“Una gravidanza, quando indesiderata o non programmata, può rappresentare un peso o un intralcio alla propria vita e alla propria carriera. Può essere una vergogna di cui liberarsi con
ogni mezzo, più o meno traumatico. E dopo? Cosa rimarrà dopo quello strappo così violento, quando i fantasmi si presenteranno con il volto di un bambino mai nato? Sono i loro spettri senza volto a tormentare le persone, madri e padri mancati, e alle quali la vita ha presentato il conto per una scelta drammatica”.
Giuliana Perantoni Savaresi narra l’esperienza di chi si è rivolto a lei dopo aver sperimentato l’interruzione di gravidanza. Non un saggio per gli addetti ai lavori, ma una testimonianza sostenuta dal desiderio di recare conforto a chi è, o sarà, nella stessa situazione.
L'autrice
La dottoressa Giuliana Perantoni Savaresi, laureata in psicologia presso l’Università degli Studi di Padova, è iscritta all’Albo degli psicologi della Lombardia. Psicologa della scrittura, abilitata all’esercizio della psicoterapia, è ipnoterapeuta, specializzata in training autogeno e tecniche di rilassamento nonché in diagnosi e
cura con orientamento ipnoterapeutico dei disturbi psicosomatici. È esperta in sessuologia, specializzata in diagnosi e terapia dell’età evolutiva, dell’adolescenza e dell’età adulta, esperta in terapia della coppia e della famiglia; è specializzata in terapia delle dipendenze in particolare dei disturbi alimentari. È perito grafico e consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale dei minori. Da oltre trent’anni è titolare e direttore responsabile dello “Studio insieme” con sede a Brescia e ad Iseo. Ha condotto, e attualmente dirige, corsi di formazione e perfezionamento per medici, psicologi, insegnanti e operatori scolastici organizzati da istituzioni pubbliche e private. È autrice di numerosi articoli su riviste specializzate nazionali ed internazionali di psicologia e pedagogia, nonché del testo per educatori L’educazione sanitaria, fisica e psicomotoria nella Scuola Materna (Ed. La Scuola), opera che ha visto numerose edizioni.
Il nuovo libro di Sonia Scarpante racconta la storia di Maura, sua allieva nei corsi di scrittura terapeutica e amica carissima; una donna forte che ha solcato i mari della violenza, della colpa, dell’aborto e del cancro negli ultimi suoi anni. Col manifestarsi della malattia Maura ha compreso che era necessario lavorare instancabilmente su se stessa, rileggere il suo passato e aprire maggiormente il cuore agli altri, per sciogliere i nodi della sua esistenza e chiudere in armonia il cerchio della vita.
Destinatari
Un pubblico ampio, prevalentemente femminile.
Autore
Sonia Scarpante, sposata con una figlia, vive a Milano. Laureata in Architettura, nel 1998 vive la drammatica esperienza del tumore al seno, che diviene occasione per rimettersi a pensare alla propria vita: un’opportunità per guarire dentro e fuori. Oggi Sonia ha fatto di questa drammatica esperienza una vera e propria missione: comunicare a tutti che il male può essere combattuto e sconfitto, soprattutto quando facciamo verità dentro noi stessi. Con San Paolo ha pubblicato Non avere paura (2010). Chi volesse mettersi in contatto con lei o conoscerla meglio, lo può fare attraverso il suo sito internet www.soniascarpante.it
Un sorriso tra scienza e fede racconta la storia di Alessendra, unica vittima di un tragico incidente in metropolitana, quando un convoglio fermo fu investito da un altro treno. Giovane e brillante ricercatrice universitaria, piena di vita e progetti per l’avvenire,Alessandra sapeva conciliare il proprio lavoro e la fede in Dio, sitentizzando scienza e religione.
Di lei Walter Veltroni dice nella prefazione al volume: «Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo», ha scritto una volta Isabel Allende. Se questo è vero, allora Alessandra non si è mai separata dalla sua famiglia, dalla mamma Angelamaria, dal papà Antonio, dal fratello Luca. Il loro ricordo di Alessandra è sempre vivo, forte, incancellabile.
