La scuola cattolica assolverà al suo importante compito nella misura che la sua proposta formativa continuerà a realizzarsi come proposta di qualità, in grado di onorare per intero la sua specificità. Il testo muove dalle dinamiche complessive della scuola italiana; presenta ragioni e valore della scuola cattolica e offre alcuni orientamenti pastorali. La Nota giunge "ad oltre trent'anni dal precedente documento pastorale su La scuola cattolica, oggi, in Italia (1983)" con la volontà di "aggiornare lo sguardo della comunità ecclesiale sulla presenza della scuola cattolica nel nostro Paese".
La traccia è un testo aperto, che vuole stimolare un coinvolgimento diffuso verso il Convegno Ecclesiale Nazionale (Firenze, 9-13 novembre 2015), arrivando per quanto possibile a tutte le realtà delle nostre Chiese locali. Tale traccia, volutamente, non è esaustiva, ma sarà accompagnata nel sito web da materiali di approfondimento come la lettura tematica delle esperienze e testimonianze pervenute, lo sviluppo di singoli paragrafi del documento, alcune proposte su come utilizzare la traccia nei vari contesti di base. Obiettivo di questa traccia è di continuare un dialogo e un cammino, stimolando la consapevolezza ecclesiale, e cercare insieme vie nuove per affrontare le sfide coltivando la pienezza della nostra umanità, più che formulare teorie umanistiche astratte o offrire programmi e schemi pastorali precostituiti.
Dopo un lungo cammino, fatto di ascolto e di mediazione, a conclusione di un decennio di sperimentazioni catechistiche e nell'orizzonte dell'impegno educativo del decennio, i Vescovi consegnano alla Chiesa italiana e al popolo di Dio il testo del nuovo documento (approvato il 21 maggio scorso) intitolato Incontriamo Gesù. Orientamenti per l'annuncio e la catechesi in Italia. Tra le sottolineature maggiormente rimarcate dai Vescovi, la figura e la formazione del catechista, il senso del Mandato, il ruolo dei padrini, l'importanza dell'Ufficio Catechistico diocesano e, non ultimo, la necessità di dotarsi di strumenti che veicolino la ricchezza dei contenuti della fede. Il Documento raccoglie l'esortazione di papa Francesco di non attardarsi ancora su una pastorale di conservazione di fatto generica, dispersiva, frammentata e poco influente per assumere, invece, una pastorale che faccia perno sull'essenziale.
Questa 47ª Settimana Sociale ha voluto mettersi accanto alle famiglie e alle loro sofferenze, per invitare tutti a prendersi cura della "famiglia". La crisi che viviamo oggi penetra e aggredisce i generi e le generazioni; gli uomini e le donne e ciascuna età.Riconoscere pertanto e sostenere la famiglia nella sua realtà e nel suo "mestiere" è un modo efficacissimo e primario per tutelare efficacemente i diritti della persona e dare un futuro abitabile alla città. Dal confronto svoltosi a Torino sono emerse tre priorità: l'istituto familiare ha un ruolo pubblico; è necessario superare uno "stato sociale" senza sussidiarietà; è urgente ridare spessore alla libertà educativa.
Nella stagione post-conciliare è rifiorita la forma di consacrazione dell'Ordo Virginum, che ha radici molto antiche, ma presenta anche concreti tratti inediti. Le donne che hanno riconosciuto in questa particolare forma di vita la loro vocazione, come pure i Vescovi che hanno accolto e promosso questo carisma, avvertono la necessità di orientamenti e indicazioni per elaborare criteri comuni e attivare prassi condivise di discernimento, di formazione e di cura pastorale delle donne consacrate nell'Ordine delle Vergini. La storia di un carisma e i frutti di santità che ne derivano si possono conoscere solo nei tempi lunghi e nella docilità allo Spirito di Dio. Le presenti indicazioni pastorali hanno lo scopo di offrire punti di riferimento per orientare scelte concordi nelle Chiese particolari che vivono in Italia, in attuazione della normativa ecclesiastica vigente.
