Arte è una gatta nera alla sua terza vita; si è scelta il nome in onore di Artemide, l'agile e bellissima dea greca con cui ha vissuto la sua prima vita sul Monte Olimpo. Carmen è una bambina selvaggia, nata in una notte d'estate, cresciuta in un bosco, scaldata e accudita da lupi, donnole, martore, ricci e ghiri, dai quali ha appreso linguaggi e percorsi che gli umani non possono comprendere. Tutte e due corrono, sulle pietre del selciato di Palermo nella notte di San Giovanni del 1586, per sfuggire al pericolo più grande nei tempi cupi dell'Inquisizione: essere avvistate, catturate e condannate per stregoneria, espressione e strumento del demonio. In un'epoca oscura e folle, gli uomini, i maschi, vedono nel comportamento libero di esseri femminili solo un segno del Male, e operano per sopprimere, per distruggere. Ma Palermo è anche città calda e magica che nel suo cuore racchiude un esaltante segreto; in una piazza, al riparo della torretta dell'acqua, sei donne, sei fate, danzano e coltivano piante odorose, in un vortice di profumi e canzoni ammalianti, pronte ad aiutare le gatte randagie e le bambine vagabonde che corrono verso la libertà. Età di lettura: da 8 anni.
Da una conchiglia che un bambino raccoglie su una spiaggia cilena, a sud, molto a sud del mondo, una voce si leva, carica di memorie e di saggezza. È la voce della balena bianca, l'animale mitico che per decenni ha presidiato le acque che separano la costa da un'isola sacra per la gente nativa di quel luogo, la Gente del Mare. Il capodoglio color della luna, la creatura più grande di tutto l'oceano, ha conosciuto l'immensa solitudine e l'immensa profondità degli abissi, e ha dedicato la sua vita a svolgere con fedeltà il compito che gli è stato affidato da un capodoglio più anziano: un compito misterioso e cruciale, frutto di un patto che lega da tempo immemore le balene e la Gente del Mare. Per onorarlo, la grande balena bianca ha dovuto proteggere quel tratto di mare da altri uomini, i forestieri che con le loro navi vengono a portare via ogni cosa anche senza averne bisogno, senza riconoscenza e senza rispetto. Sono stati loro, i balenieri, a raccontare finora la storia della temutissima balena bianca, ma è venuto il momento che sia lei a prendere la parola e a far giungere fino a noi la sua voce antica come l'idioma del mare.
La vita di Pit è cambiata in fretta da quando ha lasciato il vecchio quartiere e le vecchie amicizie per trasferirsi con i genitori in un'altra città. Fin dal primo giorno nella nuova classe le cose gli sono sembrate strane. Molto strane. Come se tutti, ma proprio tutti, avessero un potere particolare: c'è una bambina che diventa verde dall'imbarazzo (verde per davvero, non per modo di dire), un compagno che cammina sui muri, una a cui si infiammano i capelli e uno che qualsiasi cosa tocchi la manda in frantumi. Sembrano tutti dei supereroi, persino la maestra, che quando passa emana profumo di gelsomino. Solo Pit non sa fare niente di speciale. Come può un bambino senza qualità farsi degli amici in una classe così?
Le favole di Luis Sepúlveda parlano ai bambini e agli adulti e raccontano i grandi temi universali: l'amicizia, la lealtà, l'amore e il rispetto per la natura. Contiene: Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza; Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà; Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico; Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.
Le favole di Luis Sepúlveda diventano un libro da colorare. Le illustrazioni di Simona Mulazzani sono accompagnate da una frase tratta dalle favole.
Questa è una storia di vento, di foglie e di scoiattoli. È una storia di timidezza e di coraggio, di ribellione e di saggezza. Di uno strano autunno in cui le foglie si rifiutano di cadere e tutti si domandano perché. Specialmente i bambini, che sanno guardare, e una scoiattola inquieta che ha bisogno di sapere. Ed è soprattutto una doppia storia d'amore: per un amore che non vorrebbe finire mai, ce n'è un altro che vorrebbe iniziare ma non osa. Mentre tutti - umani e animali -cercano di fronteggiare la nuova vita nel Paese in cui non cadono le foglie, la scoiattolina si avventura in un'indagine che finirà per sollevare interrogativi importanti sulla felicità e sulle leggi della natura. Intorno a queste domande soffia il vento, che conosce le storie di tutti, ed è il vento, in questa favola leggera come l'aria, a incrociare i destini, cambiare gli animi e decidere le sorti.