Giuseppe Comparelli è religioso passionista, professore di filosofia all’Istituto di Teologia del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni. È autore di vari studi di filosofia, teologia e storia, in riviste e Atti di convegni.Tra i suoi libri: L’uomo della Croce. Meditazioni davanti alla Sindone (Piemme, 1998); San Paolo della Croce da Napoli a Roma. Saggi (Ed. Progetto Gutenberg, 1994); M.a Cristina Brando. Il profilo spirituale, l’opera sociale (Ed. Progetto Gutenberg, 1995).
Chiara ha solo diciott’anni quando perde la vita in un incidente automobilistico causato dall’imprudenza o dall’imperizia di un coetaneo. Da questa tragedia, l’esistenza della famiglia Ibba viene sconvolta.
Scritto da Giampietro Ibba, padre di Chiara, a tre anni dalla morte della figlia, questo volume ricostruisce il triste episodio attraverso i documenti ufficiali, le cronache della stampa locale e gli incancellabili ricordi di quei terribili momenti. Nel racconto si innestano anche le riflessioni religiose, le inevitabili domande e il senso di ribellione che, col tempo, si tramuta in speranza, in ricerca di un senso in ciò che sembra essere assurdo e ingiusto.
Questo libro non è solo il racconto di un percorso spirituale, ma anche un atto di protesta civile verso le autorità che non hanno svolto appieno il loro dovere, verso gli intralci burocratici che hanno impedito che un documento di sospensione di guida a seguito di un precedente incidente, raggiungesse per tempo il ragazzo che ha causato la morte di Chiara. Un libro che chiede giustizia non per sete di vendetta o bramosia di un impossibile risarcimento morale e pecuniario, ma per tutelare tanti altri innocenti.
Destinatari
Un ampio pubblico.
Autore
Giampietro Ibba, medico presso l’ospedale G. Brotzu di Cagliari, abita a Selargius, comune contiguo a Cagliari. Nato nel 1958 a Vauxle-Pénil, una cittadina a sud-est di Parigi (dipartimento Seine-et-Marne), è coniugato e padre, oltre che della protagonista di questo libro, scomparsa tragicamente nel 2008, di un ragazzo di diciassette anni. È alla sua prima esperienza letteraria.
«Nel giro di sei anni sono diventato cieco. È un’esperienza inimmaginabile, rivelatrice di problemi profondi e sconosciuti. Doveva essere evocata: questo libro lo fa. La cecità esclude con molteplici interruzioni di comunicazione, non solo dallo spazio e dalla luce – così naturale per tutti – ma anche dalla società. Da ciò derivano profondi malintesi da una parte e dall’altra, malintesi che il cieco percepisce consciamente e che il vedente ignora. Non ci si vede reciprocamente: il cieco per carenza di vista, il vedente per oblìo e marginalizzazione. Come fare a prendere coscienza fruttuosamente di questo fatto? Come fare a sorpassare questa interruzione di comunicazione, a costruire un ponte su questo abisso? Come fare a evitare le conseguenze a catena di questo malinteso? Questo libro, alle frontiere della psicanalisi, tenta di rispondere a queste domande, portando a interrogarsi più radicalmente: “Cos’è l’altruismo? Cos’è la luce?».
Destinatari
Un ampio pubblico.
Autore
René Laurentin (1917) è prete, teologo, storico e giornalista. Dopo essersi laureato in filosofia alla Sorbona, ha conseguito il dottorato in teologia all’Institut Catholique di Parigi. Ha fatto parte della commissione teologica praparatoria del Concilio Vaticano II, e ha insegnato in diverse università in Francia, negli USA e in Italia. È membro della Pontificia Accademia di Teologia a Roma. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: I Vangeli dell’infanzia di Cristo: La verità del Natale al di là dei miti. Esegesi e semiotica. Storicità e teologia (1989); Maria chiave del mistero cristiano: La più vicina agli uomini perché la più vicina a Dio (1996); San Luigi Maria Grignion de Montfort (1998); Bernardetta vi parla: La vita dalle sue parole (2010).
Punti forti
Un autore noto.
Un volume che si fa forte della testimonianza in prima persona dell’autore. Il tema è affrontato a cavallo tra spiritualità e psicoanalisi e René Laurentin – rimasto cieco – ne racconta in prima persona la sua esperienza.
