Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è uno dei migliori al mondo: ha infatti assicurato agli italiani un buon livello complessivo di salute, rispondendo, nel tempo, alle aspettative di assistenza sanitaria di tutti i cittadini. Eppure, complice anche la recente crisi economico-finanziaria internazionale, si profila all'orizzonte una possibile 'tempesta perfetta' che rischia, in assenza di un significativo cambiamento di rotta, di farlo 'naufragare'. Gli Autori, attraverso un'oggettiva e sistematica analisi, presentano una fotografia articolata della storia e delle prospettive del nostro 'sistema salute': i trend demografici e sanitari, le colpe di chi è 'guida' o è 'a bordo' della nave, gli allarmi lanciati e rimasti inascoltati per anni, le principali carenze strutturali e qualitative. Seguendo il percorso logico disegnato, si possono così già scorgere i primi segnali che ci dicono chiaramente che non c'è tempo da perdere. Il libro rappresenta un prezioso strumento, non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti i cittadini che vogliono capire meglio cosa sia stato, cosa è e cosa potrà essere il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Prefazione di Beatrice Lorenzin.
L'economia, e con essa la società, sta attraversando una fase di cambiamento epocale. Le imprese e i mercati attuali si allontanano sempre più dal modello con il quale li abbiamo immaginati, vissuti e descritti solo fino a pochi decenni fa. In particolare, ai fini del successo delle imprese, diminuisce il peso relativo dei capitali tecnologici e finanziari e aumenta quello delle persone, del capitale sociale, civile e motivazionale e quello dei beni relazionali. In un tale contesto, la risorsa più scarsa, e quindi più fragile, diventa l'arte di tessere relazioni, la capacità di far sì che la diversità umana, dentro e fuori le imprese, non imploda nel caos e nell'anarchia, ma dia luogo a nuove sinergie. Anche per queste ragioni il libro parla soprattutto di rapporti, di persone, di motivazioni all'interno dell'economia e in particolare delle organizzazioni, e lo fa a partire da quelle nelle quali è evidente il ruolo cruciale svolto dalle persone e dalle loro motivazioni: le cosiddette Organizzazioni a Movente Ideale (OMI). Queste verranno analizzate soprattutto nei momenti di crisi relazionale e motivazionale, quando si rischia con più probabilità di perdere le persone migliori.
Il tema della sostenibilità economica degli enti ecclesiastici (diocesi, parrocchie e istituti religiosi) è centrale per il perseguimento della missione degli enti della Chiesa nel tempo a favore della società (non solo in Italia). Questo aspetto, che diventerà ancora più critico nei prossimi anni, porta a considerare sotto una nuova prospettiva i temi dell'amministrazione e dei bilanci, ma anche, più in generale, il modo di agire di queste organizzazioni, tanto che esse dovranno passare sempre più dall'amministrazione a una gestione moderna per la missione. I concetti di missione della Chiesa e sostenibilità economica, infatti, non sono assolutamente antitetici. Anzi la sostenibilità economica, specie nel contesto dei prossimi anni, rafforzerà la prima. Questo libro affronta i temi della sostenibilità economica, del bilancio e dei principi contabili applicabili alle tre maggiori tipologie di enti ecclesiastici: le diocesi, le parrocchie e gli istituti religiosi. Si tratta del primo studio a livello nazionale e internazionale sullo specifico argomento della sostenibilità economica e dei bilanci degli enti ecclesiastici. Esso discende da analisi pluriennali condotte dell'autore in Italia e all'estero. Il contenuto dell'appendice è disponibile al download sul sito dell'editore: vitaepensiero.it.
