II concilio Vaticano Il ha posto irrevocabilmente la Chiesa cattolica nel cammino ecumenico, segnando questo percorso con la Lumen gentium e l'Unitatis redintegratio, il Direttorio del ~993 e l'enciclica di Giovanni Paolo Il Ut unum sint.
Prendendo in esame i dialoghi ufficiali bilaterali tra Chiesa cattolica, comunità ecclesiali (cattoliche e luterane) e Chiese ortodosse, questo volume offre una sintesi del cammino compiuto localizzando l'attenzione sul ministero episcopale e la comunione ecclesiale.
In particolare, il libro approfondisce l'esercizio ecumenico del primato petrino in un contesto di sinodalità e mette in evidenza i risultati e le conseguenze dei dialoghi in merito alla questione ecclesiologica del subsistit in, facendo notare alcune aporie che in passato non sono state attentamente tenute presenti ed esaminate. Per evidenziarle l'autore analizza i documenti emanati dalla Congregazione per la dottrina della fede in merito alla questione ecumenica, mostrando i lati positivi ma anche quelli irrisolti.
PAOLO GAMBERINI, associate professor all'University of San Francisco (California, USA), fa parte del Consiglio di presidenza dell'Associazione teologi italiani ed è rappresentante per l'Italia dell'Associazione europea di teologia cattolica. Collaboratore de La Civiltà Cattolica, dal 2oo8 al 2o14 ha diretto Rassegna di teologia. Per EDB ha pubblicato Questo Gesù (At 2,32). Pensare la singolarità di Gesù Cristo (20o5).
Il volume ricostruisce, anche facendo ricorso a documentazione inedita, le vicende storiche del movimento ecumenico italiano nell'arco di un secolo. È il tempo compreso tra la Conferenza missionaria mondiale di Edimburgo (1910) e la pubblicazione del Vademecum per la pastorale delle parrocchie cattoliche verso gli orientali non cattolici, firmato dalla Conferenza Episcopale Italiana (2010). Dopo decenni di silenzi e contrapposizioni polemiche, è il Concilio Vaticano II ad aprire anche in Italia una nuova stagione di rapporti tra cristiani di diverse confessioni e a favorire, pur tra le difficoltà, un dialogo reso sempre più urgente dall'arrivo di migranti da tutto il mondo. Un segmento specifico di questa apertura al dialogo riguarda l'"amicizia ebraico-cristiana", che costituisce una delle peculiarità del confronto ecumenico in Italia prima ancora della celebrazione del Concilio. I cinque capitoli del volume ripercorrono "l'affollata preistoria" di silenzi e proposte sull'unità della Chiesa nella prima metà del XX secolo, la preparazione e la celebrazione del Vaticano II, la sua ricezione, le esperienze quotidiane e le proposte di formazione per l'unità della Chiesa, le nuove frontiere dell'ecumenismo italiano. Un modo per comprendere che cosa hanno fatto e che cosa hanno scritto i cristiani in Italia al fine di superare divisioni e contrapposizioni, costruire cammini per il dialogo e per l'unità e favorire uno spirito di accoglienza. Prefazione di Valdo Bertalot.
Anglicanorum coetibus è una costituzione apostolica emanata da Benedetto XVI il 4 novembre 2009, finalizzata alla "istituzione di ordinariati personali per anglicani che entrano nella piena comunione con la Chiesa cattolica", per rispondere alla richiesta di quanti decidono di convertirsi al cattolicesimo perché in disaccordo con l'evoluzione dell'ala più radicale dell'anglicanesimo nei confronti dell'ordinazione delle donne e di omosessuali dichiarati. La costituzione apostolica prevede il mantenimento di alcuni elementi del patrimonio spirituale e liturgico anglicano, tra i quali l'uso di libri liturgici propri, la facoltà di erigere seminari, la possibilità di ammettere al presbiterato cattolico ministri anglicani (anche vescovi) già sposati, giacché il rito dell'ordinazione anglicano è considerato non valido dalla Chiesa cattolica. Fino adesso sono stati eretti l'Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham per i fedeli di Inghilterra e Galles e l'Ordinariato personale della Cattedra di San Pietro per i fedeli degli Stati Uniti d'America. Nel volume teologi e canonisti, cattolici e anglicani, si interrogano se questa iniziativa corrisponda alla scelta che il Vaticano II ha operato per l'impegno irreversibile della Chiesa cattolica nella ricerca dell'unità o se non costituisca piuttosto un passo indietro nel dialogo tra le Chiese anglicana e cattolica.