Stacce... ma che parola è? Il romanesco "Stacce" viene usato per incoraggiare in modo ironico qualcuno ad accogliere la vita così com'è. Questo manualetto di auto-aiuto, scritto da una coach professionista, è un invito a stare nella vita in modo positivo per affrontare col piede giusto le circostanze sfidanti, le situazioni che non possiamo cambiare. "Stacce" non è "rassegnarsi" ma è la possibilità che diamo a noi stessi di entrare pienamente in ciò che siamo chiamati a vivere, per coglierne le opportunità e farne qualcosa di bello, utile, nostro. Ecco un piccolo manuale per imparare a stare nella realtà anche quando i venti sono contrari e a sdrammatizzare per cogliere il buono da ogni cosa.
Un breve libro che tratta il tema dell'ascolto traendo spunto da alcune pagine del Vangelo. Ancora una volta un breve dialogo fra due amici, l'autore ed un amico, in cerca di risposte nella vita, che in breve si trasforma nella aperta e libera meditazione di alcuni passi del Vangelo. Un terzo episodio che contribuisce, se possibile, a cambiare la prospettiva della vita spesso dettata da ritmi martellanti che non consentono di vivere con serenità. Si lascia spazio a tutto nella vita, ma assai poco alla Parola, ed allora nella ricerca di un reale equilibrio si comprende che la meditazione del Vangelo lascia posto ad una visione non più obbligata dal caos circostante ma con una ritrovata serenità ed attraverso il vero Ascolto.
Siamo una generazione che chiede segni, e che forse ne ha anche un reale bisogno. Tuttavia, a ben vedere, questi segni sono già tutti nella nostra vita, solo che occorre riscoprirli. In questo piccolo libro di riflessioni esegetiche dei vangeli che riportano i miracoli e segni operati da Gesù, l'autore ha saputo sintetizzare dei commenti molto belli che accompagnano il lettore in profondità. Un aiuto per comprendere e scrutare la Parola, ed amarla sempre di più.
Dissimulare disappunto, contrarietà e malcontento. Accondiscendere, fare del tutto per gratificare gli altri e non scontentarli. Sorridere a una battuta che non fa ridere. Essere buoni a tutti i costi. Questi sono alcuni dei sintomi della "sindrome dei buoni-per-forza". Una stortura che ha molto a che fare con la paura di non essere amati. Per imparare a "non essere buoni" occorre scoprire un amore più grande, incondizionato, gratuito. Solo in risposta a questo amore è possibile riappropriarsi della propria franchezza, sbarazzarsi di quell'atteggiamento buonista che non serve proprio a nessuno e diventare sempre di più noi stessi. Prefazione di Maura Laurenti.
Un incontro fra due amici, uno credente e l'altro scettico. Un uomo che per la prima volta nella sua vita avverte una spinta interiore a sapere qualcosa di più sul Signore. Un uomo che sente il bisogno di affrontare i suoi dubbi spirituali. Una dialettica che si articola attraverso la rilettura di tre parabole: "Gesù e la samaritana"; "Il padrone e gli operai della vigna"; "Il figliol prodigo". Vangelo che diventa traccia per il cammino di vita e occasione di annuncio.
Quale studi intraprendere? A che lavoro ambire? Sposarsi o non sposarsi? Quante domande ogni giorno. Spesso, ciò che vogliamo davvero, ma davvero davvero, non è stagliato chiaramente davanti a noi, ma rimane coperto da tanti "voglio" e "non voglio". Come orientarsi, come distinguere un desiderio autentico da un altro condizionato dalle paure, dalle idolatrie, dai nostri stessi inganni? "Lo vuoi davvero" è un libro che accompagna a discernere il senso dei nostri desideri, i movimenti profondi del cuore, per comprendere ciò che sembra facile ma che facile non è: sapere cosa vogliamo davvero.
L'autore ci propone un breve studio sul tema del pane, quale ulteriore approfondimento dopo la pubblicazione del suo libro Sacramenti e inculturazione. Per un cammino in una Chiesa in uscita, e soprattutto dopo aver accolto il gesto compiuto dal nuovo arcivescovo di Bari, Mons. Satriano, quando nel suo insediamento, a sorpresa, consegnò ai presenti "un semplice pezzo di pane" invitando tutti a prendere "la forma del pane per vivere il dono e il servizio". Viene proposta una riflessione sull'attualità del tema e sul valore intrinseco e simbolico di questo irrinunciabile alimento che in Cristo, "pane spezzato", assume un più alto valore di comunione e condivisione.