Pastore valdese, professore di italiano e latino, esegeta e grande conoscitore della letteratura delle origini cristiane, negli anni Trenta del Novecento Francesco Singleton Lo Bue (1914-1955) entrò nel gruppo dei "giovani barthiani" che, stretti intorno a Giovanni Miegge, opposero le prime forme di resistenza morale al fascismo attraverso la rivista "Gioventù Cristiana" e le giornate teologiche presso il tempio del Ciabàs. Nell'opprimente clima di regime e nel quadro più generale degli avvenimenti del secondo conflitto mondiale e dell'occupazione nazifascista, dopo un profondo conflitto interiore, Lo Bue decise infine di partecipare al movimento antifascista e alla Resistenza, aderendo al Partito d'Azione e al Movimento federalista europeo.
Direttamente collegato a "Un ragazzo valdese", questo nuovo volume della coppia Piera Egidi Bouchard e Giorgio Bouchard ripercorre la parte della vita di Giorgio successiva alla firma dell'Intesa tra le chiese valdesi e metodiste e lo stato.
Nella Ferrara del 1938, le leggi razziali sconvolgono un amore nato sui banchi di scuola e l'amicizia tra una ragazza ebrea e due giovani, uno ebreo, l'altro no. Lo scoppio della guerra spezza brutalmente i loro sogni e ne intreccia e allontana in modo imprevedibile i destini: mentre i due giovani ebrei conoscono le persecuzioni, i bombardamenti, la fame, l'esilio e il movimento antifascista, il gentile si arruola e finisce ben presto prigioniero in Palestina, dove impara a conoscere il piccolo e nuovo mondo del kibbutz?
Fede e impegno politico
Posizioni critiche e impegno attivo
Il dialogo tra la cultura protestante e il marxismo
A che pro, in un presente che ha dichiarato la fine delle ideologie, della storia e di socialità che non siano liquide, ragionare sul rapporto tra fede e politica, richiamando l’attenzione su un percorso di riflessione cristiana sul marxismo tracciato dal protestantesimo italiano, in particolare quello valdese?
A che pro reclamare l'ascolto di un'originalità teologica risalente agli anni delle dittature europee, sviluppatasi nella Liberazione e nel lavoro per una società migliore, fino all'incontro con una lettura del marxismo maturata nel rinnovamento culturale e nel conflitto sociale degli anni Sessanta?
Eppure, oggi un percorso tanto peculiare da sfuggire, allora e oggi, a frettolose liquidazioni del passato, e capace di portare alla luce un marxismo anti-ideologico e un cristianesimo non integralista, ha molto da insegnarci.
Quella di Antonio Banfo è una storia di fede e di impegno politico. Operaio della Fiat Grandi Motori, a trent'anni scopre la fede evangelica e diventa membro della chiesa dei Fratelli: fino alla morte avrà la Bibbia in mano. Fortemente sindacalizzato, tratta con la Fiat, infonde nei compagni di lavoro il senso della loro dignità e dei loro diritti. Fin dal 1921 è inoltre membro del Partito comunista - diventato clandestino dal 1926 -, militanza che gli causa un anno e mezzo di prigione ma gli permette di diventare dirigente delle Sap (Squadre di azione patriottica), che saranno l'anima della Resistenza nelle fabbriche. Barbaramente fucilato assieme al genero, Salvatore Melis, a una settimana dal 25 aprile 1945, Banfo rimane un simbolo di ciò che può essere una fede cristiana aperta ai problemi del tempo presente. Banfo, un esempio di fede cristiana aperta ai problemi del presente. La militanza politica, la prigione, la fucilazione a una settimana dal 25 aprile con il genero Salvatore Melis. Con un intervento di Giorgio Bouchard sulla presenza degli evangelici nella Resistenza.
A cent'anni dalla nascita di Tullio Vinay, la figlia Paola ne ripercorre la vita e la straordinaria vicenda dell'impegno, insieme religioso e sociale, a favore degli oppressi e dei perseguitati.
Fondatore del Centro ecumenico Agàpe nelle Valli valdesi del Piemonte e del Servizio Cristiano di Riesi, nel cuore di una Sicilia gravata da pesanti servitù sociali e culturali, strenuo difensore dei prigionieri politici nel Sud Vietnam, senatore della Repubblica da indipendente di sinistra, nel 1981 Vinay ricevette l'onorificenza di "Giusto delle Nazioni" dallo Stato di Israele per aver salvato numerosi ebrei dalla deportazione.
La biografia di Tullio Vinay scritta da sua figlia Paola rende giustizia a un personaggio essenziale nella storia del nostro paese lungo il Novecento.
Dal fascismo al periodo partigiano
Spiritualità e impegno civile
Archivi e testimoni della Resistenza dei protestanti
Fin dal settembre 1943 la partecipazione alla Resistenza dei membri delle Chiese evangeliche fu, in percentuale, assai superiore al numero dei protestanti d'Italia.
Molti parteciparono alla lotta per la liberazione dal nazifascismo in formazioni quali "Giustizia e Libertà", altri furono invece deportati nei campi di annientamento di Dachau e Mauthausen.
Fu in casa del valdese Mario Alberto Rollier che venne fondato il Movimento Federalista Europeo. E fu il figlio del pastore metodista di Napoli a organizzare la fuga da Lipari di Carlo Rosselli...
Una preziosa raccolta di saggi sul protestantesimo e i movimenti evangelici nell'Italia della Resistenza a opera di noti storici e studiosi.
Testi di Giorgio Spini, Alberto Cavaglion, Giorgio Rochat, Luciano Boccalatte, Giampaolo Romagnani, Giorgio Bouchard .
La vita di Frida Malan, partigiana combattente, poi assessore a Torino e attiva fino alla fine nel movimento delle donne. La storia di una famiglia evangelica che compie la scelta partigiana nelle valli valdesi occupate dai nazisti e nella Torino operaia e antifascista. Nelle interviste incrociate a Frida e ai suoi fratelli Roberto e Gustavo, dalla viva voce dei protagonisti viene delineandosi, senza alcuna retorica, il romanzo corale di un popolo in lotta per la libertà.