La Conferenza Episcopale Italiana, sulla base delle indicazioni fornite con la Lettera circolare del 3 maggio 2011 della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha elaborato e approvato nel mese di gennaio 2014, le linee guida da applicare nelle varie diocesi in caso di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici o di membri appartenenti a istituti religiosi. Il testo è diretto a facilitare la corretta applicazione della normativa canonica vigente e a favorire un corretto inquadramento della problematica in relazione all'ordinamento dello Stato italiano. Emerge l'importanza, innanzitutto, di proteggere e sostenere le vittime di tali abusi e le loro famiglie e inoltre è posto l'accento sulla necessità di prevenire tali gravi fenomeni con un'adeguata formazione dei futuri sacerdoti e religiosi.
Questo agile documento è il testo preparatorio della prossima Settimana Sociale sul tema La famiglia, speranza e futuro per la società italiana, che si terrà a Torino nei giorni 12-15 settembre 2013 (la prima dopo la beatificazione del suo fondatore, il Beato Giuseppe Toniolo). Poiché la valorizzazione della famiglia «costituisce un pilastro fondamentale per costruire una società civile davvero libera, a cominciare dalla libertà religiosa e da quella educativa», ci si propone in queste pagine di suggerire alcuni spunti di analisi e di riflessione sui valori legati alla famiglia, sulla enorme potenzialità che essa rappresenta per tutta la società e sui pericoli che deve affrontare nel contesto sociale odierno. Le pagine che seguono sono divise in tre parti e riguardano rispettivamente la struttura profonda della famiglia, al cui centro stanno la dignità della persona e la sacralità della vita umana (I parte); il legame tra la famiglia e la società, con la prima che rappresenta la cellula fondamentale e il modello della seconda (II parte); l’intreccio strettissimo tra la famiglia e le dimensioni del lavoro e dell’economia (III parte).
Tra le proposte più significative rivolte ai ragazzi e ai giovani, per offrire loro percorsi educativi in grado di rispondere alle sfide del nostro tempo, assume una particolare rilevanza quella dell’oratorio, realtà ricca di tradizione e nello stesso tempo capace di garantire un continuo rinnovamento per
andare incontro alle odierne esigenze educative. L’oratorio esprime il volto e la passione educativa della comunità, che impegna animatori, catechisti
e genitori in un progetto volto a condurre il ragazzo a una sintesi armoniosa tra fede e vita. La presente Nota in primo luogo ribadisce l’impegno educativo delle comunità ecclesiali nei confronti dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, riconoscendone la soggettività e valorizzando i talenti di cui sono portatori e sviluppa una riflessione
in termini di pastorale integrata per rendere ancora più visibile il volto missionario ed educativo della parrocchia, quale risposta al secolarismo che determina sempre più l’abbandono della fede e della vita ecclesiale da parte delle nuove generazioni.
Nell’intento di annunciare il Vangelo a uomini e donne che compiono il passo significativo del matrimonio, in anni recenti è stata data vita a feconde esperienze di comunione in tal senso, raccolte nel Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia del 1993. Successivamente una vasta indagine sui percorsi di preparazione al matrimonio, compiuta negli anni 2008-2009 dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia con il supporto del Centro Internazionale Studi Famiglia ha permesso una vasta e capillare conoscenza della prassi in atto, nella varietà e ricchezza, ma anche evidenziando problemi e difficoltà.
Questo ha sollecitato l’ufficio competente a proporre questo documento, in cui viene evidenziato come l’itinerario di preparazione al matrimonio sarà tanto più valido se assume il carattere di un autentico percorso di fede. Infatti, mentre «sostiene i fidanzati in una rinnovata adesione al Signore, offre loro l’occasione per ripartire nella fede, raccogliendo domande e richieste profonde che essi pongono alla Chiesa».
Dopo aver chiarito che la Chiesa è «madre accogliente», i vari capitoli affrontano il tema dell’affettività e dell’innamoramento (II), il percorso verso il matrimonio (III), verso la celebrazione delle nozze (IV) e quindi le giovani coppie in cammino.
Pur chiaro nei principi, il testo è sempre positivo e propositivo.
Destinatari
• Più direttamente ai parroci e a tutti coloro che collaborano nei corsi di preparazione al matrimonio.
• Ma anche a tutta la comunità cristiana che è chiamata a collaborare in diverse forme nell’accompagnamento verso il sacramento del matrimonio: «Questo documento si rivolge ai presbiteri e agli sposi, alle persone consacrate, ai laici impegnati nell’azione pastorale e a tutti coloro che, nella comunità cristiana, hanno a cuore che si compia un buon cammino verso le nozze».
