Due amici: Pierre Claverie, un vescovo cattolico, Mohamed Bouchikhi, un giovane musulmano. Il primo ha scelto di restare in Algeria per testimoniare Cristo dentro la violenza del terrorismo. Il secondo ha deciso di diventare il suo autista. Intorno a questi due personaggi, reali come la vita e la morte, infuria la guerra civile: siamo nell’Algeria degli anni Novanta, 150mila morti ammazzati nello scontro fratricida fra integralisti islamici e militari. Queste due voci raccontano un’amicizia in grado di vincere, spiritualmente, anche la morte: il vescovo Pierre che resta a fianco del suo popolo come chi rimane «al capezzale di un fratello ammalato, in silenzio, stringendogli la mano». Per questo motivo oggi la chiesa lo riconosce martire. E l’autista Mohamed, ben consapevole del rischio, che resta accanto all’amico cristiano in pericolo di vita. Fino alla fine, fino a quel drammatico 1° agosto 1996. In queste pagine Pierre e Mohamed, ricostruiti con squisita profondità e impareggiabile delicatezza da Adrien Candiard, ci trasmettono un’incrollabile verità: «Amare non è forse preferire l’altro alla propria vita? Senza la morte non ci sarebbe nulla da preferire a noi stessi».
Il racconto semiserio di una tranche di vita di una donna che insegue una forma di vita urbana fuori dagli schemi: dove sia più importante "essere-con" che avere; dove saper trovare la bellezza a un passo dalla monnezza; dove scovare perle di saggezza metropolitana sul bus come in condominio. Nella "città da condividere" l'autrice ha scopertola sua "vocazione", visto che non si erano aperte per lei le porte del monastero (era un 1° di aprile!).
Autore:
Frei Betto
Frate domenicano, nato a Belo Horizonte (Mato Grosso, Brasile) nel 1944. È giornalista e ha fatto studi di antropologia, filosofia e teologia. Costante e articolato il suo impegno presso i movimenti popolari, le comunità ecclesiali di base e le pastorali sociali della chiesa. Nel 2003-04 è stato consulente speciale del presidente Lula e coordinatore della mobilitazione sociale del Programma "Fame Zero". Dal 2007 è membro della Commissione Giustizia e Pace della diocesi di São Paulo. È socio fondatore del Programma "Tutti per l'educazione". Autore di cinquantadue libri, nel 1982 ha vinto il principale premio letterario brasiliano, il Jabuti.
Contenuti:
"Quell'uomo chiamato Gesù" nacque in Galilea poco più di duemila anni fa.
Impregnato di amore e perdono, da quel distretto marginale dell'Impero Romano cambiò la storia del mondo.
Con la forza di un romanzo e lo stile impressogli da un narratore sperimentato, questo libro fa riscoprire sotto una luce nuova la figura di Gesù, tanto a chi non ha familiarità con i Vangeli come a chi li frequenta da sempre.
Attento all'ambientazione storica, e al tempo stesso ricco di messaggi calzanti per il nostro tempo quanto per la Gerusalemme di allora, questo grande racconto attualizza la vita di Gesù per gli uomini e le donne del XXI secolo.