Questo "Annale" intende legare il più possibile l'impresa scientifica alla cultura, alla società e alla politica dell'Italia unita, scegliendo tre differenti postazioni osservative. La prima periodizza i centocinquant'anni suddividendoli in tre fasi distinte e affrontando per ciascuna alcuni argomenti significativi: l'età liberale (il rapporto tra scienza, politica e potere; la costruzione del sistema scolastico e universitario; la pubblicazione di opere divulgative; la fondazione della Società italiana per il progresso delle scienze, i mutamenti dovuta alla Grande guerra); il ventennio fascista (il mito e il culto della scienza italiana; l'istituzione del CNR; le scienze tra eugenetica e razzismo); l'età repubblicana (dalla ricostruzione alla crisi degli ani Settanta; divulgazione e nuovi mezzi di comunicazione; l'avvento delle nuove macchine, inizialmente soltanto "calcolatrici", ma ben presto capaci di farsi artefici di una rivoluzione permanente che a modo suo anche l'Italia si dispose a vivere). La seconda parte del volume indaga i caratteri e gli sviluppi che le principali discipline scientifiche hanno avuto sul lungo periodo: dalle scienze matematiche e fisiche si passa alla chimica, geologia e geografia, e alle ingegnerie; dalle scienze della vita a quelle dell'uomo e della psiche, fino all'economia e alle scienze sociali. L'ultima parte attraversa il tempo ormai lungo della nuova Italia per rivelarne i tratti specifici...
Forse la prova più esplicita della compatibilità, e della sostanziale interdipendenza, tra scienza e arte - intendendo questi termini nella loro accezione più ampia - è fornita dalla matematica, che nell'uno e nell'altro caso costituisce un ideale di bellezza e di essenzialità, di armonia e di perfezione. Alle parole di Galileo, il quale in un celebre passo del Saggiatore (1623) dichiara che «il grandissimo libro» dell'universo «è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, e altre figure geometrice, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola, possiamo far corrispondere quel che scrive Cézanne in una lettera del 1904, riconoscendo nella matematica il linguaggio dell'arte: «trattare la natura attraverso il cilindro, la sfera e il cono, il tutto messo in prospettiva».
La consonanza di queste affermazioni non deve affatto sorprendere.
dall'introduzione di Claudio Bartocci e Piergiorgio Odifreddi
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Con Suoni, forme, parole - quarto e ultimo volume in uscita in libreria - si completa la pubblicazione della Grande Opera dedicata al sapere matematico curata da Claudio Bartocci e Piergiorgio Odifreddi.
Inaugurata nel 2007 con I luoghi e i tempi - una storia della scienza dei numeri a partire dalle sue scuole di pensiero, dall'antica Babilonia ai nostri giorni -, seguita nel 2008 da Problemi e teoremi - una rassegna dei principî fondamentali e delle sfide irrisolte della ricerca matematica d'ogni tempo - e nel 2010 da Pensare il mondo - un'analisi dei rapporti e degli intrecci tra la matematica e le altre scienze -, la Grande Opera si chiude con questo terzo volume, affrontando le affinità tra cultura scientifica e cultura umanistica al fine di superare la tradizionale contrapposizione tra i due mondi e collocare «numeri» e «arte» sotto il medesimo cappello, quello del pensiero, nelle sue più alte vette espressive.
Dallo studio delle relazioni tra composizione musicale e computer di Jean-Claude Risset al saggio di Michael Frame sulle applicazioni dei frattali nell'arte, dall'analisi di J. V. Field dello sguardo matematico nella pittura rinascimentale italiana alla strategia scacchistica di Martin Kreuzer, fino all'incontro descritto da Giulio Giorello tra geometria e filosofia: venticinque contributi d'eccezione - tra cui anche uno scritto di Umberto Eco e una riflessione di Hans Magnus Enzensberger -, per una panoramica eclettica sulle relazioni tra matematica, architettura, gioco, poesia, musica e cinema, «per indagare la realtà e per inventare altri mondi possibili, per affinare l'intelligenza e per sbrigliare l'immaginazione, per imporre vincoli e per aprire nuovi spazi di libertà».
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Un nuovo Annale delle Storia d'Italia che, curato dallo stesso autore del volume dedicato alla massoneria, riprende i filoni esoterici/magici/mistici che a partire dalle loro radici antiche si sono carsicamente sviluppati in Italia in età moderna. Dai neopitagorici ai cabalisti, dal rosacrocianesimo alle correnti esoteriche novecentesche, fino alle nuove forme contemporanee.
I saggi sono suddivisi in quattro sezioni: Origini mediterranee e orientali; Forme esoteriche in età moderna; Forme esoteriche nella costruzione dell'identità nazionale; Forme esoteriche in età contemporanea.
Questo nuovo "Annale" della "Storia d'Italia" dedicato alle Migrazioni prende spunto da due considerazioni di fondo. La prima considerazione è la rilevanza che nel lungo periodo i processi di emigrazione e di immigrazione hanno avuto nella storia italiana. Innanzi tutto è stata la posizione strategica nel Mediterraneo a rendere l'Italia uno dei nodi di quell'intensa mobilità che ha conferito unitarietà culturale alle civiltà del grande bacino marino. In secondo luogo è stata la dinamica demografica esistente nelle aree di frontiera settentrionali a conferire all'Italia un altro rilevante ruolo strategico. Le Alpi, ritenute a lungo una frontiera-barriera, nelle ricerche più recenti si sono rivelate l'altro grande spazio di comunicazione e di scambio, in virtù della radicata mobilità delle popolazioni locali. In terzo luogo è stata l'incessante mobilità interna che, nonostante la reiterata frammentazione politica del paese, ha caratterizzato i rapporti fra diverse realtà, mettendo costantemente in contatto le popolazioni di differenti aree economiche e sociali. E infine, a conferire un altro ruolo decisivo all'Italia è stato il contributo predominante che in termini quantitativi il nostro paese ha fornito alle grandi emigrazioni europee otto-novecentesche. La seconda considerazione investe l'attualità che i fenomeni di emigrazione e immigrazione hanno assunto oggi, nel breve periodo, sotto lo stimolo delle tendenze affermatesi negli ultimi venti anni.