Ridestare aspirazioni e tensione ideale; richiamare a valori e atteggiamenti ritenuti importanti. Ecco lo scopo di questa specie di «regola di vita»: una traccia spirituale per i preti romani. Essa prende il via dalle parole dell’omelia che Benedetto XVI ha pronunciato nel giorno del suo sessantesimo di ordinazione sacerdotale (29 giugno 2011), quando ha ricordato che il frutto maturo che ogni sacerdote è chiamato a portare è l’amore di Dio, che si esprime nella fedeltà a Cristo e alla Chiesa e non è esente dalla sofferenza.
Come bene esprimono poi i vari capitoli: Perché sei sacerdote/Con chi sei sacerdote/ Per chi sei sacerdote/Come sei sacerdote/Dove sei sacerdote/Per continuare a formarti/ La gioia di essere sacerdote/, il testo racchiude un invito a ogni sacerdote a rivisitare le ragioni del proprio essere prete.
Il sacerdozio è dono di Cristo, che rende strumenti del suo amore salvifico per tutti; richiede fedeltà alla Parola, volontà di porsi al servizio della comunità cristiana, di testimoniare il Risorto; come la volontà di alimentare la comunione con il Papa, il proprio vescovo e tutto il presbiterio, coltivando la vita di fede, l’impegno della propria scelta e la formazione permanente.
Punti Forti
Il testo costituisce una specie di «regola di vita» per i sacerdoti, in particolare della diocesi di Roma.
Sottolinea con forza come il sacerdote deve essere uomo a servizio degli altri;
Favorire l’unità e la corresponsabilità dei laici e prestare attenzione ai più deboli.
Il volume, che contiene una dedica autografa di Benedetto XVI, è confezionato in modo ricercato, stampato su carta patinata. Sarà consegnato dal Papa ai sacerdoti della diocesi di Roma in occasione di un incontro in calendario per febbraio 2012.
Destinatari
Sacerdoti, clero romano.
La 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che si è svolta a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre 2010, è stata un evento ricco di speranza.Tre sono state le parole chiave attorno alle quali sono state articolate tutte le discussioni: unità, speranza e responsabilità.
L’intento di questo documento conclusivo, rivolto a tutti gli italiani, credenti e non credenti, è quello di contribuire all’approfondimento e all’assimilazione di quanto emerso in quei giorni. In particolare, il testo ribadisce che il servizio al bene comune del Paese è un servizio che possiamo rendere insieme, perché la Chiesa non cerca l’interesse di una parte della società, ma è attenta all’interesse generale, e sprona soprattutto i cristiani a impegnarsi di nuovo in politica, perché il vivere sociale sempre di nuovo acquisti forma di città.
«l’impegno per il bene comune, fatto proprio dai credenti con rinnovata coscienza, è il modo migliore per prendere parte al presente della civitas italiana: sia facendo memoria del cammino percorso nei centocinquant’anni della vicenda unitaria, sia affrontando le difficoltà e le opportunità del tempo presente» (n. 7).
Punti forti
Documento conclusivo, fondamentale, che presenta una sorta di vademecum per i cattolici in politica.
I temi analizzati sono di grande attualità: dal federalismo ai 150 anni dell’Unità d’Italia, dal Mezzogiorno a proposte molto concrete su come uscire dalla crisi economica e politica del nostro Paese.
Destinatari
Larghissimo pubblico
Ecco il testo degli Orientamenti pastorali, in cui i Vescovi tracciano concretamente il cammino per il prossimo decennio. Tutte le componenti della Chiesa italiana (famiglie, parrocchie, scuole, sacerdoti, religiosi, laici) sono invitate a una sorta di alleanza educativa per trasmettere alle nuove generazioni la vita buona, vera e giusta del Vangelo.
La lettera di indizione dell’anno sacerdotale, voluto da Benedetto XVI (2009-2010), ne indicava così la finalità: «Promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte e incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi».
A conclusione di quest’anno sacerdotale e soprattutto per cercare di coglierne i frutti e l’eredità, questo prezioso volumetto dell’Arcivescovo di Chieti-Vasto vuole essere un ulteriore contributo per riscoprire il grande dono per tutti che è la vocazione all’ordine sacro e offrire impulsi a chi lo ha ricevuto per viverlo con sempre nuovo entusiasmo, nella gioia impagabile della fedeltà a Dio e alla Chiesa.