Sonia ha lottato per anni contro il cancro e nella sua lunga battaglia ha appreso che le medicine non sono l’unica arma a disposizione: scrivere, leggere, ascoltare musica... ogni stimolo è stato per lei un aiuto importante e un passo verso la conoscenza del proprio io e la guarigione.
«La scrittura è fatica, sollievo, nutrimento, spaesamento, trascendenza. Il suo esercizio quotidiano ci solleva dalla vita e dal suo iter usuale e ci sazia come il pane di cui abbiamo bisogno per vivere. La scrittura ci rende forti, altruisti, provocanti e generosi. Ci commuove e ci adira. Ci nobilita. La scrittura gioca con noi tutte le emozioni della vita. Calarci in quelle emozioni significa rigenerarci.
Non abbiate resistenze, perché la penna fa il resto».
destinatari
Un libro destinato a un ampio pubblico.
l’autore Sonia Scarpante vive a Milano, sposata, con una figlia, nel 1998 vive la drammatica esperienza del tumore al seno che diviene occasione per rimettersi a pensare alla propria vita: un’occasione per guarire dentro e fuori. Oggi Sonia si dedica a comunicare a coloro che incontra che il male è qualcosa che possiamo combattere e vincere, soprattutto quando facciamo verità dentro noi stessi. Chi volesse mettersi in contatto con lei o conoscerla meglio, lo può fare contattandola sul sito internet www.soniascarpante.it o all’indirizzo di posta elettronica: sonia.scarpante@fastwebnet.it
Giorgia è una ragazza normale, come tante altre, con alle spalle una famiglia solida e molto unita. Studia, esce con agli amici, ha un fidanzato. Una sera decide di provare l’ecstasy, solo mezza pasticca, convinta che quella dose non possa farle male, ma è l’inizio di un calvario. Giorgia contrae l’epatite, rischia di morire, ed è costretta a un trapianto di fegato. La famiglia, gli amici, i medici le stanno vicino durante le sue sofferenze, fino al ritorno a una vita normale e alla scelta di impegnarsi per informare i più giovani sui rischi delle droghe. Una toccante vicenda narrata in prima persona da Giorgia e dai suoi familiari.
DESTINATARI
Un libro indirizzato soprattutto ai ragazzi, ma utile anche a genitori ed educatori.
GLI AUTORI
Giorgia Benusiglio è nata a Milano nel 1982, si è diplomata in lingue ed è prossima alla laurea in Scienze della Formazione Primaria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 1999 è stata miracolosamente salvata da un trapianto di fegato dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy. Ora, con il padre, si racconta nelle scuole perché altri possano evitare quello che è capitato a lei. Ospite di parecchi programmi televisivi e radiofonici, la sua storia è spunto di riflessione nel libro "Non sprecate" di Antonio Galdo, e nel 2008 è stata invitata ad inaugurare con la sua testimonianza il portale online del ministero della Gioventù, guidato da Giorgia Meloni.
Renzo Agasso, nato a San Bernardo di Carmagnola (Torino) nel 1953, sposato, tre figli, venti libri, ama raccontare le storie di uomini e donne “luci del mondo”, per farsi e per fare coraggio. Ha pubblicato con le Edizioni San Paolo: "Martinazzoli", "Muccioli", "Il caso Ambrosoli", "Storia di calcio e d’amore. Nel nome di Niccolò", "Elogio del somaro" (con don Antonio Mazzi), "Dominique Lapierre", "Il piombo e il silenzio" (con il figlio Domenico).
Ma perché? Perché proprio a noi? Perché a noi che non ci siamo mai interessati di magia,sedute spiritiche e cose simili? Perché a noi che non immaginavamo nemmeno che certe cose potessero esistere… Una famiglia normale, un lavoro ben avviato, due figli. L'esistenza di Luciae Francesco (nomi di fantasia per tutelare la privacy degli autori) è sconvolta improvvisamente da malattie inspiegabili,rumori improvvisi,folate di aria gelida, percezione di presenze ostili, difficoltà sul lavoro. Inutili le visite da psichiatri e specialisti,fino alla scoperta sconvolgente di essere oggetto delle attenzioni del Demonio. Da lì, un percorso fatto di molte porte chiuse ma anche di straordinari incontri significativi con alcuni dei più noti esorcisti italiani.Fino alla liberazione dal male. Per la prima volta un testo sul Diavolo in cui a prendere la parola sono le persone direttamente coinvolte come vittime del male. Un libro vero,sincero,coraggioso. Un atto di speranza nella forza della fede.
