Il conflitto israelo-palestinese, che infiamma il Medio Oriente dal 1948, riesplode periodicamente e si conferma come una delle principali cause di instabilità della regione. Dalla nascita dello stato di Israele lo scontro tra sionismo ebraico e nazionalismo arabo ha creato fratture ideologiche divenute via via sempre più profonde a causa di diversità culturali, ostilità religiose, disuguaglianze economiche. Come conciliare la ricerca degli ebrei di una patria sicura dopo secoli di persecuzioni culminate nell'orrore della Shoah con la rivendicazione di uno stato autonomo da parte del popolo palestinese? Tim Marshall, esperto di geopolitica internazionale, analizza le barriere non solo fisiche che ostacolano il dialogo fra i due popoli e mette in luce le radicali divisioni al loro interno che rendono al momento difficile, forse impossibile, una soluzione pacifica e duratura del conflitto.
Il 1º gennaio 1948 entrava in vigore, dopo l'approvazione dell'Assemblea Costituente con 453 voti a favore e 62 contrari, la Costituzione italiana. Il settantesimo anniversario della sua promulgazione offre l'occasione per la rilettura del testo che ha posto le basi della nostra repubblica e che, anche in tempi recenti, è stato oggetto di un partecipatissimo dibattito politico: per conoscerne i principi, per comprenderne lo spirito, per riscoprire - come ci invita a fare Gherardo Colombo nella sua prefazione - l'ideale di dignità e di uguaglianza che ne incarna il valore fondamentale. Prefazione di Gherardo Colombo.
Nella prima e più celebre delle sue Consolazioni Seneca si rivolge a Marcia, affranta in seguito alla prematura scomparsa del figlio Metilio. Richiamandosi alla forza d'animo della donna il filosofo la conforta e la sprona a trovare le risorse necessarie per risollevarsi da un lutto di fronte al quale «il tempo, rimedio naturale anche contro gli affanni più gravosi, si è rivelato del tutto inefficace». Lettera a una madre che ha perso il figlio ( Consolazione a Marcia il titolo originale dell'opera) è una delle più antiche riflessioni sulla morte, sulla fugacità del tempo e sul potere terapeutico della parola, e al tempo stesso un appassionato inno alla vita, troppo breve solo per quanti non sono in grado di apprezzarla.
Questo volume raccoglie i versi scritti da Mario Luzi per la Via Crucis al Colosseo presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II in occasione della Pasqua del 1999. Si tratta di un'altissima meditazione sull'incarnazione, la morte e la resurrezione di Gesù, rivolta a laici e credenti. Lo stesso Luzi ricorda che, quando gli venne proposto di scrivere questo testo, "l'immaginazione già in moto mi prefigurò un testo poematico di cui Gesù fosse l'unico agonista. In un ininterrotto monologo Gesù nella tribolazione della Via Crucis avrebbe confidato al Padre la sua angoscia e i suoi pensieri dibattuti tra il divino e l'umano, la sua afflizione e la sua soprannaturale certezza."
Il fabbro Vakula è innamorato di Oksana, la ragazza più bella del villaggio di Dikan'ka, ed è determinato a sposarla. Il suo progetto viene però ostacolato dal diavolo in persona, che da tempo medita di vendicarsi di lui e di tutte le «frottole che ha messo in giro sui diavoli»: quatto quatto sale in cielo, ruba la luna e se la infila in tasca, mentre Dikan'ka cade nell'oscurità più nera. «La notte prima di Natale», pubblicato nel 1832 nella raccolta «Le veglie alla fattoria vicino a Dikan'ka» e qui proposto nella traduzione di Paolo Nori, è una prova magistrale dello stile di Gogol': come lo ha definito Nabokov, «qualcosa di ridicolo e di stellare al tempo stesso».