La predicazione di San Bernardino da Siena non indietreggiava nemmeno dinanzi a dibattute questioni etiche e sociali: dal diffondersi della stregoneria sino al buon uso del danaro e del credito, temi scottanti e considerati ardui ad esser trattati specie da parte di un seguace di Francesco. Qui sta la chiave profonda dell’importanza dei due sermoni appartenenti al ciclo quaresimale De Evangelio aeterno e relativi ai due giorni immediatamente post-pasquali e a due temi profondamente connessi tra loro: Francesco come Uomo Nuovo – così come il Cristo si rivela immediatamente dopo la Resurrezione, a Maria Maddalena prima e quindi agli apostoli – e quindi come perfetto Pellegrino secondo la condizione umana precedente il Regno dei Cieli da una parte; e le stimmate come sigillo di quella perfezione, segno dell’identità del Povero di Assisi in quanto Alter Christus.
Composto per promuovere ed esaltare il nuovo ordine militare-religioso, il De Laude novae militiate mette in luce tratti dell’etica e della spiritualità dei Templari, cioè conversione, rifiuto delle mondanità, spirito di sacrificio nei confronti della causa dei Luoghi Santi, contrapponendo gli usi della cavalleria laica alla purezza della vita e della fede dei nuovi monaci-soldati.
Il breve trattato, riproposto in nuova traduzione con testo latino a fronte, è introdotto da un saggio di Franco Cardini che permette di ricostruire la storia della cavalleria in Europa dalla origini sino all’avvento dei Templari ed oltre.
Federico II fu una grande e complessa figura, radicato nel medioevo per la sua concezione sacrale dell'Impero ma già aperto alla modernità per la visione dello Stato monarchico, per la sua tolleranza religiosa, per la sua versatilità culturale, per la sua magnificenza di costruttore e di mecenate. Principe coltissimo egli stesso compose uno dei più celebri trattati di falconeria del medioevo, "De arte venandi cumavibus". La sua lotta col Papato accreditò la fama che fosse eretico e la leggenda che incarnasse nella sua persona l'Anticristo. A questa si oppone quella più accreditata di Stupor Mundi, "meraviglia del mondo".
San Giorgio è in assoluto uno dei santi più venerati e popolari della Cristianità. Il suo culto e la sua immagine sono presenti con particolare frequenza e intensità in tutto il mondo cattolico, in quello ortodosso, ma anche in ampie frange della cultura protestante.
Noto in tutto il mondo come “uccisore di Draghi”, questa figura unisce al proprio interno tradizioni spirituali precristiane e cristiane, dando vita ad una sintesi che spiega l’amplissimo numero di chiese, città e monasteri ad esso dedicati dal Portogallo alla Russia.
In questo saggio, accanto alle antiche leggende, vengono semplicemente spiegati al lettore le simbologie, i significati e i percorsi della devozione popolare nel confronti di San Giorgio, con particolare riguardo all’Italia centro-settentrionale.
Un modo eccellente per unire storia, religione e memoria cittadina di decine di paesi e città italiane.
È luogo comune associare la storia bizantina a qualcosa di decadente, cavilloso, ingarbugliato e oltre modo prolisso. Nulla è più falso di queste affermazioni, e noi ancora oggi subiamo questo forma di cultura imposta dal settecento illuminista, che credendo di illuminare di immenso il mondo, ha oscurato oltremodo uno dei più grandi imperi che mai il Mediterraneo abbia conosciuto. Bisanzio, visse per più di mille anni. Se ci affidiamo alla storiografia ufficiale, nacque con la costruzione della sua capitale avvenuta in maniera solenne l'11 Maggio del 330 ad opera di Costantino il Grande e morì sotto l'ondata turca, nel 1453. Questo libro vuole ricostruire il particolare momento storico dell'iconoclastia attraverso la vita di Costantino V. Costantino fu un grande Imperatore, riformò l'impero con l'Eckloghè ton Nomon, riformò l'esercito, vinse contro i Bulgari e contro gli Arabi bloccandoli definitivamente, convocò il Concilio di Hieria dove dimostrò le sue doti di "ottimo teologo e filosofo" (Gibbon).
