Il 12 maggio 1003 muore a 63 anni Gerberto d'Aurillac, già abate di Bobbio, arcivescovo di Reims e di Ravenna, papa con il nome di Silvestro II. Dialettico, matematico e inesauribile bibliofilo, l'inafferrabile papa dell'anno Mille è stato uno straordinario protagonista del Medioevo europeo e dell'evoluzione del sapere sperimentale. Si narrava tuttavia che fosse diventato famoso e potente grazie ai favori del diavolo. I detrattori e gli inesauribili avversari delle sue scalate al potere hanno osteggiato in ogni modo la sua cultura eterodossa. In un intreccio di scienza e magia, di vita reale e di leggenda ha così preso forma un mito che va oltre la biografia del personaggio e oltre il Medioevo, in un mutevole paesaggio di episodi e avventure che si organizzano in un indimenticabile quadro storico.
Questo saggio, divenuto ormai un classico dell'economia civile, suggerisce un percorso all'interno della modernità con l'intento di esplicitare le premesse antropologiche e culturali su cui si fondano l'economia contemporanea e le sue promesse. La scienza economica, con la sua promessa di una vita in comune senza sacrificio, rappresenta una grande via di fuga dal contagio della relazione personale. La crisi che le società di mercato stanno attraversando è infatti essenzialmente crisi di rapporti umani, originata dall'illusione che l'impresa burocratica e gerarchica ci possa regalare una buona convivenza senza l'incontro rischioso con l'altro e con la sua ferita.
Descrizione
Per la ricchezza degli episodi illustrati (oltre venti), la singolarità della loro scelta – quasi una sfida all'Istituzione – e la complessità del discorso figurativo, la tavola della Cappella Bardi, conservata a Firenze in Santa Croce, mostra un Francesco ben lontano dall'immagine cui siamo abituati. Essa offre infatti un ritratto del santo in netto contrasto con quello più noto (di Bonaventura e di Giotto) perché vengono illustrate le parti più inquietanti del programma di Francesco, ad esempio la conversione pacifica degli infedeli, il disprezzo del denaro, la radicale scelta a favore dei poveri e l’aiuto ai lebbrosi. Questa edizione del volume viene proposta in brossura con bandelle.
Sommario
1. Cronologia e ambiente. 2. Dogmata vitae/Precetti di vita. 3. Liberazione dalla prigionia. 4. Rinuncia dei beni. 5. Scelta dell'abito. 6. Testamento. 7. Rivestito della croce. 8. Approvazione della Regola. 9. Il Natale di Greggio. 10. Predicazione con la parola. 11. Agli uccelli. 12. La predica del Sultano. 13. Predicazione con l'esempio. Il disprezzo del denaro. 14. L'estrema rinuncia. 15. Le Stimmate. 16. L'apparizione di Arles. 17. Cura dei lebbrosi. 18. La morte di Francesco. I miracoli della tomba. 19. Due scene di interpretazione controversa: lo scampato naufragio. 20. Il significato delle tre scene finali. 21. Francesco e la Marca anconetana. 22. Appendice: Provenienza e fortuna della tavola Bardi. 23. Note.
Note sull'autore
Chiara Frugoni ha insegnato Storia medievale nelle Università di Pisa, Roma e Parigi. Studiosa di san Francesco e di santa Chiara, è autrice di saggi tradotti nelle principali lingue europee, in giapponese e in coreano.
Avvalendosi di documenti in gran parte inediti provenienti dagli archivi della Segreteria di Stato vaticana e della Gendarmeria pontificia, il volume racconta la nascita, avvenuta 60 anni fa, della Filmoteca vaticana, che con i suoi 8.000 titoli è un archivio unico nel suo genere e il principale deposito della memoria delle immagini in movimento dei pontificati novecenteschi. Un punto di vista originale per comprendere le profonde trasformazioni intervenute nell’immagine del papato e nel rapporto tra Chiesa cattolica e cinema.
Deportazione, sterminio, genocidio, shoah, soluzione finale o olocausto: sono solo alcuni dei nomi con i quali si è cercato - a partire dalla fine della seconda guerra mondiale - di definire l’immane tragedia del XX secolo.
L’autrice di questo saggio spiega perché sono nate le singole definizioni e come la ricerca di un nome abbia accompagnato l’approfondirsi della conoscenza storica dell’evento. Si comprende così che la scelta del nome ha certamente motivazioni linguistiche, ma anche psicologiche, politiche, storiche e religiose. I nomi, infatti, cercano di definire e delimitare la realtà ma possono essere usati anche per banalizzare, deformare o addirittura a negare la realtà stessa.
Oriente e Occidente hanno da secoli una diversa concezione delle immagini religiose. Da dove nasce questa differenza? Quali sono le motivazioni che hanno promosso o facilitato una valorizzazione così diversa dell’arte sacra?
Il saggio, che si avvale di una ventina di immagini a colori, intende rispondere a questi interrogativi in un viaggio che parte dal III secolo e arriva fino alla recente riscoperta delle icone nel cristianesimo europeo.
Sommario
Introduzione. I. Oltre i preconcetti sull’icona. 1. Un mito: l’arte «indivisa» del primo millennio e dell’epoca romanica. 2. Due prove iconografiche: il Battesimo e la Trasfigurazione di Cristo. 3. L’oblio dell’icona: una perdita di memoria dell’Occidente? 4. La riscoperta dell’icona in Occidente. 5. I rischi della decontestualizzazione dell’icona. II. Accordi, differenze, divergenze. 1. Nicea II e la sua ricezione in Oriente e in Occidente. 2. Arte della presenza e dell’incontro o arte didattica? 3. Il nesso fra arte e liturgia. 4. La concezione dell’artista e dell’iconografo. 5. Esiste uno «stile» ecclesiale? III. Discrepanze e prossimità a partire da otto soggetti iconografici. 1. L’Ospitalità di Abramo. 2. Il Roveto ardente. 3. La Natività di Cristo. 4. La Vergine con il Bambino. 5. La Trasfigurazione. 6. La Crocifissione. 7. La Resurrezione. 8. Il Santo Volto. Conclusione: due forme d’arte complementari? 1. Limiti. 2. E per quanto riguarda il futuro? 3. Terminiamo enunciando alcune convinzioni. Indice dei nomi e dei temi. Crediti iconografici.
Note sull'autore
François Bœspflug, professore emerito dell’Università di Strasburgo, è stato editore letterario per le Éditions du Cerf, titolare della Chaire du Louvre nel 2010 e della Cattedra Benedetto XVI a Ratisbona. Tra le sue pubblicazioni si segnala Le immagini di Dio. Una storia dell’Eterno nell’arte (Einaudi 2012) È specialista dell’opera di Arcabas, alla quale ha consacrato diversi saggi.
Emanuela Fogliadini è docente di Storia della Teologia dell’Oriente cristiano alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e di Teologia ortodossa all’Istituto Superiore di Studi Religiosi di Milano. Con François Bœspflug ha pubblicato La Natività di Cristo e La Fuga in Egitto nell’arte d’Oriente e d’Occidente (Jaca Book 2016).