Questo libro offre un approccio fondamentalmente nuovo all’economia monetaria. Infatti, a differenza della teoria tradizionale che si concentra sulle transazioni di mercato, quella qui presentata si concentra sul ruolo del credito nel facilitare e promuovere l’attività economica. Il ‘nuovo paradigma’ enfatizza la domanda e l’offerta di fondi da concedere a prestito, cercando di comprendere come le banche e le altre istituzioni esaminano l’informazione per valutare l’affidabilità e solvibilità di chi ottiene credito. Tale paradigma spiega i fattori che determinano le decisioni delle banche di offrire finanziamenti, e la loro capacità a farlo. Inoltre esplora le conseguenze delle interconnessioni di credito nell’economia, descrivendo le implicazioni del nuovo paradigma per gestire la politica economica e analizzando come i cambiamenti di struttura dell’economia – ad esempio quelli associati alla Nuova Economia - possono di fatto influire sull’efficacia della politica monetaria e quindi sulla stabilità economica. Il saggio identifica le circostanze che rendono, se presa isolatamente, la politica monetaria inefficace nel riportare l’economia alla condizione di pieno impiego, circostanze che risulteranno rilevanti, con tutta probabilità, anche in futuro. Nella prima parte viene sviluppata la teoria base, utilizzando un approccio di portafoglio per spiegare come le banche decidono quanto dare a prestito e come i cambiamenti delle regolamentazioni e delle circostanze economiche, dei bilanci delle banche e delle imprese e della percezione del rischio nell’economia influiscano sull’offerta creditizia; la seconda parte è invece dedicata alle implicazioni di politica economica. Il nuovo paradigma fornisce una guida di gran lunga più efficace per affrontare questioni che vanno dalla liberalizzazione dei mercati finanziari alla gestione della crisi dell’Est Asia.
Joseph E. Stiglitz, vincitore del premio Nobel per l’economia nel 2001, è professore di Economia e finanza alla Columbia University e ricopre incarichi alla Graduate School of Business, alla School of International and Public Affairs e all’Economics Department. Ha ricevuto il premio assegnato dall’American Economic Association all’economista sotto i quarant’anni, che risulta fautore di significativi contributi in economia. È stato capo del Council of Economic Advisers del Presidente degli Stati Uniti e membro del gabinetto del Presidente Clinton. Ha ricoperto la carica di senior vice-presidente per lo sviluppo economico e capo economista presso la Banca Mondiale.
Bruce Greenwald è titolare della cattedra ‘Robert Heilbrunn’ di Finanza e di Asset management alla Columbia Business School. Ha svolto lavori pionieristici in economia dell’informazione, in particolare sulle conseguenze delle asimmetrie informative nel mercato azionario e del lavoro.
Il premio Nobel per l’economia Robert William Fogel ci propone uno stimolante saggio su un tema da sempre fondamentale nella storia dell’umanità: la fuga dalla fame. Negli ultimi tre secoli uomini meglio nutriti, e quindi più sani e longevi, hanno raggiunto enormi traguardi dal punto di vista dello sviluppo tecnologico e sociale, portando a un miglioramento sostanziale delle condizioni di lavoro e di vita. A partire dal 1700, e con un eccezionale incremento nel corso del XX secolo, le popolazioni di Stati Uniti, Giappone ed Europa occidentale hanno raddoppiato la durata della loro vita.
Introducendo l’innovativo concetto di ‘tecnofisio evoluzione’, vale a dire quella complessa interazione sinergica che si attua tra i progressi nelle tecniche di produzione e gli sviluppi nella fisiologia umana, Fogel mette in luce lo stretto rapporto esistente tra buona qualità dell’alimentazione e prosperità di una società, ma delinea anche con chiarezza le sfide che la ‘fuga dalla fame’ comporta. In particolare, l’aumentata longevità ha condotto a una crescita esponenziale delle richieste di cure mediche, tanto che la sanità può essere considerata l’industria ‘in crescita’ del nostro tempo e del futuro prossimo. Tramite la sua domanda di prodotti di alta tecnologia e di personale specializzato, l’assistenza sanitaria potrà essere il motore della crescita economica, proprio come lo è stata l’elettrificazione nel corso della prima metà del XX secolo. Per realizzare questa potenzialità sarà però necessario un radicale ripensamento delle forme di finanziamento economico del settore.
Il testo spazia dall’economia alla medicina, dalla biologia alle scienze sociali, con argomentazioni sostenute da una straordinaria quantità di dati empirici ed espresse in una sintesi di grande capacità interpretativa.
Robert William Fogel ha ricevuto il premio Nobel per l’economia nel 1993. Insegna Istituzioni americane all’Università di Chicago, presso la quale dirige anche il Centro per l’Economia della Popolazione. Tra le sue numerose pubblicazioni, Time on the Cross: The Economics of American Negro Slavery (con Stanley L. Engerman), Without Consent or Contract: The Rise and Fall of American Slavery e The Fourth Great Awakening and the Future of Egalitarianism.