Quello che non si doveva dire è quello che Enzo Biagi non ha potuto dire in televisione negli ultimi cinque anni, da quando è stato bandito dagli schermi dopo l'"editto bulgaro" di Berlusconi. Questo libro è dunque una sorta di rivincita: un viaggio attraverso i temi dell'attualità che Biagi e Loris Mazzetti avrebbero trattato nella fortunata rubrica "Il fatto". Un incontro con i ragazzi di Locri il giorno dopo l'omicidio di Francesco Fortugno. Un'inchiesta sulla criminalità organizzata che dal Sud ha portato i suoi affari al Nord, mentre la parola "mafia" è sparita dal tavolo della politica per riapparire solo con l'arresto del boss Bernardo Provenzano. Una commossa riflessione sull'omicidio del piccolo Tommaso, ucciso da una banda di balordi e sepolto sulle rive del fiume Enza. Un itinerario nelle sofferenze dell'Africa, dalle bidonville di Nairobi ai malati di Aids, dalla schiavitù del Sudan ai bambini soldato. I massacri in Iraq: bambini, donne e uomini, vittime innocenti, i morti di Nassjiria, le due Simone, Enzo Baldoni, Giuliana Sgrena e la responsabilità della morte di Nicola Calipari. E la politica, con la sconfitta elettorale di Berlusconi e l'arrivo di Prodi a Palazzo Chigi, con un'eredità molto pesante e un paese spaccato in due. Per finire, Biagi regala ai lettori un viaggio nel suo passato, "prendendo ad esempio, per farmi capire meglio, alcune parole che nella mia vita hanno avuto un senso: coraggio, coerenza, umiltà, libertà, rispetto, giustizia, tolleranza, solidarietà".
In questo libro Enzo Biagi racconta la storia delle donne che ha incontrato, delle confidenze (o confessioni) che ha raccolto, di chi ha raggiunto la celebrità della grande Storia, di chi invece è rimasta nascosta ma ha recitato sino alla fine tutta la sua parte. Dalla regina Elena alla sua rivale Margherita di Savoia, da Maria Callas ad Anna Magnani, da Katja Mann a Natalia Ginzburg, da Dacia Maraini a Catherine Spaak, da Marlene Dietrich alla Dama Bianca...