Padre Gianpietro Carraro vive da dodici anni in Brasile. Piano piano si è avvicinato ai più poveri dei poveri: meninos de rua, barboni, prostitute, lo sterminato esercito dei poveri che si aggirano senza meta nelle strade delle maggiori città brasiliane. I loro sotterranei infernali sono diventati la sua casa e il “popolo della strada” la sua famiglia. Questo libro racconta le loro terribili, meravigliose storie e il loro possibile riscatto.
Padre Gianpietro Carraro è nato nel 1962 a Sandon di Fossò, una piccola cittadina vicino a Venezia, in un’umile famiglia di agricoltori, dove ha respirato un profondo clima di fede. Fin da bambino sentiva la vocazione missionaria. All’età di dieci anni entrò in seminario e a ventiquattro diventò sacerdote. Visse i primi anni di sacerdozio in Italia dedicandosi all’animazione missionaria e all’evangelizzazione. Nel 1994 arrivò in Brasile e, come lui stesso afferma, ebbe un incontro scioccante con la miseria delle favelas (groviglio di abitazioni molto povere normalmente fatte di compensato, cartone, nylon) e dei mendicanti abbandonati sulle strade: «Era come se Dio mi parlasse da un roveto ardente: “Io sono qui, non avere paura, loro sono il mio tabernacolo”». Da qualche anno vive in una piccola comunità, dentro una baracca di compensato, all’interno di una favela al centro di San Paolo. Con gli altri missionari dorme sotto i ponti e sui marciapiedi assieme al “popolo della strada”. Ha iniziato, a San Paolo del Brasile, il movimento “Missione Belém” (Missione Betlemme).