Punti forti
Prezioso sussidio per approfondire e tenere viva l’eredità dell’anno sacerdotale, nonché suggestiva meditazione sul sacerdozio rivolta soprattutto ai giovani preti. La fama e l’importanza dell’Autore ne fanno un titolo che non passa inosservato.
Destinatari
Soprattutto sacerdoti.
L’autore
Bruno Forte, nato a Napoli nel 1949, sacerdote nel 1973, dottore in teologia nel 1974 e in filosofia nel 1977, è stato a lungo titolare della cattedra di teologia dogmatica nella Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a Napoli. Ha trascorso lunghi periodi di ricerca a Tubinga e a Parigi e ha tenuto lezioni e conferenze in molte università europee e americane. Il 26 giugno 2004 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto. Delle sue opere (molte delle quali tradotte nelle più importanti lingue del mondo) la principale è la «Simbolica Ecclesiale», pubblicata dalle Edizioni San Paolo in otto volumi tra il 1981 e il 1986.
Concepito come una sorta di «agenda per crescere», questo documento preparatorio per la 46a Settimana Sociale che si terrà a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre 2010, intende offrire alcuni preziosi suggerimenti per declinare nel migliore dei modi possibili oggi, in Italia, la nozione di bene comune.
punti forti
Documento fondamentale, indispensabile per prepararsi a seguire i lavori della 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani.
Visti i temi trattati, avrà certamente una larga risonanza sui giornali.
destinatari
Larghissimo pubblico.
In occasione del quarantesimo di pubblicazione del "Documento di base. Il rinnovamento della catechesi (2 febbraio 1970)", la Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi ne ribadisce le linee portanti. Oltre a evidenziare gli effetti positivi che esso ha prodotto nell’azione pastorale vengono anche segnalate le sfide con cui devono fare i conti oggi l’evangelizzazione e la catechesi, e le nuove esigenze a cui devono rispondere nel contesto del nostro Paese, profondamente mutato rispetto a quarant’anni fa.
Punti forti
Documento che, oltre a celebrare un evento, delinea anche un bilancio della catechesi in Italia a quarant’anni di distanza.
Destinatari
Larghissimo pubblico.
Il 21 gennaio 2008 papa Benedetto XVI ha scritto una Lettera alla Diocesi e alla Città di Roma in cui ribadisce quanto già affermato durante l’annuale convegno ecclesiale del giugno 2007: «L’esperienza quotidiana ci dice – e lo sappiamo tutti – che educare alla fede oggi non è un’impresa facile. Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla di una grande “emergenza educativa”...».
Il 6 marzo 2010 la Diocesi di Roma celebrerà un importante Convegno su questo tema. Cogliendo questa occasione, mons. Lorenzo Leuzzi ha redatto un breve commento teologico-pastorale alla Lettera di Benedetto XVI al fine di un rinnovamento dell’impegno educativo fondato non su indicazioni sociologiche o fenomenoligiche, ma sulle radici proprie del cristianesimo.
Non c’è alcun dubbio che l’impegno educativo verso le nuove generazioni rappresenti una sfida decisiva per il futuro della fede. La comunità cristiana deve affrontare con serenità questa nuova sfida.
Punti forti
L’attualità del tema dell’educazione.
Trasmettere la fede alle nuove generazioni è una sfida decisiva per il futuro della Chiesa.
In appendice viene riportato il testo della Lettera di Benedetto XVI
Destinatari
Genitori, insegnanti, sacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative.
Autore Lorenzo Leuzzi, sacerdote della Diocesi di Roma, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni presso l’Università di Bari, il dottorato in teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana e la licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Dal 1984 ha svolto il ministero di assistente ecclesiastico della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 1991 è direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma e segretario della sezione Scuola-Catechesi-Università del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Tra le sue pubblicazioni più recenti, Atene e Gerusalemme di nuovo insieme, Città del Vaticano 2007. Con Paoline: Allargare gli orizzonti della razionalità. I discorsi per l’Università di Benedetto XVI, Milano 2008.
