Una mappa per orientarsi tra le grandi idee economiche di oggi e di ieri. Le coordinate sono quelle dell'Economia Civile, che oggi è diventata una prospettiva di studio sull'economia a partire da parole chiave come reciprocità, fraternità e pubblica felicità.
L’economia e i carismi; il mondo disincantato della società di mercato fatto di profitto, ricerca del tornaconto e di denaro, e la dimensione ricca di spiritualità, di gratuità e ideali dei carismi. Sembrano a prima vista due realtà distanti. Ma non è così. È quanto dimostrano gli Autori del volume. La storia, quella economica compresa, è anche il risultato dell’azione dei carismi. In particolare di Benedetto da Norcia e di Francesco d’Assisi. Il monachesimo, ad esempio, ha creato il lessico economico della rivoluzione commerciale dell’Europa attorno all’anno Mille e le premesse teologiche e culturali per la nascita dell’economia mercantile; il francescanesimo ha dato vita alla prima vera scuola di pensiero economico (Ockam, Scoto, Olivi…), che ha fornito le categorie per interpretare la civiltà comunale. Un approccio originale e sorprendente.
I saggi qui riuniti - che onorano la memoria di Pier Luigi Porta, economista insigne e generoso - ruotano intorno al grande tema di come riaffermare, nelle condizioni storiche attuali, il principio cooperativo nelle relazioni tra persone e tra imprese che operano in un mercato già divenuto globale. Da angolature diverse e sulla scorta di una pluralità di approcci teorici, gli Autori dei dieci scritti mirano a riattualizzare la tradizione di pensiero dell'economia civile, saggiandone la capacità di concorrere a sciogliere nodi problematici quali la crisi della fiducia istituzionale, le difficoltà di affermare le ragioni della libertà positiva, il peggioramento della felicità pubblica, l'eccesso delle varie forme di competizione posizionale. La prospettiva di sguardo che questo volume avanza fa perno sull'accoglimento, nel discorso economico, della categoria del dono come gratuità, una categoria che è stata improvvidamente espunta dalla sfera pubblica nel corso degli ultimi due secoli.
La teoria manageriale dell'impresa dalla prospettiva della persona uno degli aspetti fondamentali per una "crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva". La crisi in cui versa la società occidentale è, prima ancora di essere economica, una crisi culturale, sociale e relazionale. Tale situazione spinge anche il mondo delle imprese ad un radicale ripensamento di sé come soggetto sociale. Si tratta di un ripensamento profondo che andando alle radici della propria cultura spinga l'impresa a riflettere su se stessa non come oggetto astratto, bensì come soggetto plurale concretamente "inserito in", ed al tempo stesso, "espressione di" uno o più contesti sociali. Alla base di questa nuova prospettiva: le persone, con la loro capacità e intelligenza per una impresa che vuole investire sul capitale umano, rispettare l'ambiente sviluppando processi produttivi ecocompatibili, curando qualità, sicurezza e affidabilità dei prodotti, sicurezza e stabilità dell'ambiente di lavoro, investendo nella comunità e nei rapporti con il territorio.
L'Altra metà dell'economia. L'economia invisibile agli occhi dell'economia, che ha per protagonista la gratuità. La gratuità intesa come Charis, come dono è una dimensione costitutiva della vita e dell'essere umano, anche dell'homo oeconomicus. Quando l'economia nasce nel 700/800, le virtù della gratuità, della libertà e del rispetto della persona erano una dimensione che faceva parte della cultura del tempo, presente e abbondante. Oggi riportare la gratuità dentro l'economia significa ribaltare le logiche del profitto e della finanza per rimettere al centro dell'economia la persona e le sue motivazioni, la sua dignità, gli ideali, i sentimenti, i poveri. Il libro sottolinea il contributo fondamentale e insostituibile svolto dalle comunità carismatiche religiose e dal genio femminile nello sviluppo economico, sociale, culturale della nostra civiltà. Ed evidenzia il fondamentale apporto offerto da imprenditori, politici, giornalisti, oggi capaci di quella Charis che dà loro la capacità di uno sguardo diverso sul mondo e nella società contemporanea.
L'economia di comunione, progetto nato in Brasile nel 1991 su iniziativa di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei focolari, è espressione di un agire economico che coniuga le regole e i valori dell'impresa con i valori della comunione. Attualmente coinvolge più di 700 imprese in tutto il mondo ed è oggetto di interesse e studio da parte di insigni economisti, sociologi, filosofi. Il presente studio ne ripercorre l'origine e gli sviluppi; gli obiettivi delle aziende che aderiscono al progetto, quali le problematiche di governance delle stesse e quali direttrici si possono individuare per misurare, rendicontare e comunicare all'esterno e all'interno le loro risultanze aziendali. Nella parte finale si analizza la problematica delle aggregazioni aziendali, definite poli che stanno contribuendo allo sviluppo dei luoghi in cui hanno sede, diventando veri propulsori di crescita, economica, umana e culturale.