Questo saggio vuole ricondurre alla concretezza della storia il mito dei Templari, della loro genesi e del ruolo fondamentale e carismatico che ebbe nei confronti dell'Ordine del Tempio il santo, uomo di cultura e uomo politico che fu Bernardo di Chiaravalle. Per comprendere tutto questo in modo adeguato è necessario vedere e capire come è nata e in cosa all'inizio consistesse quella che noi, spesso genericamente, chiamiamo "cavalleria". Inoltre l'autore illustra il fenomeno del cosiddetto "templarismo", nato nel XVIII secolo che si è trascinato fino al giorno d'oggi sfociando nel Il Codice Da Vinci di Dan Brown.
«I saggi contenuti in questo volume sono il risultato dell'attività di ricerca e di riflessione di un medievista: essi toccano pertanto, per così dire, la "preistoria" di un concetto che è essenzialmente e squisitamente moderno, per quanto antica sia la parola che lo designa. Anzi, siamo convinti che si debba lavorare a fondo sulla coincidenza dei campi semantici di "Occidente" e di "Modernità", se davvero vogliamo comprendere a fondo quale sia stato il lungo e non certo univoco - e tanto meno casuale - iter che ha condotto e indotto molti, oggi, a ritenere che esista un "Occidente" come valore etico e culturale obiettivo e che dirsi "occidentali" sia cosa del tutto ovvia, naturale e irrefutabile.» (Dalla Postilla dell'autore)
Questo libro raccoglie al proprio interno le fonti d'epoca indispensabili per una conoscenza diretta del mondo storico e spirituale della crociata, scelte, tradotte e commentate da Franco Cardini. Al di là di ogni discussione sul senso e il valore dell'esperienza crociata, la conoscenza delle fonti dirette del tempo consente al vasto pubblico di accedere direttamente e in prima persona alle motivazioni che spinsero migliaia di europei verso un'avventura, spesso tragica, che ha cambiato la storia del Mediterraneo.
Nel mondo cristiano medievale, la parola miles Christi indicava il guerriero spirituale che combatteva il diavolo con le armi dello Spirito Santo: questa figura si era dapprima "incarnata ", per così dire , nei santi eremiti del deserto e in seguito rimase per lungo tempo sinonimo di "monaco".
Ma un episodio della Storia della Chiesa modificò radicalmente il concetto di miles Christi: la creazione dell'ordine dei "Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone", detti poi TEMPLARI, ordine che fu riconosciuto nel 1129 quandi fu data loro anche una regola "speciale", di cui si analizza in questo volume l'originalità.
Accadde che i padri conciliari autorizzarono esplicitamente dei religiosi - tali erano i Templari - che professavano i voti di povertà, castità ed obbedienza, ad uccidere il nemico di Cristo, e questo senza compiere alcun peccato.
Nato da un importante Convegno questo volume presenta diversi contributi dei massimi esponenti europei degli studi sui Templari. In particolare viene approfondito un aspetto centrale della vicenda templare: la guerra e la religione.
Saggi di Fulvio Bramato, Franco Cardini, Alain Demurger, Cristina Dondi, Anthony Luttrell e Simonetta Cerrini, anche curatrice del volume.
INDICE DEL LIBRO:
Introduzione
I cristiani, la guerra e la santità di Franco Cardini
I templari: una vita da fratres, ma una regola antiascetica; una vita da cavalieri, ma una regola antieroica di Simonetta Cerrini
Gli ordini religioso-militari e la guerra tra il XII e il XIII secolo di Alain Demurger
La "guerra" e la "santità" nelle domus templari italiane delle origini di Fulvio Bramato
Manoscritti liturgici dei templari e degli ospitalieri: le nuove prospettive aperte dal sacramentario templare di Modena di Cristina Dondi
Templari ed ospitalieri: alcuni confronti di Anthony Luttrell
L'ordine del Tempio. Aggiornamento bibliografico di Simonetta Cerrini
Indice dei nomi e dei concetti