È un invito al coraggio e alla speranza questo nuovo e importantissimo documento dell’Episcopato Italiano, pubblicato a vent’anni da un altro fonda- mentale documento: Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno. I vescovi italiani riprendono la riflessione sul cammino della solidarietà nel nostro Paese, con particolare attenzione al Meridione d’Italia e ai suoi problemi irrisolti, riproponendoli all’attenzione della comunità ecclesiale nazionale.
Tra i problemi denunciati, il «cancro» della mafia, la mancanza di lavoro, una classe politica inadeguata, la povertà, la disoccupazione e l’emigrazione, soprattutto dei giovani.
Camminare insieme nella comunione per la missione
di Renato Corti
Si tratta della Lettera pastorale di mons. Renato Corti, vescovo di Novara, per l’anno 2009-2010.
Ricollegandosi al cammino pastorale degli anni precedenti e soprattutto all’esperienza della Visita pastorale, viene affrontato il tema del «camminare insieme»in tutta la sua ampiezza e con attenzione agli aspetti ecclesiologici.
Ripercorrendo gli Atti degli Apostoli, e spulciando anche dalle Lettere di Paolo, passa in rassegna alcuni suoi collaboratori (Barnaba, Sila, Lidia,Timoteo ecc.) per sostare sulla missione, e chiarire così che cosa si intenda quando si parla del volto missionario delle Parrocchie. Ne emerge l’esigenza della comunione, per una testimonianza efficace: ogni parrocchia deve essere una casa e una scuola di comunione, secondo la bella formula-invito di Giovanni Paolo II.
Nell’ultima parte tratta esplicitamente delle Unità pastorali, verso cui si sta muovendo la Diocesi, precisandone caratteristiche e modalità.
Il testo riprende il titolo (e anche qualche contenuto) di una Lettera pastorale del card. Pellegrino del 1971, a cui la tematica di questa Lettera è ispirata.
Mentre la lettera precedente era indirizzata soprattutto ai «fedeli laici adulti», questa è un invito a tutti i membri della Chiesa locale (sacerdoti, diaconi, religiosi, laici, associazioni e movimenti) a camminare insieme nella missione evangelizzatrice e crescere così responsabilmente nella vita ecclesiale.
punti forti
Responsabilità di tutti nella Chiesa locale. Apertura alle nuove forme di collaborazione e condivisione nella vita parrocchiale e diocesana. Dialogo nella collaborazione
autore
Renato Corti, nato a Galbiate (Lecco) nel 1936, ordinato sacerdote il 28 giugno 1959, è vescovo di Novara dal 1990. È stato vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 2000-2004. Presso Paoline Editoriale Libri ha pubblicato: Un giovane diventa cristiano. L’esperienza di sant’Agostino, Milano 20043, Splendete come astri nel mondo. I ragazzi, i giovani e la loro crescita cristiana, Milano 2006; Rivestitevi di Cristo. Eucaristia e parola di Dio: la sorgente e l’alimento della maturità cristiana (Milano 2007); Fate quello che egli vi dirà.Vivere da cristiani nel mondo (2008).
Questo libro nasce dal desiderio di contemplare e trasmettere l’esperienza di Paolo, del suo speciale incontro con Gesù. Un incontro che diventa l’inizio di una straordinaria storia di evangelizzazione.Paolo parla a tutti:per la ricchezza della sua umanità e per la forza della sua interiorità,trasformate da Cristo e dalla sua parola.Paolo riesce a parlare a ogni persona perché ha incontrato Cristo. È questo il cuore dell’evangelizzazione: il coraggio di riconoscere in Cristo un ineffabile tesoro,l’unico tesoro. Nelle parole di Paolo monsignor Santo Marcianò, da pastore, ritrova e chiede di ritrovare le linee per un annunzio evangelico innestato nei nostri tempi e nei bisogni reali della Chiesa e della gente. In particolare, attraverso il messaggio paolino, egli ripercorre i solchi tracciati dal Convegno Ecclesiale di Verona,raggiungendo i diversi «ambiti» della vita quotidiana da rievangelizzare con un’autentica pastorale della speranza. «Paolo “continua a parlare”al nostro cuore di figli di Dio, che hanno incontrato Cristo;ma anche al cuore di tanti «lontani»,perché le sue parole hanno una forza segreta che le ha ispirate e le continua a rendere straordinariamente efficaci ancora oggi». (mons.Santo Marcianò)
AUTORE Santo Marcianò è nato a Reggio Calabria il 10 aprile 1960. Ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 9 aprile 1988. Il 6 maggio 2006 è stato nominato,da Benedetto XVI,arcivescovo di Rossano-Cariati;ha ricevuto la consacrazione episcopale il 21 giugno 2006. È segretario della Conferenza Episcopale Calabra.Fra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Signore insegnaci a parlare. Il Padre nostro: «vocabolario» della preghiera e dell’amore, (Cinisello Balsamo [MI] 2008); La fecondità spirituale nella liturgia e nei ministeri (Roma 2008).
