La caratterizzazione culturalmente plurale delle società odierne è ormai un fatto, con tutto il suo bagaglio di effetti positivi e negativi, sviluppi possibili e conflitti. Il presente volume intende offrire un'introduzione alle questioni teoriche e pratiche che si articolano a partire da questa realtà, cercando di dare una visione articolata di questa sfaccettata tematica. Il volume è composto di tre parti: nella prima sono raccolti interventi più corposi che danno conto dei diversi modi in cui la riflessione intorno alla differenza culturale e alle sue implicazioni etiche e politiche si è sviluppata, soprattutto relativamente alle seguenti questioni: esiste un piano neutro, universale, o anche solo valido a livello intersoggettivo, sulla cui base si può discriminare tra diverse pratiche? C'è qualcosa come l'identità nazionale che va difesa? O si deve invece favorire la tutela delle diverse identità culturali? Nella seconda si ripercorre lo stesso dibattito, a partire da alcuni concetti chiave che lo caratterizzano. Nella terza vengono discussi alcuni casi concreti.
L'etica ambientale nasce negli anni Settanta del Novecento nell'incrocio degli interessi dell'etica applicata con la nuova sensibilità nei confronti della natura. Il volume presenta i principali nuclei tematici della disciplina introducendo le concezioni etiche che hanno spiegato il valore degli ambienti naturali e affrontando in particolare il ruolo dell'essere umano e l'antropocentrismo. Discute i temi attuali del cambiamento climatico e si interroga su quali siano gli obblighi che abbiamo nei confronti delle generazioni future e su come possano essere fatti pesare sulle nazioni. Esamina inoltre l'estetica ambientale e la sua relazione con l'etica, la posizione delle religioni sul tema dell'ambiente e le diverse concezioni etiche che hanno riportato dentro i confini della morale gli animali. Questo libro è il primo a fornire un quadro completo dell'etica ambientale in italiano, analizzando i temi concreti e riconducendoli alle fonti dei nostri scrupoli morali, al valore che attribuiamo alla natura, al ruolo della tecnologia e alle richieste della giustizia.
Fecondazione artificiale e maternità surrogata, assistenza sanitaria, vendita e/o donazione di organi, sperimentazione sugli umani, eutanasia, Engelhardt propone, in questo volume, possibili linee di soluzione per i temi caldi della bioetica. Veniamo da un passato in cui ogni istituzione politico-religiosa cercava di imporre un'ortodossia che avesse gli stessi confini del suo potere. Dal fallimento di questa impresa è nato il progetto filosofico moderno di guidare l'umanità a superare la cacofonia di narrazioni morali contrastanti per conseguire l'unità grazie all'opera di persuasione di filosofi e leader religiosi o ideologici. Ma l'impegno di generazioni di pensatori ha dovuto arrendersi all'evidenza di un mondo pluralistico in cui il miraggio dell'unità sfumava nella disperazione del fallimento. Così, secondo Engelhardt, il disegno dell'Occidente ha perso credibilità, fascino e potere motivante. La nostra incapacità di individuare un'unica morale capace di vincolare tutti ci impone di vivere entro formazioni politiche divise al loro interno in comunità che parlano lingue morali differenti.