Il Risorgimento e l’Unità d’Italia come occasione di libera circolazione della Bibbia
Le prime opportunità di una scelta religiosa libera e personale
I nuovi valdesi, Liberi, Fratelli, metodisti, battisti, luterani, avventisti, pentecostali...
Gli eventi del Risorgimento e l’Unità conseguita nel 1861 consentirono la libera circolazione della Bibbia e l’estensione di una certa libertà religiosa in tutta la penisola, rendendo giuridicamente possibile anche in Italia una scelta di fede libera e personale.
In questo volume, i curatori propongono una raccolta di profili di italiani - di condizioni sociali, culturali e lavorative molto diverse - che tra Ottocento e Novecento abbracciarono liberamente e consapevolmente la fede evangelica entrando a far parte delle chiese protestanti: valdesi, liberi, fratelli, metodisti, battisti, luterani, avventisti, pentecostali...
In un’Italia sempre più multiculturale, i loro percorsi di vita si rivelano di grande attualità.
Figlia di un tempo di grandi trasformazioni, con la sua nuova concezione del mondo e dell'individuo la Riforma protestante ha contribuito a determinare cambiamenti sociali di grande rilievo.
Il ritorno alle fonti e la centralità della Bibbia hanno portato a una diffusa alfabetizzazione, allo studio approfondito delle lingue antiche, alla nascita di case editrici.
La rivalutazione delle potenzialità e del valore dell'individuo hanno condotto alle battaglie in favore della libertà religiosa, dei diritti umani, della parità di genere.
Ma l'apporto dei protestanti è stato significativo anche nell'ambito della musica, della scienza, dell'economia, del welfare, della democrazia, dell'ecumenismo...
Nelle file protestanti non mancano, inoltre, numerosi premi Nobel.
Le chiese federate e non aderenti, la libertà religiosa, il dialogo ecumenico…
I tentativi di unione dei protestanti italiani dal xix secolo a oggi
La nascita della FCEI nel 1967
Il dialogo ecumenico e interreligioso
Nel quarantesimo anniversario della fondazione della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, la storia – dall’Ottocento ai giorni nostri – dei tentativi di unione del protestantesimo italiano sfociati, appunto, nella costituzione della FCEI.
Dalla quarta di copertina:
Con il motto "Uniti per l’Evangelo" presero il via, nel 1965 a Roma, i lavori per la costituzione della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), che divenne realtà due anni dopo a Milano.
Lungo un asse temporale che va dall’Ottocento ai nostri giorni, il volume ripercorre le principali vicende interne al protestantesimo italiano, in particolare quelle volte alla promozione di un movimento evangelico unitario, e i suoi rapporti con lo Stato.
Non manca una sezione dedicata all’Europa: vi si raffrontano le situazioni storiche che hanno portato, in Francia, Spagna e Italia, alla nascita delle rispettive Federazioni protestanti nonché le diverse prospettive dei dialoghi ecumenici e interreligiosi attualmente in corso.
Lavoro e consumo nella Bibbia
Calvino e Lutero: vocazione al lavoro e alla responsabilità sociale
Progresso e fame, commercio e lavoro equo solidale
Il libro propone una serie di riflessioni sui temi del consumo e del lavoro a partire dal dibattito sulla giustizia economica e sugli stili di vita possibili e sostenibili: un tentativo di fare seriamente i conti con la globalizzazione liberista nell'ambito del protestantesimo italiano.
Interventi di Herbert Anders, Miguel Angel Cabrera, Alberto Corsani, Ulrich Eckert, Giorgio Gardiol, Giorgio Guelmani, Gianni Loy, Jutta Syeigerwald, Jonatan Terino e Antonella Visintin
In appendice: I documenti di Porto Alegre e Kuala Lumpur
Dalla quarta di copertina:
"Voglio di più!". Questa la sollecitazione che viene dal mercato e che pochi sembrano in grado di arginare, nella scuola come nell'industria culturale, nel mondo delle religioni come in quello della politica.
Gli stessi autori e autrici di questo dossier sono tra coloro che, in fondo, vogliono di
più, ma più relazione, più armonia con l'ambiente, più valorizzazione dell'intelligenza al servizio della vita, più ricerca di tecnologie sostenibili, più giustizia, più misericordia...
In anni di grande attenzione ai temi dell'economia al servizio della vita e degli stili di comportamento sostenibili, gli autori e le autrici di questo volume affiancano i temi del consumo e del lavoro con cui il protestantesimo italiano sta facendo i conti.
L'egemonia del cattolicesimo e la diffidente curiosità per l'islam
Le discriminazioni religiose e i sistemi di tutela
I progetti di legge sulla libertà religiosa e per l'insegnamento aconfessionale della religione
L'attuale proiezione in ambito pubblico del peso della religione porta il mondo evangelico a interrogarsi sulla laicità dello Stato.
Quali devono essere i ruoli rispettivi dello Stato e delle chiese in una società che si definisce laica?
E quale interpretazione corretta dare al termine laicità? Significa indifferenza o, peggio, ostilità dello Stato nei confronti delle religioni, oppure garanzia e tutela della libertà degli individui di credere o di non credere, e di manifestare il loro pensiero?
Può uno Stato laico chiedere comportamenti che solo le persone virtuose possono compiere? E possono le chiese, anche se di maggioranza, travalicare i loro ambiti di azione e determinare gli orientamenti della politica? Quale atteggiamento ha assunto Cristo nei confronti della separazione tra il potere temporale e quello ecclesiastico?
A queste domande hanno cercato di rispondere alcuni autori evangelici che si definiscono favorevoli alla laicità proprio perché cristiani, e che temono derive pericolose.
Il rapporto tra chiese e Stato nella società laica
Potere temporale e potere ecclesiastico: ambiti d'azione
La laicità dei cristiani
Quale deve essere il ruolo dello Stato e delle chiese in una società che si definisce laica? Quale interpretazione va data al termine laicità? Le chiese possono determinare gli orientamenti della politica?
A queste domande tentano di rispondere alcuni evangelici favorevoli alla laicità proprio in quanto cristiani.
Negozio on-line
È tutto lecito nella "medicina dei desideri"? Ciò che via via diventa possibile diviene forse moralmente legittimo solo per questo fatto? Il cristianesimo può parlare in nome di tutta l'umanità? Cosa si deve intendere con i concetti di "vita" e "dignità della persona"? Quand'è che la vita di un essere umano può definirsi piena e degna? Insomma, come vanno utilizzate le opportunità offerte dalla scienza e dalle tecnologie moderne? Nessuna risposta preconfezionata ma la riflessione di cristiani su alcuni temi legati alla bioetica dal punto di vista biblico, etico, medico, pastorale e giuridico con particolare riferimento all'inizio e alla fine della vita umana.