Il contributo della Chiesa Ortodossa alla realizzazione della pace, della giustizia, della libertà, della fraternità e dell'amore tra i popoli e l'eliminazione delle discriminazioni razziali e di ogni altro tipo. Ispirata continuamente dall'attesa e pregustazione del Regno di Dio, la Chiesa non resta indifferente ai problemi dell'uomo di ogni epoca; al contrario, partecipa alla sua angoscia e ai suoi problemi esistenziali, portando, come il suo Signore, la sofferenza e le lacerazioni che il male suscita nel mondo e versando, come il buon Samaritano, olio e vino sulle sue ferite (Lc. 10,34), attraverso la parola "della perseveranza e della consolazione" (Rom. 15,4 - Eb. 13,22) e l'amore attivo. La sua parola verso il mondo mira prima di tutto non a giudicare e a condannare il mondo (cfr. Gv. 3,17 e 12, 47), ma a offrirgli come guida il Vangelo del Regno di Dio, la speranza e la certezza che il male, sotto qualsiasi forma, non ha l'ultima parola nella storia e non deve essere lasciato a dirigere il suo cammino.
In questo suo nuovo libro, che contiene gran parte dei suoi discorsi fatti in Italia negli ultimi quindici anni, p. Evangelos Yfantidis ci propone di scoprire l'Ortodossia tenendo sempre presenti i tre verbi che dominano il Simbolo della Fede in Cristo: "credo", "professo" e "attendo". Credere a quanto deliberato e proclamato dai Santi Concili e Sinodi della Chiesa, dal primo, il Sinodo Apostolico, fino all'ultimo, il Sinodo di Creta; professare, attraverso la propria vita, l'identità Cristiana, scegliendo lo stile di vita, l'etica e i valori che provengono dal Vangelo di Cristo e dal magistero della Chiesa; e, infine, aspettare il Regno di Dio, convinti fermamente che la nostra patria incorruttibile sia il cielo stesso. Vengono approfonditi alcuni aspetti che riguardano il mistero della Fede in Cristo, la storia e la vita della Chiesa Ortodossa, l'apostolato del Patriarcato Ecumenico, figure di santa memoria di vita, questioni pastorali, la dottrina etica e sociale, l'unità dei Cristiani, la protezione del creato, il dialogo interreligioso e altri temi.
Nell'America post-bellica gli Stati Uniti distrussero la realtà preesistente non una bensì due volte, per crearne di nuove. La prima volta non avevano altra scelta. La Seconda guerra mondiale aveva imposto all'America il ruolo di ideatore di realtà, sia pure contro la sua volontà. Ed essi risposero brillantemente, con un Piano globale che diede avvio alla stagione più felice del capitalismo globale. Quando poi il Piano globale ebbe raggiunto la sua data di scadenza, gli Stati Uniti non persero più tempo a tergiversare o a "studiare" la realtà esistente. Piuttosto, cercarono attivamente di disintegrare la realtà che stava già degenerando, in modo da provocare una decisiva crisi mondiale da cui sarebbe uscita una realtà ben più nuova e vitalissima: "Minotauro globale". Per la seconda volta nella sua storia, l'America aveva ridisegnato il mondo non tanto a propria immagine e somiglianza, bensì in un modo che aveva trasformato una strisciante debolezza in una maestosa egemonia. La chiave del successo dell'America fu il riconoscimento dell'indispensabilità di un meccanismo di riciclo delle eccedenze globali (GSRM). L'egemonia differisce dal dominio, o dal volgare sfruttamento, in quanto il vero egemone capisce che il suo potere deve essere rialimentato non mediante l'ulteriore prelievo dai suoi sudditi, bensì dall'investimento nelle loro capacità per generare eccedenze. Per togliere ai suoi sudditi, l'egemone deve padroneggiare l'arte di dare in cambio...