Si tratta della seconda Lettera pastorale di mons. Carlo Ghidelli, Arcivescovo di Lanciano Ortona,per l’anno paolino,che egli intende «valorizzare al meglio per rafforzarci nella comunione con il Papa e per la crescita spirituale e la formazione missionaria delle comunità parrocchiali» (dalla Introduzione). Mentre nella prima ha cercato di dare un ritratto a tutto tondo di Paolo, sulla traccia delle sue Lettere,in questa approfondisce il tema di Paolo come missionario del Vangelo, seguendo la narrazione degli Atti degli Apostoli. Anche questa Lettera pastorale è scritta in modo semplice e presenta le caratteristiche della personalità missionaria dell’apostolo delle genti,nell’annuncio del Vangelo. Alla fine della Lettera,viene proposto un itinerario che permette di accostare la narrazione degli Atti alle lettere di Paolo. Ne emerge un Paolo afferrato da Cristo, e lanciato nella missione, a cui associa collaboratori vari,e per cui spende la vita:in sintesi un Paolo «missionario doc».
AUTORE Carlo Ghidelli, nato a Offanengo, diocesi di Crema,il 24 aprile 1934;ordinato presbitero il 28 giugno 1958;eletto alla sede arcivescovile di Lanciano Ortona il 25 novembre 2000;ordinato vescovo il 14 gennaio 2001. È Presidente della Conferenza Episcopale AbruzzeseMolisana. Rinomato biblista, è stato docente nel Seminario della sua diocesi dal 1958 fino al 1982,nonché nella Facoltà Teologica di Milano dal 1970 fino al 1982; lascia i due incarichi di docenza, così come gli altri impegni pastorali, per svolgere il ruolo di sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana dal 1983 fino al 1986. Al termine di questo servizio, viene nominato assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore,nella sua sede di Milano, incarico che ricopre dal 1986 fino al 2000. Specialista di Luca,molte sono le sue opere,in particolare sul Vangelo di Luca, gli Atti degli apostoli e studi sulle Beatitudini.
Si tratta della Lettera pastorale di mons.Renato Corti,vescovo di Novara, per l’anno 2008-2009. La Lettera «è dedicata soprattutto ai fedeli laici adulti.Vuol esprimere un invito semplice e urgente nello stesso tempo: quello di vivere il nostro tempo e di abitare la città con lo spirito e la forza del Vangelo». Mentre la Lettera dell’anno precedente si era soffermata sulla necessità di frequentare i luoghi sorgivi e nutritivi dell’esperienza spirituale cristiana, in questa mons. Corti, dopo aver rilevato come «la missione si svolge nel mondo», riflette seriamente sulle responsabilità storiche che i fedeli laici adulti sono chiamati a portare e sui criteri di discernimento cristiano che vanno adottati. Emergono così chiaramente i due luoghi della responsabilità adulta: la famiglia e la città. Premessa fondamentale: una forte sollecitazione a riconoscere, non solo a parole,la personacome cuore della pastorale.
AUTORE Renato Corti, nato a Galbiate (Lecco) nel 1936, ordinato sacerdote il 28 giugno 1959, è vescovo di Novara dal 1990.È stato vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 2000-2004. Presso Paoline Editoriale Libri ha pubblicato:Un giovane diventa cristiano. L’esperienza di sant’Agostino, Milano 20043,Splendete come astri nel mondo. I ragazzi, i giovani e la loro crescita cristiana, Milano 2006; Rivestitevi di Cristo. Eucaristia e parola di Dio: la sorgente e l’alimento della maturità cristiana (Milano 2007).
