione. Lo scopo principale del presente contributo è quello di fornire, con rigore scientifico e riferimento alla migliore bibliografia in materia, basi teoriche correlate con la presentazione di esempi pratico-applicativi sui principali metodi di valutazione del capitale economico invalsi nella prassi. A tale fine, l'approccio seguito è di tipo teorico-pratico, adatto, a nostro avviso, ad integrare compiutamente fondamenti dottrinali e aspetti operativi relativi alla valutazione d'azienda, con particolare riferimento alle metodologie applicabili. Il volume, frutto di esperienze didattiche, accademiche e professionali, è rivolto in particolare agli studenti universitari e a tutti coloro che operano nel settore della consulenza in materia di valutazione d'azienda, con l'auspicio che possa rappresentare un utile supporto didattico e un efficace strumento di lavoro.
Questo volume ha lo scopo di sintetizzare la storia del calcolo del PIL, dell'elaborazione del suo primo concetto fino ai giorni nostri. Le teorie prese in considerazione partono da William Petty e arrivano alle ultime formulazioni su indicatori alternativi o implementazioni del calcolo del PIL, per valutare non solo il reddito della nazione ma anche il benessere. Viene trattato il metodo di calcolo odierno del PIL e i vantaggi e gli svantaggi di tale sistema. Elaborazioni e approfondimenti della variabile macroeconomica lasciano al lettore uno spunto per ulteriori ricerche in merito a quello che oggi sembra essere uno dei principali problemi di valutazione di una nazione. È proprio grazie al PIL che una nazione acquista o perde credibilità, sia a livello nazionale che internazionale. Per tali ragioni riuscire a creare un indicatore che non crea distorsioni permetterebbe una migliore valutazione e una maggior credibilità. Ad oggi le problematiche riguardanti tale calcolo sono ancora in discussione. Sono state proposte da economisti e da governi diversi tipi di indicatori che potrebbero sostituire o integrare il PIL.
Il tema della trasparenza è comune a tutte le aziende, sia a quelle di produzione per il mercato, che a quelle pubbliche, che anche alle non profit. Per queste ultime il tema è particolarmente delicato in funzione della loro attività che è caratterizzata dallo svolgimento di iniziative socialmente rilevanti, attingendo al sostegno finanziario di terzi sia pubblici sia privati. Da tempo si pone il problema della rappresentazione dei risultati della loro gestione nel modo più chiaro e trasparente della loro attività. Fino a poco tempo fa i modelli di bilancio e di rappresentazione dei risultati degli enti non profit erano mutuati in toto da quelli delle imprese. Tali schemi però si sono da tempo appalesati come inadeguati allo scopo di rendicontare le attività degli enti ed i loro risultati. Ciò in quanto il DNA delle aziende non profit è diverso da quello delle imprese, che sono orientate al profitto e sono dirette e indirizzate da ben diversi interessi proprietari. In questo volume si vogliono delineare i caratteri aziendalistici propri della gestione degli enti non profit, evidenziando anche aspetti giuridici tipici, di governance e di finanziamento; infine si presentano gli schemi e i modelli dei bilanci degli enti non profit.
Questo libro è il rifacimento del volume Storia della banca dalle origini ai nostri giorni, che ormai necessitava di un aggiornamento. Il testo, pur conservando l'impianto di quello precedente, è molto diverso, tanto che l'autore ha preferito dargli un nuovo titolo. Questa seconda edizione è stata rivista e aggiornata per tenere conto della recente evoluzione dei sistemi monetari e bancari. Il volume costituisce una sintesi della storia monetaria e bancaria. Esso spazia dal mondo antico - al quale sono dedicati pochi cenni iniziali - all'età medievale e moderna - quando furono introdotti quasi tutti gli strumenti dell'attività creditizia - per concentrarsi sul ruolo e sull'evoluzione dei sistemi monetari e bancari dalla prima rivoluzione industriale all'inizio del secolo XXI. Vengono esaminati i problemi connessi con la difficile gestione della moneta metallica e con la sua lenta evoluzione verso la moneta cartacea, oltre che con il susseguirsi dei sistemi monetari, da quello bimetallico alle diverse varianti del gold standard, fino al crollo del sistema introdotto a Bretton Woods e all'introduzione dell'euro. L'attività bancaria è studiata attraverso l'evoluzione delle diverse categorie di banche, dalle più antiche alle più recenti, nonché attraverso l'esame della nascita e delle trasformazioni dei sistemi bancari dei diversi paesi, compreso quello italiano, al quale è dedicata una trattazione più approfondita.
Questo libro si propone di illustrare, soprattutto agli studenti dei corsi universitari di materie economiche, con un linguaggio scientificamente rigoroso ma il più possibile chiaro e comprensibile, gli strumenti teorici che possano aiutare a capire le prospettive dell'economia mondiale; e quindi affronta argomenti quali la misura e i confronti internazionali della produzione e dello sviluppo, le tematiche della politica monetaria e della politica fiscale, il mercato del lavoro, i cambi e la bilancia dei pagamenti, la cooperazione economica internazionale, la globalizzazione. Gli ultimi due capitoli sono dedicati all'economia italiana e all'integrazione europea, la cui prospettiva appare all'autore il solo vero strumento per affrontare la drammatica evenienza del declino dell'Italia.
Se il XX secolo ha visto la radio e la televisione come principali strumenti della comunicazione, il XXI secolo sembra rivolgersi a Internet. Le tecnologie digitali consentono più alti livelli di interazione con l'utente grazie a nuove modalità di comunicazione. Le possibilità offerte dai nuovi media hanno determinato mutamenti nel contesto socio-economico che coinvolgono le strategie dell'impresa, istituto centrico dell'operare economico, inserito con vaste funzioni nel contesto sociale. La diffusione capillare di Internet e delle tecnologie digitali ha trasformato non solo le strategie di business ma anche il sistema di relazioni tra imprese e consumatori. Il marketing, nella sua funzione di collegamento dell'impresa all'ambiente ed al mercato, non può fare a meno di seguire tali processi evolutivi in atto ed adattarsi ai nuovi scenari. I modelli di business, il comportamento del consumatore fino alla gestione operativa del marketing mix devono essere dunque rivisti nell'ottica di tali cambiamenti. Attraverso l'esame critico della letteratura nazionale e internazionale sui principali temi dell'impatto delle tecnologie digitali sul marketing, questo libro si propone di fornire elementi per rispondere alle domande: i principi del marketing dello scorso secolo sono ancora validi nell'era digitale? Cosa cambia?