I libri di James Redfield sono passati da lettore a lettore per più di vent'anni. Milioni di persone hanno accolto le rivelazioni della "Profezia di Celestino", della "Decima" e dell' "Undicesima illuminazione". Il messaggio, che si è diffuso su tutto il pianeta, è chiaro. Essere spirituali richiede qualcosa di più rispetto alla fede cieca in una divinità astratta: implica la scoperta di una dimensione di vita completamente diversa, in grado di agire unicamente su una base spirituale. Il mondo di oggi è in preda a una profonda crisi globale, economica, politica e religiosa, che rischia di condurre l'umanità sull'orlo di una catastrofe nucleare. E giunto quindi il momento di approfondire il percorso compiuto e, riprendendo gli insegnamenti delle undici illuminazioni, di portare la nostra consapevolezza a un livello superiore. Nella "Dodicesima Illuminazione" incontriamo di nuovo gli eroi delle precedenti avventure: hanno fortunosamente trovato dei brani di un antico manoscritto che sembra offrire una speranza di salvezza nella lotta contro gli Apocalittici, una pericolosa setta in grado di accelerare la venuta dell'Armageddon e di scatenare un conflitto planetario che metterebbe la parola fine alla storia dell'umanità. Mettendosi sulle tracce di un'antica profezia, cercando di interpretare i frammenti di un misterioso documento, i personaggi del romanzo intraprendono una corsa contro il tempo per sventare un complotto internazionale che affonda le sue radici nel male.
L'autore indica in quest'opera la ricerca della via interiore, la ricerca dell'io autentico. Per lui "iniziazione" significa aprire le porte al mistero che ognuno si porta dentro, al divino in noi; l'uomo dovrebbe diventare un collaboratore su questa via, attore in prima persona del proprio risveglio. Gli scritti che egli ci ha lasciato sono compagni di viaggio per chi si incammina su tale via, segnali indicatori sicuri e affidabili per chi è alla ricerca. Dürckheim non volle essere un guru nel senso di guida cui affidarsi passivamente, ma un maestro capace di divenire "superfluo" nel momento in cui il discepolo è cresciuto abbastanza per aver sviluppato il "maestro interiore".
Questo libro racconta il "contatto psichico" di Dorothy McLean con il mondo degli angeli avvenuto inizialmente allorché si trovava presso la comunità di Findhorn, in Scozia, e proseguito anche dopo il suo ritorno in America. Ella definisce "deva" queste essenze o principi creativi che vivono e agiscono nella natura. Sono gli angeli, che governano l'ordine naturale lavorando con gioia, abilità e saggezza nella luce di Dio. Quello che Dorothy presenta è un regno di vita equivalente e complementare al nostro, pieno di saggezza e potere, che opera in armoniosa collaborazione con il mondo umano. Tuttavia, quando gli esseri umani rompono l'ordine naturale provocano la propria sofferenza, creando uno squilibrio con tutte le forme viventi.