Itinerario e sussidio dinamico per leggere,comprendere e vivere la Bibbia. Due sono gli obiettivi del libro:la nascita di gruppi biblici e la formazione di animatori biblici. Giovanni XXIII ha usato un’espressione che sintetizza tutto l’itinerario dei credenti in rapporto alla Parola di Dio:La Scrittura nella mano,nella mente, nel cuore, sulle labbra. La Parola di Dio ha un ruolo centrale nel processo di crescita dei credenti, secondo l’insegnamento di Paolo (la Scrittura è “parola di Dio che opera in voi che credete”,1Ts 2,13). “Lo studio della Bibbia… non è mai finito. Ogni epoca deve di nuovo,a modo suo,cercare di capire i Libri Sacri… La parola biblica ha la sua origine in un passato che è reale, ma non soltanto in un passato; viene anche dall’eternità di Dio. Ci conduce nell’eternità di Dio,passando però attraverso il tempo,che comprende il passato, il presente e il futuro”. (Joseph Ratzinger)
AUTORE Michele Mazzeo, sacerdote cappuccino, ha conseguito il dottorato nel 1994 a Gerusalemme. E’ stato relatore cattolico agli incontri ecumenici regionali della Calabria (2000-2003), ai simposi ecumenici in Turchia e Grecia. Insegna spiritualità biblica neotestamentaria al Pontificio Ateneo Antonianum di Roma; esegesi dei Vangeli sinottici e degli Atti degli apostoli all’Istituto Teologico Pio XI di Reggio Calabria;e fondazione biblica della teologia morale sociale all’Istituto Teologico Calabro S.Pio X di Catanzaro.Impegnato attivamente nella pastorale della Parola di Dio in diversi diocesi con un progetto biblico in sintonia con il sinodo generale dei vescovi, ha al suo attivo diverse pubblicazioni con Paoline, fra cui Lettere di Pietro. Lettera di Giuda. Nuova versione,introduzione e commento(2002).
Si tratta di dieci Catechesi in preparazione al VI Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Città del Messico dal 16 al 18 gennaio 2009. Come è noto, l'Incontro Mondiale delle Famiglie è un grande avvenimento convocato ogni tre anni dal Papa per celebrare il dono divino che è la famiglia. Riunisce centinaia di migliaia di famiglie provenienti dai cinque continenti per pregare, dialogare, apprendere, condividere e approfondire la comprensione del ruolo della famiglia cristiana come Chiesa domestica e unità base dell'evangelizzazione. Ogni Incontro Mondiale delle Famiglie viene organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia con la collaborazione della diocesi scelta come sede. Il tema scelto per questo VI Incontro è "La famiglia, formatrice ai valori umani e cristiani". Le dieci Catechesi pubblicate in questo documento e precedute dalla Presentazione di don Sergio Nicolli, Direttore dell'Ufficio nazionale della CEI per la pastorale della famiglia, oltre ad essere un ottimo strumento di preparazione a questo evento, ben si inseriscono nel percorso avviato da papa Benedetto XVI sulla "grande emergenza educativa", che trova il suo principale alimento proprio nella sfiducia che molti genitori hanno in se stessi e nelle proprie capacità educative.
Il 21 gennaio 2008 papa Benedetto XVI ha scritto una Lettera alla Diocesi e alla Città di Roma in cui ribadisce quanto già affermato durante l'annuale convegno ecclesiale del giugno 2007: "L'esperienza quotidiana ci dice - e lo sappiamo tutti - che educare alla fede oggi non è un'impresa facile. Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla di una grande "emergenza educativa"...". Tale Lettera è consegnata ufficialmente dal Papa alla sua diocesi il 23 febbraio 2008. Cogliendo questa occasione, mons. Lorenzo Leuzzi ha redatto un breve commento teologico-pastorale al fine di un rinnovamento dell'impegno educativo fondato non su indicazioni sociologiche o fenomenoligiche, ma sulle radici proprie del cristianesimo. Il tema dell'educazione, divenuto prioritario nella vita delle comunità ecclesiali dopo il convegno ecclesiale di Verona, può offrire una provvidenziale opportunità per ripensare in profondità la radice della progettualità pastorale. Non c'è alcun dubbio che l'impegno educativo verso le nuove generazioni rappresenti una sfida decisiva per il futuro della fede. La comunità cristiana deve affrontare con serenità questa nuova sfida.
