Che cosa significa, oggi, fratellanza cristiana? L'amore del prossimo è la conseguenza dell'amore di Dio e viceversa: solo chi ama il suo prossimo può sapere chi sia veramente Dio e amarlo. San Giovanni stesso dice che nessuno può dire di amare Dio che non vede, se non ama il fratello che vede. Oggi, però, chi è il fratello del cristiano? Karl Rahner analizza con grande incisività la nuova situazione storica in cui si trova, oggi, il cristianesimo. In questa meditazione si tratta di scoprire mezzi e vie per collaborare fraternamente nell'amore con i cristiani e con tutti gli uomini.
Destinatari
Quanti sentono la necessità e l'urgenza di capire chi è il fratello e perché lo si deve amare.
Autore
Il gesuita KARL RAHNER è stato uno dei più grandi filosofi e teologi del secolo scorso. Insegnante e conferenziere, era uno dei periti del Concilio Vaticano II. Spese tutta la vita studiando, insegnando e scrivendo. Dal 1939 fino alla morte, nel 1984, ha pubblicato una serie di opere, raccolte negli Schriften zur Theologie ' 'Scritti teologici', in 16 volumi: una vera e propria miniera per lo studioso di teologia.
Le omelie sulla Passione del Signore, per la prima volta in edizione italiana in un volume singolo, offrono la possibilità di una lettura mirata e personale della Passione e morte di Gesù. I quadri su cui si concentra l'attenzione di Giovanni Crisostomo sono quelli della presunzione di Pietro, della disperazione irredenta di Giuda, dell'incredulità dei giudei e della colpevole debolezza di Pilato, le figure positive del centurione, di Giuseppe di Arimatea, delle donne. La persona di Gesù attraversa tutti questi quadri. Egli, che non viene meno neanche per un momento alla sua missione di maestro, fa da contrappunto agli scompensi che ogni personaggio porta con sé e che riproducono anche i nostri limiti e le nostre cadute.
Destinatari
Un classico, per sacerdoti e diaconi. Ma anche per gruppi di ascolto.
Autore
Giovanni Crisostomo, vissuto a Costantinopoli nel IV secolo, ebbe tale soprannome, «Bocca d'oro», per i suoi sermoni di fuoco che duravano anche un paio d'ore. Con essi fustigava vizi e tiepidezze e dava severi richiami ai monaci indolenti e agli ecclesiastici troppo sensibili al richiamo della ricchezza, ma soprattutto ammaestrava e correggeva.
«Come può Cristo diventare il signore anche dei non-religiosi?». Come parlare di Dio senza religione? Che cosa può dire il vangelo in un mondo diventato «adulto», in cui il cristianesimo come religione istituita non ha quasi più visibilità? Sono alcune delle domande profetiche lanciate dalla sua prigione dal pastore luterano Dietrich Bonhoeffer, prima che i nazisti lo impiccassero nel 1945. L'autore del presente saggio traccia la «biografia teologica» di questo «resistente» della prima ora. Le parole di questo uomo di fede, che seppe andare fino in fondo nel suo impegno sia sul piano del pensiero che su quello dell'azione, hanno conquistato una pertinenza e un'attualità sempre maggiori, che rimangono vive anche agli inizi del XXI secolo.
Destinatari
Quanti desiderano conoscere il pensiero di questo teologo, pastore luterano, ucciso dal nazismo per la sua opposizione al regime.
Autore
ARNAUD CORBIC, nato nel 1969, è un francescano teologo e filosofo convertitosi al cattolicesimo a 22 anni. Attualmente insegna filosofia contemporanea presso il Pontificio ateneo Antonianum di Roma. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Camus et Bonhoeffer. Rencontre de deux humanismes (Labor et Fides, 2002); L'incroyance. Une chance pour la foi? (Labor et Fides, 2003); Camus. L'absurde, la revolte, l'amour (Les Éditions de l'Atelier, 2003).
Un pensiero al giorno, poche righe, ma intonate alla ricorrenza liturgica del calendario: sono l'invito di Antonio a orientare tutta la vita verso il Bene sommo che e Dio.
Nelle pagine di questo diario spirituale l'autore, con semplicità, autoironia ed una rara capacità di introspezione, ci presenta quella che potremmo definire la testimonianza unica di un'esperienza a diretto contatto con quella spiritualità indiana lontana dagli «swami propaganda» o dai «mercanti di advaita», ma fatta di quei «santi» il cui destino non è stato quello di essere conosciuti dal mondo. In un racconto scorrevole e avvincente ma allo stesso tempo incredibilmente profondo, con un'alternanza di slanci lirici, dialoghi intensi e sconvolgenti e situazioni umoristiche, il monaco benedettino Henri Le Saux, noto col nome di Abhishiktananda, ci accompagna nella sua «iniziazione alla vita monastica hindu». Egli abbandona poco a poco ogni pregiudizio ed ogni bagaglio intellettuale e la Montagna infine lo ripaga riconoscendolo come «uno dei suoi»
Destinatari
Chi è interessato ai valori anche di altre religioni e in particolare alle differenze, ma anche alle somiglianze tra cristianesimo e induismo.
Autore
Henri Le Saux (1910-1973) vero pioniere del dialogo tra cristianesimo e induismo, riuscì a penetrare a fondo nella spiritualità indiana, adottando il radicale modello monastico del sannyasa fino a essere riconosciuto dagli stessi hindu come uomo di Dio. Dopo un lungo periodo trascorso nell'India del sud, segnato dall'incontro con i santi indiani Ramana Maharshi e Sri Gñanananda, negli ultimi anni si ritirò in un eremo sull'Himalaya, alle sorgenti del Gange. Il suo sentirsi profondamente cristiano e nello stesso tempo profondamente hindu fu da lui sempre vissuto come una lacerazione interiore fino alla folgorante e risolutiva esperienza del «risveglio» che lo colse pochi mesi prima di morire.
«Una delle più grandi mistiche del XX secolo», così il card. Martini definisce Madeleine Delbrêl, una donna viva, radicale, senza compromessi, di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita. A vent'anni, come lei stessa racconta, da atea che era e si professava, fu letteralmente 'abbagliata da Dio'. Visse una vita di comunità, nel celibato, nella preghiera, nel lavoro e nella testimonianza del vangelo, quasi sempre a Ivry, cittadina operaia e marxista, sobborgo di Parigi. Si prodigò instancabilmente per i più poveri come assistente sociale, battendosi per i diritti degli operai e dei minori sfruttati. Fu animatrice di movimenti e associazioni ecclesiali e frequentò attivamente il sindacato, sostenendo con forza l'attività missionaria di molti preti operai. Il contenuto di questa lettera «Missionari senza battello» è una testimonianza della vita di Madeleine: un'eredità preziosa di vita vibrante di vangelo incarnato ogni giorno; una scelta missionaria tradotta e realizzata non necessariamente in paesi lontani, ma nel proprio ambiente e nella vita quotidiana.
Destinatari
L'opera interessa tutti e in particolare quanti vogliano conoscere le motivazione della scelta missionaria di una grande pensatrice del XX secolo.
Autore
Madeleine Delbrêl nacque a Parigi nel 1904 e vi morì nel 1964. Di lei è iniziato il processo di beatificazione.