L'autore, sviluppando un'analisi critica del concetto di sviluppo sostenibile, giunge a considerare l'ambiente non solo con come risorsa estranea semplicemente da "utilizzare al meglio", ma soprattutto come realtà che, nella misura in cui la si accoglie, consente di rendere possibili esistenze autenticamente umane. L'educazione ambientale diventa così una prospettiva ermeneutica originale, un progetto formativo complessivo per il quale nel volume si proponeo anche un'ipotesi di intervento con obiettivi educativi e percorsi didattici da utilizzare in ambito scolastico e non solo.
L'attuale "normalità" della presenza, in diversi contesti, del soggetto con disabilità e con problemi pone alla nostra attenzione un elemento di riflessione: occorre una più diffusa competenza professionale sulle tematiche educative speciali per preparare meglio alla vita. La pedagogia speciale può rispondere a questa esigenza e merita di essere assunta alla base di ogni percorso di formazione dei formatori. Di più: può contribuire a nutrire la cultura dell'attenzione alla persona più debole, la sola in grado di portare benefici duraturi per tutti coloro che, a causa di condizioni esogene ed endogene, non riescono a stare al passo con i ritmi cognitivi e le esigenze di un mondo sempre più complesso e difficile. Per preparare alla vita non basta l'amore, ma occorre, unita ad esso, la competenza.
Questo volume cerca di studiare le possibilità di interscambio tra media e formazione, sostenendo la tesi di un'educazione ai media intesa come nuova sfida di quell'educazione liberale che dovrebbe accomunare tutti i soggetti in crescita.