"Nel Regno Unito e non solo parlare di Dickens è come parlare di Alessandro Manzoni in Italia: quasi un Padre della Patria. (...) 'Il viaggiatore senza scopo'", 'The Unconventional traveller', oltre alla bizzaria del titolo che fissa una differenza, per quel tempo significativa, tra il 'commesso viaggiatore' e quello che adesso chiameremmo il 'turista culturale', rappresenta un diario fedele e anche interessante dei gusti e delle attenzioni umane e ambientali di Dickens. Colpisce, ancora una volta, l'impronta dickensiana di voler rappresentare, attraverso la narrazione, il gusto diffuso del suo tempo. Charles Dickens, il quale attraversa con la sua penna leggera e talora ironica città e campagne, terra e mare, uomini e donne, giovani e vecchi, gentiluomini e briganti. A tutti e di tutti fa un ritratto e racconta la sua storia, talora sciogliendo nodi culturali e storici, talora apponendo la sua cifra narrativa e personale, intrigante, ma inestricabile. Non siamo davanti ad un libro di viaggio, bensì al diario di un viaggiatore: la differenza è sostanziale. Il primo dovrebbe lasciare nel suo lettore il desiderio di ripercorrere quell'itinerario per scoprirne segreti e bugie, curiosità e banalizzazioni, il diario è invece un unicum, una testimonianza di vita e un atto d'amore." (Giovanni Puglisi)
In questo volume della collana Gli anelli mancanti rivive una delle ultime opere di Edmondo De Amicis che si compone dei "Ritratti letterari", del 1881, e dei "Nuovi ritratti letterari ed artistici", editi nel 1902. Pubblicati per la prima volta nella "Gazzetta letteraria" e rieditati nel 1908 dall'editore Treves di Milano, i "Ritratti letterari" sono dedicati ai grandi scrittori francesi del XIX secolo, presentati per la prima volta a un pubblico non specialistico con stile asciutto, giornalistico e con un intento fortemente divulgativo. I nuovi ritratti letterari ed artistici seguono i primi a distanza di vent'anni e sono centrati sul mondo letterario italiano con focus su personalità di spicco della cultura del tempo come D'Annunzio, l'Abate Perosi e Renato Imbriani. La penna di De Amicis ci restituisce il panorama culturale italiano e d'oltralpe con occhio attento, curioso, aperto al confronto, e con stile agile che ci fa apprezzare ancora oggi, a distanza di più di un secolo, questi straordinari profili.