AUTORI
Lucia,imprenditore e Francesco,giornalista,sono una coppia del nord Italia con due figli.Hanno deciso di mettere per iscritto la loro esperienza per dare voce e speranza alle molte persone che vivono con sofferenza la realtà del maligno.
Il racconto appassionato si di una mamma che da sempre sa nel suo intimo che adotterà un figlio… Così avviene, passando attraverso l’esperienza della sterilità fisica,l’inizio dell’iter per l’adozione fino ad arrivare ad un orfanotrofio russo,dove appunto c’è Andrea,che è aspettato e che aspetta a sua volta la sua mamma. Scritto in modo fluido, si legge come un romanzo, ma è un racconto di vita vera che può aiutare altri a mettersi sulla stessa strada.
Una bellissima testimonianza di vita, il racconto di una mamma, che fin dai giorni della gestazione, ha a che fare con il suo bambino nato malato e sofferente, ma per il quale spende tutte le sue energie e profonde il suo amore, traendo addirittura forza dalla sofferenza del figlio, che entra e esce dall’ospedale, ma continua a vivere e a dare motivo di vivere a lei. Il libro, come dice l’Autrice, è per le mamme e i genitori che hanno figli con problemi, perché nella condivisione possano trovare forza e conforto e nell’amore la loro felicità.
Padre Gianpietro Carraro vive da dodici anni in Brasile. Piano piano si è avvicinato ai più poveri dei poveri: meninos de rua, barboni, prostitute, lo sterminato esercito dei poveri che si aggirano senza meta nelle strade delle maggiori città brasiliane. I loro sotterranei infernali sono diventati la sua casa e il “popolo della strada” la sua famiglia. Questo libro racconta le loro terribili, meravigliose storie e il loro possibile riscatto.
Padre Gianpietro Carraro è nato nel 1962 a Sandon di Fossò, una piccola cittadina vicino a Venezia, in un’umile famiglia di agricoltori, dove ha respirato un profondo clima di fede. Fin da bambino sentiva la vocazione missionaria. All’età di dieci anni entrò in seminario e a ventiquattro diventò sacerdote. Visse i primi anni di sacerdozio in Italia dedicandosi all’animazione missionaria e all’evangelizzazione. Nel 1994 arrivò in Brasile e, come lui stesso afferma, ebbe un incontro scioccante con la miseria delle favelas (groviglio di abitazioni molto povere normalmente fatte di compensato, cartone, nylon) e dei mendicanti abbandonati sulle strade: «Era come se Dio mi parlasse da un roveto ardente: “Io sono qui, non avere paura, loro sono il mio tabernacolo”». Da qualche anno vive in una piccola comunità, dentro una baracca di compensato, all’interno di una favela al centro di San Paolo. Con gli altri missionari dorme sotto i ponti e sui marciapiedi assieme al “popolo della strada”. Ha iniziato, a San Paolo del Brasile, il movimento “Missione Belém” (Missione Betlemme).
Non si può guardare un figlio e pensare alla morte.
Lettera di una mamma al suo bimbo che vuole guarire.
Abbiamo fatto tutto quello che poteva essere fatto.
Ma ho solo una cosa in testa stasera.
E la devo dire, per una volta. La voglio dire.
Perché è il motore di tutta la mia esistenza.
Io voglio solo che mio figlio viva.
Non desidero altro.
È questo il lieto fine che voglio per noi. Maria Giovanna
Cosa passa nel cuore e nella mente di una mamma quando le dicono che suo figlio Nicola, di un anno di età, non ha una fastidiosa influenza, ma la leucemia? Cosa si prova nei lunghi mesi di segregazione in ospedale, quando la speranza di guarigione si alterna con l’attesa, la paura, il dolore innocente? E quando arriva il momento del trapianto di midollo, e bisogna aspettare, aspettare?