"L'impegno suggerito dagli Orientamenti pastorali dei Vescovi italiani per questo decennio ha trovato un momento di approfondimento e di rilancio nel Convegno ecclesiale di Verona. L'invito a Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia è stato nuovamente espresso rimarcando la grazia e la responsabilità dei cristiani, chiamati a essere testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo. Questa Lettera pastorale intende tener conto di una domanda: "Dove si radica e come si esprime la testimonianza cristiana nel mondo?". Con essa l'autore vuole sostare lungamente sui luoghi che costituiscono la sorgente e l'alimento del nostro cammino personale e comunitario verso la maturità cristiana: "la grazia battesimale, per la quale veniamo 'rivestiti di Cristo' e chiamati a diventare una cosa sola con lui; la Parola di Dio, che ci illumina e ci giudica; l'Eucaristia, forza dinamica per la crescita della Chiesa e la nostra trasformazione in Colui che riceviamo nel sacramento" (dalla Presentazione).
Il 21 aprile 1957 Pio XII firmava la lettera enciclica Fidei donum. Per ricordare il 50esimo anniversario di questa enciclica, la Commissione Episcopale della CEI per l'evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese ha predisposto questa nota. Diviso in quattro capitoli, il documento non si limita a ripercorrere la storia della nascita e dell'evoluzione del missionario diocesano "donato" alle Chiese, ma offre anche alcune preziose riflessioni sul volto attuale della Chiesa nel mondo. Da una parte infatti viene analizzato l'influsso che l'enciclica di Pio XII ha avuto nella visione della Chiesa, dall'altra ci si sofferma sulla situazione odierna delle missioni diocesane e sulle necessarie "scelte operative" che ogni Chiesa locale è chiamata a compiere. Indicazioni chiare e puntuali che non riguardano solo un ambito della vita pastorale, ma la sua stessa essenza. La Chiesa, infatti, "non "fa" semplicemente missione, ma "è" missione, cioè esiste per comunicare al mondo la vita divina". È in questa prospettiva che deve essere vissuta ogni scelta pastorale: ""Cristiano" e "missionario" non identificano più due figure distinte, ma sono qualifiche inscindibili del discepolo".
Nel 2007 ricorrono rispettivamente il 40esimo e il 20esimo anniversario della Populorum progressio di Paolo VI (1967) e della Sollicitudo rei socialis di Giovanni Paolo II (1987). Il presente documento intende essere un tentativo di tradurre nella situazione concreta in cui ci troviamo i principi di riflessione, i criteri di giudizio e le direttive di azione che animano il magistero della Chiesa sul tema dello sviluppo. Soprattutto intende essere uno strumento e uno stimolo per le comunità cristiane del nostro Paese, perché attuino quel discernimento illuminato che loro spetta e intraprendano scelte e impegni concreti che mettano la finanza a servizio dello sviluppo integrale dell'umanità.
Questa Lettera pastorale, che assume come titolo parole dell'apostolo Paolo ai Filippesi (2,15), è in stretto collegamento con la precedente: Un giovane diventa cristiano. L'esperienza di sant'Agostino (2003).Se in quella Lettera veniva offerto agli adolescenti e ai giovani un esempio, Agostino, che, nonostante fosse del IV secolo, era capace di parlare anche alle generazioni del XXIesimo secolo, in questa Lettera invece si vuole invitare a guardare avanti, a far sì che, quanto è stato approfondito e proposto in questi anni, qualifichi la pastorale ordinaria delle parrocchie e degli oratori.
Lo scenario dal quale prendono le mosse le riflessioni contenute in questo documento (CEI Ufficio per l'educazione, la scuola e l'università - Ufficio per i problemi sociali e il lavoro) è costituito dalla diffusa consapevolezza che la qualificazione del sistema educativo di istruzione e di formazione è un fattore sempre più decisivo non solo ai fini della crescita e della valorizzazione della personalità dei giovani, ma anche dello sviluppo complessivo del Paese. Il presente sussidio intende segnalare all'attenzione della comunità cristiana due punti chiave del processo di riforma avviato anche nel nostro Paese. Essi devono essere considerati nel loro insieme e nella loro relazione: l'autonomia e l'integrazione dei percorsi formativi.