Dedicato a coloro che si occupano di comunicazione, "Rumors" è un testo teorico capace di spiegare con chiarezza i meccanismi di formazione e riproduzione delle "voci che corrono". Dicerie, chiacchiere, indiscrezioni o pettegolezzi non sono altro che varianti del rumor, vale a dire un'informazione non verificata che riguarda un tema d'interesse pubblico e che si diffonde da persona a persona. Il testo di grande potere esplicativo, fornisce gli strumenti per comprendere la genesi dei rumors, il credito che essi riscuotono e il metodo per crearli ad hoc e farli circolare.
Il volume raccoglie due saggi sugli anni del “miracolo economico” della comunicazione televisiva, tracciando uno spaccato sulla vita italiana di quel tempo. Partendo dagli indici di correlazione tra numero di abbonati alla Rai e i voti delle elezioni del 1955 e del 1963, spiega come il potere esercitato da un partito politico di maggioranza sul vertice di un potente mezzo di comunicazione non si traduca in un vantaggio elettorale. Da queste pagine si ricava un quadro complesso: i media, portano verso una spinta alla secolarizzazione, sostituendo i modelli della tradizione con quelli della contemporaneità.
I brani qui selezionati sono tratti da Social Organization. A Study of the Larger Mind, che rappresenta uno snodo teorico fondamentale per gli studi sulla comunicazione. L’osservazione dei cambiamenti indotti dall’uso sociale delle tecnologie comunicative fa maturare in Cooley la convinzione che si tratti di dinamiche fondamentali per la costruzione della società moderna. L’opinione pubblica non costituisce una sommatoria della produzione intellettuale di menti separate, ma è una rielaborazione che nasce dall’azione reciproca delle singole opinioni e dalla loro cooperazione attraverso i processi di comunicazione.