Chiudi le pagine di questo racconto, che leggi liberando lo sguardo e trattenendo il fiato, e capisci che, in realtà, Yakouba è una felice metafora dell'Africa e delle sue sofferti stagioni di vita. Le chiudi queste pagine e capisci che sono rivolte a noi come un invito delicato e intimo. Accogliere l'Africa che è in noi significa sentire che il tempo che ci attende è fondato sulla relazione e non sul possesso. E per sentire la relazione più che la ragione serve il cuore. Come mi disse una volta Yakouba: "una vita non è vissuta invano se lascia qualcosa di sé agli altri, siamo particelle in un tutto sconfinato, eppure abbiamo il potere immenso di rendere il mondo un posto migliore". Ecco l'invito. Da ruminare. Dentro dentro. Con lentezza.