È dura per un cane lupo vivere alla catena, nel rimpianto della felice libertà conosciuta da cucciolo e nella nostalgia per tutto quel che ha perduto. Uomini spregevoli lo hanno separato dal suo compagno Aukaman, il bambino indio che è stato per lui come un fratello. Per un cane cresciuto insieme ai mapuche, la Gente della Terra, è odioso il comportamento di chi non rispetta la natura e tutte le sue creature. Ora la sua missione - quella che gli hanno assegnato gli uomini del branco - è dare la caccia a un misterioso fuggitivo, che si nasconde al di là del fiume. Dove lo porterà la caccia? Il destino è scritto nel nome, e questo cane ha un nome importante, che significa fedeltà: alla vita che non si può mai tradire e anche ai legami d'affetto che il tempo non può spezzare.
Include i tre romanzi: "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"; "Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico"; "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza".
Il cane nero è arrivato di notte e ha sparso un misterioso veleno chiamato depressione. Si è intrufolato in migliaia di case, anche in quella di Ben, lo zio di Gloria e Raymond. E loro devono fare qualcosa. Perché solo i bambini possono salvare la città e farle ritrovare il buonumore...
Le lumache che vivono nel prato chiamato Paese del Dente di Leone, sotto la frondosa pianta del calicanto, sono abituate a condurre una vita lenta e silenziosa, a nascondersi dallo sguardo avido degli altri animali, e a chiamarsi tra loro semplicemente "lumaca". Una di loro, però, trova ingiusto non avere un nome, e soprattutto è curiosa di scoprire le ragioni della lentezza. Per questo, nonostante la disapprovazione delle compagne, intraprende un viaggio che la porterà a conoscere un gufo malinconico e una saggia tartaruga, a comprendere il valore della memoria e la vera natura del coraggio, e a guidare le compagne in un'avventura ardita verso la libertà.
Marco è un bambino modello, tutto casa, compiti e stragi di zombi alla play station. Mirka è una bambina singolare, che non va in macchina e parla con gli alberi. Perlomeno con uno: si chiama Asdrubale, sta nel parco vicino alla scuola, e non chiede di meglio che insegnare a Marco ad arrampicarsi tra i suoi rami, dove il sodalizio tra i due bambini germoglierà e crescerà, stagione dopo stagione, come una piccola pianta robusta. Ma per quanto ancora Asdrubale potrà restare a vegliare su di loro? Una grande città è piena di pericoli: dall'inquinamento alla siccità, fino agli adulti che hanno dimenticato cosa vuol dire sognare... Una favola sul bisogno di uscire dalla gabbia delle nostre abitudini, sulla riscoperta della natura e sul potere dell'amicizia.
Abbiamo lasciato Lupo e Anatra finalmente sposi nella storia precedente, e ora li ritroviamo in dolce attesa che si schiudano le uova nate dal loro amore. E qui i ruoli si invertono e i mondi si ribaltano: Lupo, filosofo teorico, sempre perso in astrazioni e pensieri profondi, decide di occuparsi direttamente della cova delle uova, lasciando la consorte libera di muoversi per il mondo, per conoscerlo e capire che cosa conti davvero. Iniziano così i percorsi paralleli dei due protagonisti. Lupo bada alle uova, riflettendo sul senso dell'attesa e diventando punto d'incontro per vari personaggi, amici e nemici: un vecchio riccio in pensione afflitto dalla solitudine, una volpe invidiosa, un esercito di gufi benpensanti. Mentre Anatra diventa una giornalista e intraprende un viaggio personale, e tutto femminile, nel crudele e variopinto mondo del potere popolato da struzzi, leoni e chiassosi tacchini, alla ricerca della bellezza e di ciò che è veramente importante...
Quando uno nasce, non sa chi è. E se non c'è nessuno che glielo dice, la vita diventa una bella complicazione. Lei, per esempio, non sapeva chi era, perché quando era nata, rotolando giù dal camion di Jack il Camionista, si era ritrovata sola e aveva scambiato per sua madre una pantofola di pelo. Una calda pantofola accogliente, dentro la quale si era accoccolata sognando di non essere ancora nata. In fondo, era contenta di avere questa mamma. E tutto sarebbe rimasto per sempre così, se non avesse voluto conoscere il mondo e non avesse continuamente incontrato qualcuno che le chiedeva: "Che animale sei?" Finché un giorno si ritrovò alla scuola della maestra Tolmer, che aveva una profonda convinzione, e cioè che tutto a questo mondo passa, anche le domande.