Maria, la sorella di Marta, "sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola" (Lc 10, 39). È l'atteggiamento del discepolo. Quando la parola del Signore scende in profondità ed è lasciata echeggiare nel cuore dell'ascoltatore, è come una pioggia benefica che cade dal cielo. Lo ricorda il profeta Isaia. Essa irriga, feconda e fa germogliare. Il testo fa riferimento alla Parola della Liturgia domenicale dell'Anno A. Di settimana in settimana l'autore sviluppa la sua riflessione, soffermandosi di solito su pochi versetti che maggiormente hanno attirato la sua attenzione. Il commento diventa approfondimento del messaggio, risonanza, interrogativo sul proprio comportamento, identificazione con questo o quel personaggio - Pietro, il centurione, i discepoli di Emmaus, la folla - invocazione, preghiera e colloquio con il Signore. Non è un commento esegetico, ma una riflessione sapienziale, una meditazione spirituale, una partecipata ed esistenziale preghiera con un respiro poetico.