Qual è la natura del tempo? È ciclico o lineare? È un contenitore o una successione di contenuti? Perché scorre sempre nella stessa direzione? E che cosa vuol dire che scorre? Potrebbe esistere indipendentemente dalla memoria? Come so di essere quello di ieri? Qual è il rapporto fra il tempo e la consapevolezza del suo scorrere? A ritrovare le tracce di un'esperienza complessa e ricca di significati ci guidano tre modi di vedere il tempo, quello della fisica, della biologia e della psicologia. Tre prospettive o situazioni esistenziali diverse e complementari, ognuna delle quali offre spunti per la comprensione delle altre due.
Più di un filosofo ha dichiarato che il mistero di come il cervello possa generare la coscienza, la materia generare la mente, è e rimarrà insolubile. Molti scienziati hanno concluso che se le neuroscienze potranno un giorno offrire una spiegazione completa di come funziona il cervello, di come possiamo rispondere a segnali luminosi e acustici, non potranno mai spiegare come ne emerga la coscienza, l'esperienza soggettiva di un cielo stellato o del rombo di un tuono. Con Galileo a fare da guida in una serie di esperimenti reali e immaginari, questo libro presenta i risultati di un lungo viaggio alla rierca di una soluzione.
In questo libro Fodor esamina lo stato delle odierne scienze della mente. E le conclusioni cui perviene sono radicali: contro la retorica ottimistica di chi sostiene che la scienza cognitiva sarebbe ormai in grado di svelarci "come funziona la mente" (riferimento a un fortunato libro di Steven Pinker), Fodor argomenta che "la mente non funziona così". La realtà nuda e cruda, a suo giudizio, è che in relazione ad alcuni fenomeni mentali la scienza cognitiva ha cominciato solo ora a muovere i primi passi, mentre in relazione ad altri brancola nel buio più totale. Per dimostrare la sua tesi Fodor focalizza l'attenzione sul programma di ricerca noto come psicologia evoluzionista e offre un'istantanea dei più recenti sviluppi in scienza cognitiva.