Le vie di Dio non sono inaccessibili all'uomo, anzi sono tracciate per l'uomo
La sezione dellíOpera Omnia nella quale Ë collocato il presente volume si chiama líuomo davanti a Dio. Eí come la delimitazione di un campo. Sulla scena del mondo líuomo puÚ semplicemente negare Dio come fecero tanti pensatori del XX secolo: ha allora origine il dramma dellíateismo le cui conseguenze sono ancora di fronte a noi. Si possono invece riorganizzare schematicamente le conoscenze ricevute in modo ìscolasticoî e allora ha origine il sistema cui sfugge líessenziale. Si puÚ, infine, secondo la via scelta da de Lubac, mettersi in ascolto della tradizione per coglierne lo slancio vitale ad accogliere Dio e la sua rivelazione.
Tre sono i movimenti interni al volume. Vi Ë uníidea di Dio presente nellíuomo e in qualche modo costitutiva della sua persona. Solo líaffermazione di Dio, difatti, permette di sostenere la dignit‡ dellíuomo e il suo destino eterno. Al contrario le prove dellíesistenza di Dio come la sua conoscibilit‡ devono passare al vaglio purificatore della negazione: quello che conosciamo di Dio, infatti, Ë riduttivo e alienante rispetto alla sua grandezza. La poca conoscenza che líuomo ha di Dio si scontra poi con líinsufficienza delle sue capacit‡ espressive. Dio resta perciÚ un mistero che sovrabbonda le capacit‡ concettuali dellíuomo. Dio stesso perÚ si Ë messo in viaggio per farsi conoscere dallíuomo; questi deve a sua volta mettersi in viaggio per accogliere Dio, per fare in sÈ spazio alla sua immensa ricchezza.
La conclusione Ë un inno di ringraziamento a Dio per il suo amore manifestatosi nella creazione e nella redenzione. Uno dei volumi pi˘ affascinanti di de Lubac, uníopera che parla realmente di Dio, non degli artifici pi˘ o meno brillanti dei teologi.