QUESTO OPUSCOLO DOCUMENTA CHE FRANCESCO NON E`UN ROMANTICO NH UN ESTETA MA UN MISTICO E UN CONTEMPLATIVO: CIOH UOMO CHE VIVE IN INTIMA COMUNIONE CON DIO. Riscoprire un rapporto nuovo con le creature nella nostra societa tecnologia - che rischia di renderci aridi e superbamente egoisti, di farci considerare la natura come un serbatoio di risorse da sfruttare - diventa sempre piu`urgente, necessario; un rapporto nuovo e antico - biblico - di contemplazione e, per cio`stesso, di umilta di rispetto e cura. Francesco si inginocchiava d i fronte a qualunque creatura, che gli rammentava il suo amato signore; ve lo riconosceva dai tratti che portava impressi, cosi`come nel volto di un figlio un qualche lineamento ci richiama alla mente l'immagi ne del padre. Questo e` il grande messaggio di francesco: le creature hanno un valore mistagogico: di prenderci per mano e condurci al signore; c'invitano a guardare alto, a trascendere - andare oltre - per cantare l'armonia di dio.
L OPUSCOLO CONSIDERA IL RAPPORTO DI FRANCESCO NEI RIGUARDI DELLA CHIESA. PIACE PRESENTARLO SOTTO DUE ASPETTI: FIGLIO DELLA CHIESA E PROFETA NELLA CHIESA. Francesco e`apparso all'orizz onte della storia e della chiesa come una meteora, ma una meteora che ha incendiato il cielo. Quanto piu`allontana, tanto piu`e`grande; quanto piu`si avvicina, tanto piu`ci affascina. A distanza di secoli continua ad avere risonanze e a suscitare stimoli fecondi; partendo da un'esperienza di fede a rriva ad una prospettivadi vita, che consegna a noi. Vediamolo in questo suo rapporto con la chiesa gerarchica, nei riguardi dei papi, dei vescovi e dei sacerdoti; vediamolo in questo suo rapporto con la chiesa sacramento, come araldo e missionario del vangelo. Per francesco la chiesa e`quindi sia istituzione che carisma, gerarchia e sacramento universale di salvezza, mistero e strumento di comunione per gli uomini di dio. Ecco allora che l'amor e a cristo, e quindi alla sua chiesa, gli dilata il cuore fino ai confini del mondo; e ce lo consegna profeta per la chiesa. A francesco profeta nella chiesa si riferisce la seconda parte di questo lavoretto.
QUESTO BREVE SAGGIO CONSIDERA ED EVIDENZIA COME FRANCESCO ABBIA RISCOPERTO LA DIMENSIONE CORPOREA E CI INVITI A CONSIDERARE TALE DIMENSIONE PARTE INTEGRANTE DEL NOSTRO ESSERE SPIRITUALE. Noi comunichiamo normalmente usando gesti e parole. Spesso perr se parliamo di comunicazione intendiamo solo il secondo aspetto, mettendo il primo in secondo piano in quanto meno degno di nota. Per capire francesco non basta far l'analisi delle sue parole ma dobbiamo tener ben presente al come egli accompagna il proprio parlare poichi in lui noi troviamo angolazioni di vitalita che e`difficile riscontrare in altri. Francesco quindi ci invita a comunicare con tutta la persona, per fare tutto cir, perr non basta l'intelletto. C`e bi sogno di imparare a comunicare con tutta la nostra persona. Ci vuole un linguaggio nuovo, concreto che ha nella persona concreta la propria origine. Il corpo allora diventa importante perchi ogni parola e`vita tradotta in suono. La parola diviene veicolo di esperienza che chiama in causa l'altro; non un suono cui attribuiamo un significato. C e`una grande differenza infatti tra le due situazioni. Con la prima, cioi la parola fatta veicolo di esperienza c i lo sforzo di entrare nell altro. Con la seconda situazione c i solo volonta di scambio quasi commerciael, che e`utile al consorzio civile, ma che lascia l uomo nella propria solitudine.
LIBRETTO CHE SI LIMITA A RICOSTRUIRE LA STORIA COSI`COME LE FONTI CE LA TRASMETTONO, CERCANDO DI NON FORZARLE CADENDO NELLA RETORIA. Si prova spesso un notevole imbarazzo a parlare del dolore: da un lato se ne ha quasi paura, dall'altro si teme di pote r cadere nella superficialita o, peggio ancora, nella retorica. Eppure la sofferenza e`connaturale alla nostra vita: appare parte ineliminabile di essa: e`una dimensione del vivere quotidiano, in tutta la sua realta drammatica e cruenta. A volte, perr, riesce anche a mostrare tutta la sua luce. Come nell'esistenza di francesco, che lodava dio per coloro che sostengono infirmitate e tribulazione" ed anche "per sora nostra morte corporale". Non si puo`parlare facilment e del dolore se non se ne ha fatta esperienza. Francesco, invece, lo ha vissuto appieno, nella solidarieta con cristo crocifisso, e il dolore e`divenuto per lui, e attraverso lui, fonte di luce. "per que sto - ci dice l'autore - racc ontarne la storai, cercando di evitare ogni tipo di forzatura, mi e`sembrata la cosa migliore". "